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Se compro casa e non vendo subito la vecchia abitazione si deve pagare IMU 2025 e per che importo?

Come funziona il pagamento dell'Imu sulla vecchia casa non venduta con il contestuale acquisto di una casa nuova: cosa prevedono le leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Se compro casa e non vendo subito la vec

Se si acquista una nuova proprietà immobiliare e non si procede immediatamente alla vendita della precedente, sorge la questione relativa all'obbligo di versamento dell'Imposta Municipale Propria (IMU). La normativa fiscale in materia è chiara, ma è importante comprendere come questa situazione influisca concretamente sugli obblighi tributari del contribuente nel 2025.

Cosa accade alla vecchia abitazione ai fini IMU dopo l'acquisto di una nuova casa

Secondo la normativa fiscale vigente, quando si procede all'acquisto di un nuovo immobile da adibire ad abitazione principale e non si vende contestualmente la precedente dimora, quest'ultima assume automaticamente lo status di seconda casa. Questo cambiamento di classificazione comporta precise conseguenze sul piano tributario.

La nuova abitazione acquistata, nella quale il contribuente trasferisce la propria residenza anagrafica e dimora abitualmente con il nucleo familiare, diviene a tutti gli effetti l'abitazione principale. La precedente proprietà, invece, perde tale qualifica e viene considerata come un immobile aggiuntivo nel patrimonio del contribuente.

È fondamentale sottolineare che per l'ordinamento tributario italiano, l'abitazione principale è una sola per nucleo familiare, identificata come quella dove il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e hanno stabilito la residenza anagrafica.

Come calcolare l'IMU 2025 sulla vecchia abitazione non ancora venduta

Il calcolo dell'IMU 2025 sulla precedente abitazione non ancora ceduta segue le regole standard previste per le seconde case. Per determinare correttamente l'importo dovuto, occorre considerare:

  • La rendita catastale dell'immobile, rivalutata del 5%
  • Il coefficiente moltiplicatore (160 per le abitazioni appartenenti alle categorie catastali A, esclusa A/10)
  • L'aliquota IMU stabilita dal comune in cui l'immobile è situato

La formula di calcolo è: Rendita catastale rivalutata × Coefficiente moltiplicatore × Aliquota comunale.

Ad esempio, per un immobile con rendita catastale di 600 euro, situato in un comune che applica l'aliquota del 10,6 per mille (aliquota massima ordinaria), il calcolo sarà:

  • Rendita rivalutata: 600 × 1,05 = 630 euro
  • Base imponibile: 630 × 160 = 100.800 euro
  • IMU annuale: 100.800 × 0,0106 = 1.068,48 euro

È importante verificare l'aliquota specifica deliberata dal proprio comune di riferimento per il 2025, poiché può variare significativamente da un'amministrazione locale all'altra, influenzando l'importo finale dell'imposta.

IMU sulle pertinenze della vecchia abitazione

Quando la precedente abitazione diventa seconda casa, anche le relative pertinenze perdono l'esenzione IMU. È necessario quindi versare l'imposta anche per:

  • Box auto e posti auto (categoria catastale C/6)
  • Cantine e soffitte (categoria catastale C/2)
  • Tettoie chiuse o aperte (categoria catastale C/7)

Per ciascuna pertinenza si applica il calcolo IMU secondo le regole standard, considerando la rendita catastale specifica e il coefficiente moltiplicatore proprio della categoria (160 per C/2 e C/7, 80 per C/6).

Scadenze di pagamento IMU 2025 per la vecchia abitazione

Il versamento dell'IMU 2025 sulla precedente abitazione, ora considerata seconda casa, dovrà rispettare le scadenze ordinarie previste dalla normativa fiscale:

  • Acconto: entro il 16 giugno 2025
  • Saldo: entro il 16 dicembre 2025

È possibile anche optare per il versamento in un'unica soluzione annuale, da effettuarsi entro la scadenza dell'acconto (16 giugno 2025).

Per il pagamento, sarà necessario utilizzare il modello F24 con i codici tributo specifici per l'IMU:

  • 3918: IMU per gli altri fabbricati (categoria che include le seconde case)
  • 3916: IMU per le aree fabbricabili (se pertinenti)

Possibili agevolazioni e riduzioni per il 2025

Anche se la vecchia abitazione non gode più dell'esenzione come prima casa, potrebbero essere applicabili alcune riduzioni dell'imposta in situazioni particolari:

  • Immobili locati a canone concordato: riduzione del 25% dell'imposta
  • Immobili concessi in comodato gratuito a parenti in linea retta (genitori/figli): riduzione del 50% della base imponibile, se rispettati determinati requisiti
  • Immobili dichiarati inagibili o inabitabili: riduzione del 50% della base imponibile
  • Immobili di interesse storico o artistico: riduzione del 50% della base imponibile

Per beneficiare di queste agevolazioni nel 2025, sarà necessario verificare il rispetto dei requisiti specifici e presentare, ove richiesto, apposita documentazione o dichiarazione IMU.

Strategie per gestire il carico fiscale durante la transizione immobiliare

Per chi si trova nella situazione di dover gestire due abitazioni durante una fase di transizione, è opportuno valutare alcune possibili strategie per ottimizzare il carico fiscale:

  • Programmare la vendita della vecchia abitazione in modo da minimizzare il periodo di sovrapposizione
  • Valutare la possibilità di locazione temporanea della vecchia abitazione, che potrebbe generare un reddito utile a compensare l'IMU da versare
  • Considerare, in casi specifici, l'opportunità di donazione o comodato a familiari di primo grado, potendo beneficiare di particolari agevolazioni
  • Verificare con il proprio comune eventuali delibere speciali che prevedano aliquote ridotte per determinate casistiche

È sempre consigliabile consultare un esperto fiscale per valutare la soluzione più adeguata alla propria situazione patrimoniale e familiare.

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