L'Imposta Municipale Unica (IMU) rappresenta una delle principali tasse legate agli immobili in Italia. Quando si parla di proprietà condivise tra coniugi divorziati, emergono situazioni particolari che richiedono chiarimenti specifici. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le normative che regolano il pagamento dell'IMU in caso di divorzio, le responsabilità fiscali di ciascun ex coniuge e i metodi di calcolo dell'imposta, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio.
La disciplina relativa al pagamento dell'IMU sulla casa tra divorziati è chiara e definita dalla normativa fiscale in vigore. Quando una casa in comproprietà tra due ex coniugi era classificata come prima casa adibita a dimora abituale durante il matrimonio, si applicano regole specifiche.
L'IMU è l'Imposta Municipale Unica che grava sui proprietari di immobili. Secondo la legislazione attuale, sono esenti dal pagamento dell'IMU le abitazioni principali, con l'eccezione delle case accatastate nelle categorie A1 (abitazioni di tipo signorile), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi di eminente pregio artistico o storico).
È importante precisare che il concetto di abitazione principale si riferisce all'immobile dove il contribuente dimora abitualmente e ha la residenza anagrafica. Questa definizione è fondamentale per determinare l'applicazione dell'esenzione IMU.
Quando due coniugi divorziano, la casa coniugale, anche se in comproprietà, viene generalmente assegnata a uno solo di loro, a meno che non si decida di venderla e dividere equamente il ricavato. Secondo la normativa vigente, la casa coniugale viene solitamente assegnata al coniuge con cui rimangono a vivere i figli, specialmente se minorenni, che nella maggior parte dei casi è la madre.
In merito al pagamento dell'IMU in questa situazione, la normativa stabilisce che:
Un aspetto particolarmente importante da considerare è che, per il coniuge non assegnatario dell'immobile, la casa assegnata all'ex coniuge dal giudice non viene considerata come seconda casa ai fini del calcolo IMU. Questo principio è stato confermato da numerose sentenze e chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate.
La determinazione di chi deve pagare l'IMU 2025 tra divorziati per una casa in comproprietà dipende da diversi fattori chiave:
Se l'IMU sulla ex casa coniugale in comproprietà è dovuta (ad esempio, perché rientra nelle categorie di lusso A1, A8 o A9), il pagamento dell'imposta spetta al coniuge che continua a vivere nella casa. Questo principio si applica anche se la proprietà dell'immobile rimane formalmente condivisa tra gli ex coniugi.
Per determinare correttamente chi deve pagare l'IMU 2025 tra divorziati per una casa in comproprietà e l'importo dovuto, è necessario considerare:
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 209 del 13 ottobre 2025, ha introdotto importanti chiarimenti sulla definizione di abitazione principale, dichiarando illegittima la norma nella parte in cui richiedeva che la dimora abituale e la residenza anagrafica fossero riferite ai componenti del nucleo familiare. Questo ha implicazioni anche per le coppie divorziate, rendendo più flessibile l'interpretazione della norma.
Il calcolo dell'IMU 2025 su una casa in comproprietà tra divorziati segue procedure specifiche che tengono conto di diversi parametri. Per determinare correttamente l'importo dovuto, è necessario seguire questi passaggi:
I coefficienti da utilizzare per il calcolo dell'IMU variano in base alla categoria catastale dell'immobile:
Per comprendere meglio come funziona il calcolo dell'IMU 2025 in caso di divorzio, esaminiamo alcuni esempi concreti:
Esempio 1: Casa coniugale assegnata alla madre con figli minori
Consideriamo una casa con rendita catastale di 800 euro, in comproprietà tra due ex coniugi, assegnata alla madre con cui vivono i figli minori. Se la casa è utilizzata come abitazione principale (con residenza anagrafica), essendo di categoria A2, sarà completamente esente da IMU per entrambi i coniugi.
Esempio 2: Casa di lusso (categoria A1) assegnata a un ex coniuge
Se la casa coniugale rientra nella categoria A1 (abitazione signorile) con rendita catastale di 1.500 euro, il calcolo dell'IMU sarà:
Se il calcolo dell'IMU 2025 dovuta risulta essere di 520 euro complessivi, il coniuge che continua a vivere nella casa, pur se in comproprietà con l'altro, è tenuto al pagamento dell'imposta in due rate: una a giugno (acconto) e una a dicembre (saldo).
Una volta determinato l'importo dell'IMU 2025 da versare, è importante conoscere le modalità di pagamento corrette. Il versamento può essere effettuato attraverso:
Per compilare correttamente il modello F24 è necessario:
Il pagamento dell'IMU 2025 deve essere effettuato in due rate: la prima rata (acconto) entro il 16 giugno 2025 e la seconda rata (saldo) entro il 16 dicembre 2025. È anche possibile versare l'intero importo in un'unica soluzione entro la scadenza della prima rata.
La comproprietà di immobili tra ex coniugi può presentare situazioni particolari che meritano attenzione:
Casa assegnata a un coniuge ma di proprietà dell'altro
Nel caso in cui l'abitazione sia di proprietà esclusiva di un coniuge ma venga assegnata all'altro dal giudice, l'IMU non è dovuta se l'immobile costituisce abitazione principale per il coniuge assegnatario, purché non rientri nelle categorie di lusso. Il proprietario formale dell'immobile non deve pagare l'IMU in quanto l'assegnazione dell'immobile all'ex coniuge crea un diritto di abitazione.
Entrambi gli ex coniugi acquisiscono nuove abitazioni principali
Se entrambi gli ex coniugi, dopo la vendita della casa coniugale, acquisiscono nuove abitazioni dove stabiliscono la propria residenza, ciascuno avrà diritto all'esenzione IMU sulla rispettiva nuova prima casa (sempre se non di lusso).
È importante notare che, in caso di comproprietà tra divorziati, non esiste solidarietà passiva per il pagamento dell'IMU. Questo significa che ciascun comproprietario risponde solo per la propria quota di imposta, senza essere responsabile per l'eventuale inadempienza dell'altro.