Il patentino per gli assistenti familiari (badanti) è una specifica certificazione, indicata come patente di qualità, con cui le badanti possono dimostrare le proprie competenze, conoscenze e abilità. Avere il patentino per gli assistenti familiari implica per la badante, stando al recente rinnovo di contratto, la possibilità di avere uno stipendio maggiore.
Che cos’è il patentino per gli assistenti familiari? La denominazione di assistenti familiari è stata introdotta di recente per indicare colf, badanti e baby sitter e con il rinnovo del contratto che ha interessato proprio badanti e colf e che ha portato a revisioni di stipendio, introduzione di nuove indennità e la possibilità per tali categorie di lavoratrici di conseguire il relativo patentino. Di cosa si tratta? Cerchiamo di dare una spiegazione chiara e completa al significato di patentino per gli assistenti familiari.
Il patentino per gli assistenti familiari (badanti) è una specifica certificazione, indicata come patente di qualità, con cui le badanti possono dimostrare le proprie competenze, conoscenze e abilità.
Avere il patentino per gli assistenti familiari implica per la badante, stando al recente rinnovo di contratto badanti 2021, la possibilità di avere uno stipendio maggiore.
Per avere il patentino per assistenti familiari, le badanti devono sostenere un apposito esame. Non si tratta, dunque, di una certificazione che può solo e semplicemente essere autocompilata e autocertificata da una badante indicando le proprie competenze, ma una certificazione ufficiale appositamente rilasciata.
L’esame per ottenere il patentino per assistenti familiari deve essere sostenuto da tutte le badanti e prevede lo svolgimento di due prove, una scritta e una prova orale, volte ad accertare conoscenze, competenze e abilità della badante.
I requisiti richiesti per poter accedere alle prove d’esame per avere il patentino per gli assistenti familiari sono:
L’esame di certificazione delle competenze, secondo la Uni, si caratterizzerà per una prova orale e una scritta. Saranno gli stessi enti accreditati promotori dei corsi di formazione a poter valutare, in sede di esame, le competenze acquisite dai partecipanti.