Stando a quanto previsto dalla normativa vigente, l’indennità di vacanza contrattuale spetta ai lavoratori dipendenti, sia privati che pubblici, per il mancano rinnovo contrattuale entro i tempi stabiliti e dopo tre mesi dalla scadenza del contratto, se entro tale periodo non viene rinnovato.
Che cos'è l'indennità di vacanza contrattuale? Tra le diverse voci che fanno parte del calcolo complessivo della retribuzione di un lavoratore dipendente si legge spesso l’indennità di vacanza contrattuale e sono in diversi a chiedersi di cosa si tratta nel dettaglio e quando deve essere pagata. Cerchiamo di seguito di far chiarezza.
L'indennità di vacanza contrattuale rappresenta elemento fondamentale della retribuzione dei lavoratori dipendenti.
Viene erogata dall'azienda o dagli enti quando scade un Ccnl ma non viene rinnovato entro i termini stabiliti.
Si tratta di un pagamento che spetta, secondo specifici calcoli in proporzione, per il periodo che intercorre tra la data di scadenza di un Contratto Nazionale di Lavoro (CCNL) e il suo effettivo rinnovo.
L’importo di tale indennità non è fisso ma cambia in funzione del tasso di inflazione e del periodo di vacanza e dipende, in percentuale, dai minimi tabellari dell’ultimo contratto vigente.
La cifra aumenta all’aumentare del periodo di vacanza contrattuale.
Precisiamo che tale importo on sostituisce gli aumenti retributivi che saranno poi definiti con i reali rinnovi contrattuali, ma ne anticipa in parte gli effetti economici.
Hanno diritto a percepire il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale sia i dipendenti privati che i dipendenti pubblici quando le scadenze di rinnovo contrattuale non vengono rispettate.
Tale indennità deve essere, infatti, per legge pagata automaticamente dopo tre mesi dalla scadenza del contratto, se entro tale periodo non è stato raggiunto un accordo per il rinnovo.