La franchigia di una detrazione fiscale rappresenta un aspetto centrale nella gestione delle agevolazioni IRPEF per i contribuenti residenti in Italia. Questa soglia minima, normata specificatamente dalle disposizioni vigenti, svolge la funzione di delimitare l’accesso ai benefici fiscali legati a spese sostenute per determinati oneri, con l’obiettivo di orientare il risparmio fiscale e ottenere al contempo maggiore equità nella ripartizione delle risorse pubbliche tra i diversi scaglioni di reddito. L’indennità non riguarda solo le spese sanitarie, ma coinvolge un ampio panorama di costi, spaziando dai mutui agli oneri per la famiglia, fino alle spese funebri e ad altre tipologie di detrazioni menzionate nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
La franchigia, in ambito fiscale, è l’importo al di sotto del quale la spesa sostenuta non dà diritto alla detrazione. Soltanto le somme eccedenti questa soglia possono essere sottratte dall’imposta lorda (generalmente IRPEF) dovuta dal contribuente. Nel sistema tributario italiano, la franchigia viene applicata soprattutto alle spese sanitarie e ad alcune altre categorie di oneri detraibili previsti dai principali articoli del TUIR. Per esempio, il contributo minimo attuale per le spese mediche è fissato a 129,11 euro: questo significa che solo la parte delle spese superiori a questa cifra può concorrere alla riduzione del carico fiscale.
Le categorie di spese soggette a franchigia includono:
Per ogni tipologia, la normativa di riferimento stabilisce limiti e condizioni di detraibilità, nonché le modalità di certificazione delle somme sostenute.
La logica operativa della franchigia si basa su un semplice schema: il contribuente somma tutte le spese detraibili sostenute, sottrae dalla somma complessiva la quota di franchigia prevista per legge e calcola la detrazione spettante solo sulla differenza. Ad esempio, se sono state sostenute spese sanitarie per 500 euro, la parte realmente detraibile sarà pari a 370,89 euro (pari a 500 meno 129,11). Su questa cifra si applicherà la percentuale di detrazione stabilita (solitamente il 19%).
Il rispetto della franchigia è condizione obbligatoria per applicare la detrazione, a eccezione di alcune casistiche particolari (ad esempio, spese per disabili o tipologie di spese indicate dalla normativa in cui la franchigia viene esclusa).
Un contribuente somma tutte le spese mediche e sanitarie sostenute nell’anno fiscale:
TOTALE: 500 euro
DETRAZIONE: 500 – 129,11 = 370,89 euro
L’IRPEF è ridotta del 19% di 370,89 euro (circa 70,47 euro di risparmio fiscale).
La disciplina delle detrazioni fiscali è stata oggetto di recenti aggiornamenti legislativi che hanno inciso significativamente sui limiti di detraibilità per i contribuenti con redditi elevati. In base al nuovo art. 16-ter del TUIR, per chi dichiara un reddito superiore a 75.000 euro, la somma massima di spesa detraibile viene fissata su parametri specifici:
Tali importi sono moltiplicati per un coefficiente che dipende dal numero di figli a carico (da 0,5 – nessun figlio – fino a 1 per almeno tre figli fiscalmente a carico o presenza di disabilità). Le spese sanitarie sono però esentate dai nuovi tetti e rimangono detraibili al di sopra del limite di 129,11 euro, secondo la medesima franchigia, anche in presenza di redditi elevati.
Questo nuovo impianto normativo ha l’obiettivo di preservare l’equità del sistema e privilegiare i nuclei familiari numerosi o con disabilità, andando a tutelare la detraibilità delle spese indispensabili, come quelle legate alla salute, rispetto a voci accessorie.
I regolamenti fiscali danno diritto a detrazioni solo per specifici oneri debitamente documentati. Le categorie di spesa più rilevanti, soggette a franchigia, includono:
Oltre alla franchigia, ciascuna voce può essere soggetta ad ulteriori limiti di importo massimo detraibile o a specifiche condizioni di pagamento (tracciabilità obbligatoria, ad esclusione di farmaci, dispositivi medici e prestazioni erogate da strutture pubbliche o private accreditate SSN).
Per poter usufruire delle agevolazioni IRPEF con franchigia, è necessario dimostrare:
Per le spese sostenute all’estero, i documenti devono contenere analoghe informazioni e, se necessari, essere corredati da traduzione conforme.
Nel panorama delle detrazioni, le spese sanitarie rappresentano la voce più significativa soggetta a franchigia. Queste comprendono:
Per chi sostiene spese nell’interesse di familiare fiscalmente a carico, la detrazione si applica a condizione che il familiare non superi il limite di reddito previsto (2.840,51 euro o 4.000 euro per figli fino a 24 anni).
Le spese per acquisto di parafarmaci, integratori e prodotti non riconosciuti come farmaci non danno diritto alla detrazione.
Per ottenere il vantaggio fiscale offerto dalle detrazioni con franchigia, le spese devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi servendosi del Modello 730 o Redditi Persone Fisiche (ex UNICO PF). Il contribuente può avvalersi di intermediari (CAF, professionisti abilitati) o presentare autonomamente la dichiarazione, rispettando la tracciabilità delle spese e conservando la documentazione.
In presenza di spese sanitarie molto elevate, superiori a 15.493,71 euro in un anno, il contribuente ha facoltà di rateizzare la detrazione spettante in quattro quote annuali costanti.
È essenziale indicare le spese nell’anno di effettivo sostenimento e presentare eventuale richiesta di rateizzazione entro i termini della dichiarazione.
L’inserimento accurato e la corretta selezione delle spese consentono di massimizzare il beneficio fiscale nel rispetto dei nuovi limiti introdotti dalla recente normativa.
La disciplina della franchigia non si applica indistintamente a tutte le voci detraibili. Sono esclusi dall’applicazione:
Nelle casistiche di rimborso da parte di assicurazioni o enti assistenziali, la quota non rimborsata resta detraibile, mentre quella rimborsata può esserlo solo in parte. Inoltre, se la spesa è sostenuta in favore di una persona fiscalmente a carico, la detrazione spetta a chi ha sostenuto la spesa stessa.