Nel momento in cui si decide di aprire un conto corrente occorre valutare non solo i costi associati all'apertura e alla gestione del conto, come il canone, le commissioni e l'invio dell'estratto conto, ma anche gli oneri fiscali legati a questo strumento bancario. Le imposte previste dalla legislazione inerente al conto corrente sono due: l'imposta di bollo e la ritenuta fiscale sugli interessi creditori maturati sul conto. I
La ritenuta fiscale sui conti correnti rappresenta una trattenuta che viene applicata dalla banca sugli interessi attivi generati dalle giacenze, ossia sul denaro depositato nel conto corrente. Questa trattenuta ammonta al 26% degli interessi lordi percepiti sulle giacenze e viene prelevata direttamente dall'istituto bancario che funge da sostituto d'imposta, per poi essere versata allo Stato per conto del correntista.
In pratica, quando la banca calcola gli interessi da riconoscere al cliente sul saldo del conto corrente, applica questa ritenuta che determina la differenza tra:
È importante sottolineare che si tratta di una ritenuta a titolo d'imposta, il che significa che l'adempimento fiscale si considera definitivamente esaurito con la sua applicazione, senza necessità per il contribuente di dichiarare tali interessi nella propria dichiarazione dei redditi.
Il calcolo della ritenuta fiscale sui conti correnti si basa sull'applicazione dell'aliquota del 26% sugli interessi lordi maturati. La formula per il calcolo è relativamente semplice:
Ritenuta fiscale = Interessi lordi × 26%
Pertanto, se l'interesse lordo è del 2%, l'interesse netto effettivamente percepito dal correntista sarà dell'1,48%, come risultato della seguente operazione:
Interesse netto = Interesse lordo - (Interesse lordo × 26%)
Interesse netto = 2% - (2% × 26%) = 2% - 0,52% = 1,48%
Per calcolare con precisione gli interessi sul conto corrente, e di conseguenza la ritenuta fiscale applicabile, si può utilizzare la seguente formula:
Interesse = (Capitale depositato × tasso di interesse × tempo) / 36500
Il risultato ottenuto rappresenta gli interessi lordi, dai quali sarà necessario sottrarre le spese relative al conto corrente e la ritenuta fiscale per ottenere l'importo netto che verrà effettivamente accreditato.
Facciamo un esempio concreto per comprendere meglio come funziona il calcolo della ritenuta fiscale sui conti correnti nel 2025:
Ipotizziamo un deposito di 10.000 euro su un conto corrente con un tasso di interesse annuo lordo dell'1%.
Se consideriamo invece un periodo inferiore all'anno, ad esempio un trimestre, possiamo calcolare:
È importante notare che molte banche applicano la capitalizzazione degli interessi su base annuale, quindi il calcolo effettivo potrebbe variare in base alle condizioni specifiche del conto corrente.
Oltre alla ritenuta fiscale, sui conti correnti si applica anche l'imposta di bollo, ma si tratta di due prelievi completamente diversi:
Ritenuta Fiscale | Imposta di Bollo |
Si applica solo sugli interessi maturati | Si applica sul conto indipendentemente dagli interessi |
È proporzionale all'ammontare degli interessi (26%) | È un importo fisso (34,20 € annui per persone fisiche) |
Non è dovuta se non si generano interessi | È dovuta se la giacenza media supera i 5.000 € |
L'imposta di bollo ha un importo fisso pari a 34,20 euro all'anno per le persone fisiche, applicabile solo se la giacenza media del conto supera i 5.000 euro. Per le persone giuridiche, invece, l'imposta di bollo ammonta a 100 euro all'anno, indipendentemente dalla giacenza media.
La frequenza di pagamento dell'imposta di bollo può variare in base alla cadenza dell'estratto conto:
Molte banche online, per attirare nuovi clienti, offrono la possibilità di farsi carico dell'imposta di bollo, eliminando così questa spesa per il correntista.
La ritenuta fiscale si applica automaticamente a tutti gli interessi creditori maturati sui conti correnti, senza alcuna soglia di esenzione. Tuttavia, è possibile notare che:
Per chi desidera ottimizzare la gestione del proprio denaro riducendo l'impatto della ritenuta fiscale, esistono alcune alternative al tradizionale conto corrente:
La ritenuta fiscale si applica anche ai conti correnti intestati a imprese e professionisti, ma con alcune importanti differenze rispetto ai conti personali:
Inoltre, per i conti correnti aziendali, l'imposta di bollo ha un costo fisso di 100 euro all'anno, indipendentemente dalla giacenza media. Questa imposta non è legata alla produzione di un estratto conto e va pagata anche in presenza di saldi negativi.
Per verificare l'importo esatto della ritenuta fiscale applicata sui propri interessi attivi, è possibile consultare:
È consigliabile verificare periodicamente questi documenti per assicurarsi che gli importi siano corretti e per avere un quadro chiaro della propria situazione fiscale. In caso di dubbi o discrepanze, è sempre possibile richiedere chiarimenti direttamente alla propria banca.