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Chi deve pagare la Tari 2025 tra conviventi e coppie di fatto in base normative 2025 e giurisprudenza

Pagare per intero la cifra dovuta o dividere l'importo Tari 2025: come versare imposta sui rifiuti tra conviventi e coppie di fatto

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Chi deve pagare la Tari 2025 tra convive

La normativa tributaria italiana prevede che la tassa sui rifiuti debba essere corrisposta da chiunque detenga od occupi locali suscettibili di produrre rifiuti. Quando si parla di nuclei familiari non tradizionali, come nel caso di conviventi o unioni civili, possono sorgere dubbi su chi sia effettivamente il soggetto obbligato al versamento dell'imposta. Questo articolo analizza nel dettaglio gli obblighi relativi al pagamento della Tari 2025 per coppie conviventi e coppie di fatto, alla luce delle disposizioni normative vigenti e delle interpretazioni giurisprudenziali più recenti.

Tari 2025, i soggetti passivi secondo la normativa vigente

La Tari (Tassa sui Rifiuti) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Secondo quanto stabilito dalla normativa tributaria, il presupposto impositivo della Tari è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di locali o aree scoperte che possano produrre rifiuti urbani.

Il regolamento nazionale stabilisce che l'imposta sui rifiuti deve essere versata per ogni immobile o superficie in grado di generare scarti. Il soggetto passivo dell'obbligazione tributaria è identificato in colui che occupa o detiene l'area potenzialmente produttrice di rifiuti, sia essa un'abitazione privata o un locale commerciale.

Per quanto riguarda le abitazioni in locazione, la normativa è chiara: la responsabilità del pagamento della Tari ricade sugli inquilini e non sul proprietario dell'immobile. Questo principio si applica in virtù del fatto che sono gli occupanti effettivi a produrre i rifiuti oggetto della tassazione.

Le disposizioni tributarie del 2025 mantengono invariato questo criterio fondamentale, confermando la responsabilità in capo a chi materialmente occupa l'immobile, indipendentemente dal titolo giuridico che legittima tale occupazione.

Obblighi tributari per conviventi e coppie di fatto

Quando due o più persone convivono nella stessa abitazione, sia che formino una coppia di fatto sia che condividano semplicemente l'alloggio, costituiscono quella che viene definita dalla legge come famiglia anagrafica. Questa configurazione comporta precisi obblighi fiscali relativi alle imposte sulla casa, inclusa la Tari.

Secondo l'interpretazione giurisprudenziale prevalente, i soggetti che compongono il medesimo nucleo abitativo sono solidalmente responsabili per il pagamento dell'imposta sui rifiuti. Ciò significa che l'amministrazione tributaria può richiedere l'intero importo indifferentemente a uno qualsiasi dei membri della famiglia anagrafica.

I conviventi e le coppie di fatto possono gestire il pagamento della Tari 2025 secondo due modalità principali:

  • Divisione interna della spesa: i conviventi concordano privatamente la ripartizione dell'onere fiscale
  • Accollo integrale: uno dei conviventi si fa carico dell'intero importo

È importante sottolineare che, dal punto di vista formale, la normativa tributaria non prevede la possibilità di suddividere ufficialmente il pagamento della Tari tra i conviventi. Questa limitazione si applica non solo alle coppie di fatto, ma anche ai coniugi e ai semplici cointestatari di un immobile.

Dichiarazione Tari e individuazione del soggetto passivo

Un aspetto cruciale nell'ambito della gestione della Tari 2025 per i conviventi riguarda l'individuazione del soggetto formalmente responsabile nei confronti dell'amministrazione tributaria. Generalmente, l'importo dovuto per la tassa sui rifiuti viene richiesto mediante un bollettino di pagamento intestato a un unico soggetto, identificato come il contribuente principale.

Il soggetto che riceve la comunicazione di pagamento è tipicamente colui che ha presentato la dichiarazione Tari presso l'ufficio tributi del comune di residenza. Questa dichiarazione rappresenta l'atto formale con cui si comunica all'amministrazione l'occupazione di un immobile soggetto all'imposta.

Un caso esemplificativo è quello di studenti conviventi in un appartamento: uno di essi deve presentare la dichiarazione, diventando così l'intestatario formale della Tari, e indicare contestualmente gli altri coinquilini nella sezione del modulo relativa ai componenti del nucleo abitativo, dato fondamentale per il corretto calcolo della tariffa.

Il dichiarante riceverà successivamente l'avviso di pagamento, ma la normativa stabilisce che tra conviventi con casa in comproprietà o cointestate tutti i conviventi rispondono in solido dell'obbligazione tributaria, conformemente a quanto previsto dall'articolo 1292 del codice civile in materia di obbligazioni solidali.

Responsabilità solidale e ripartizione interna del carico fiscale

La legislazione tributaria del 2025 conferma il principio della responsabilità solidale tra i componenti della famiglia anagrafica per quanto riguarda il pagamento della Tari. Questo principio, sancito dalla giurisprudenza consolidata, implica che l'amministrazione fiscale può richiedere l'intero importo a ciascuno dei conviventi, indipendentemente da chi sia formalmente indicato come intestatario.

Per le coppie di fatto, così come per i conviventi in generale, l'avviso di pagamento della Tari viene inviato all'indirizzo di residenza, riportando l'importo complessivo da versare, che può essere corrisposto in un'unica soluzione o rateizzato secondo le modalità stabilite dal regolamento comunale.

Da un punto di vista pratico, i conviventi possono organizzarsi internamente secondo diverse modalità:

  1. Un convivente può farsi carico dell'intero importo della Tari
  2. I conviventi possono concordare una suddivisione proporzionale dell'onere fiscale
  3. Nel caso di semplici coinquilini, è possibile che uno solo effettui il pagamento, riservandosi poi il diritto di rivalsa nei confronti degli altri per le rispettive quote

È importante precisare che queste modalità di ripartizione interna non hanno rilevanza per l'amministrazione tributaria, la quale continuerà a considerare tutti i conviventi come solidalmente responsabili per l'intero importo dovuto.

Gestione delle variazioni nella composizione del nucleo abitativo

Un aspetto particolarmente rilevante per conviventi e coppie di fatto riguarda la gestione delle variazioni nella composizione del nucleo abitativo. Secondo la normativa vigente per il 2025, qualsiasi modifica che possa incidere sul calcolo della Tari deve essere comunicata tempestivamente all'ufficio tributi del comune.

Tra le variazioni che richiedono una nuova dichiarazione si annoverano:

  • L'ingresso di un nuovo convivente nell'abitazione
  • L'uscita di uno dei conviventi dal nucleo abitativo
  • La trasformazione di una convivenza in unione civile o matrimonio
  • Lo scioglimento di una convivenza

La giurisprudenza ha chiarito che, in caso di cessazione della convivenza, la responsabilità solidale permane fino al momento della presentazione di una nuova dichiarazione Tari che attesti la modifica intervenuta nella composizione del nucleo abitativo.

È fondamentale sottolineare che la mancata comunicazione di tali variazioni può comportare l'applicazione di sanzioni amministrative, oltre alla possibile richiesta di conguagli per differenze di importo dovute alla variazione del numero di occupanti.

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