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Chi puņ andare in pensione con soli 20-25 anni di contributi: condizioni, requisiti e regole 2025

Chi, quando, come puņ andare in pensione in Italia con 20-25 anni di contributi. con quali requisiti e condizioni e regole da rispettare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Chi puņ andare in pensione con soli 20-2

La possibilità di andare in pensione in Italia con soli 20-25 anni di contributi è un tema che suscita grande interesse tra chi si avvicina all’età pensionabile, specialmente in un contesto normativo in continua evoluzione. Le regole attuali fissano criteri stringenti e requisiti minuziosi in merito sia alla tipologia di contributi maturati sia all’età anagrafica. Negli ultimi anni, i legislatori hanno introdotto nuove misure e rivisto le soglie di accesso, anche per rispondere all’invecchiamento della popolazione e al necessario equilibrio economico del sistema previdenziale. Vediamo dettagliatamente quali sono le modalità di pensionamento con 20-25 anni di versamenti previdenziali nel 2025, quali categorie possono beneficiarne, le principali novità introdotte nell’ultimo anno, e i calcoli relativi all’importo maturabile su base contributiva.

Novità 2025 per la pensione con 20-25 anni di contributi

La Legge di Bilancio 2025 introduce diverse innovazioni rilevanti per coloro che hanno una carriera previdenziale breve o discontinua e puntano al pensionamento con 20-25 anni di versamenti. Tra le novità più significative occorre citare:

  • Incremento dell’assegno sociale: l’importo necessario, sia per la pensione di vecchiaia contributiva che per la pensione anticipata contributiva, sale a circa 540 euro mensili. Per le opzioni anticipate, viene richiesto che l’assegno maturato sia almeno pari a 3 volte l’assegno sociale (pari a circa 1.616 euro mensili nel 2025).
  • Maggior utilizzo della previdenza complementare: a partire dal 2025 è possibile integrare il requisito economico mediante la rendita di un fondo pensione complementare, consentendo di raggiungere più facilmente la soglia minima d’accesso (cfr. Solidarietà Veneto).
  • Nuovi requisiti per le donne con figli: viene rafforzato il cosiddetto “sconto figli”: le lavoratrici madri che hanno versato i contributi dopo il 1995 possono ridurre fino a 16 mesi l’età di accesso per ogni figlio avuto.

Questi cambiamenti, pur ampliando la flessibilità in uscita, comportano anche alcune criticità, come la difficoltà crescente nell’ottenere una pensione anticipata per chi ha carriere lavorative irregolari o retribuzioni molto basse.

Requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia (2025)

La pensione di vecchiaia ordinaria rimane la principale forma di uscita dal lavoro per chi dispone di almeno 20 anni di contributi.

  • Età minima: 67 anni (fino al 2026, secondo quanto stabilito dal D.M. 5/11/2019)
  • Anzianità contributiva: almeno 20 anni, includendo contributi da lavoro, riscatto della laurea, servizio militare, disoccupazione (NASpI) e maternità.
  • Ulteriore requisito economico:
    • Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, è necessario che la prima rata della pensione sia almeno pari all’importo dell’assegno sociale (603,40 euro nel 2025) computando, su richiesta, anche forme di previdenza complementare.

Deroghe: la cosiddetta deroga Amato prevede l’accesso alla pensione con soli 15 anni di contributi per chi rientra in specifiche categorie individuate dal D.Lgs. n. 503/1992.

Pensione anticipata contributiva con 20-25 anni di contributi: condizioni e novità

La pensione anticipata contributiva costituisce una delle strade più discusse e soggette a revisione legislativa. Dal 2025 si va incontro a un regime ancora più selettivo. Ecco i requisiti:

  • Età minima: 64 anni
  • Anzianità contributiva: almeno 20 anni solo se maturati esclusivamente dopo il 1° gennaio 1996 (interamente contributiva). Attenzione: dal 2025 la soglia contributiva effettiva sale a 25 anni per chi integra con rendita da previdenza complementare.
  • Importo minimo rata: almeno 3 volte l’assegno sociale (salvo per le donne con figli, per cui scende a 2,8 volte con un figlio e 2,6 volte con due o più figli).
  • Divieto di cumulo: chi percepisce questa pensione non può lavorare né come dipendente né autonomo, ad eccezione di attività saltuarie entro 5.000 euro lordi annui, fino al raggiungimento dei 67 anni.
  • Finestra mobile: pagamento dell’assegno dopo 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
  • Tetto massimo fino ai 67 anni: l’assegno pensionistico non può superare 3.017 euro lordi al mese nel 2025.

La principale novità 2025 consiste nella possibilità, su istanza dell’assicurato, di computare il valore teorico della rendita della previdenza complementare per raggiungere la soglia d’accesso economica.

Pensione per invalidità con 20 anni di contributi: condizioni nel 2025

Una via privilegiata di accesso con 20 anni di contributi concerne soggetti titolari di invalidità superiore all’80% (pensione di vecchiaia anticipata per invalidità). Nel dettaglio:

  • Destinatari: lavoratori dipendenti del settore privato, iscritti all’AGO o a fondi sostitutivi.
  • Percentuale di invalidità: almeno l’80% (riconosciuta dall’INPS).
  • Età minima: 61 anni per gli uomini, 56 anni per le donne.
  • Anzianità contributiva: almeno 20 anni.
  • Decorrenza: dopo una finestra di 12 mesi dalla presentazione della domanda.

È importante ricordare che la pensione anticipata per invalidità non è rivolta a lavoratori autonomi o pubblici dipendenti ma solo ai lavoratori dipendenti del settore privato. Per gli invalidi civili con cecità assoluta, i requisiti anagrafici sono ridotti ulteriormente.

Misure di pensionamento anticipato flessibili o agevolate

Le persone che non rientrano nelle casistiche indicate possono eventualmente considerare i seguenti canali di uscita anticipata:

  • APE sociale: permette a disoccupati, caregivers e lavoratori gravosi o invalidi di pensionarsi con almeno 63 anni e 5 mesi di età e 30/36/32 anni di contributi a seconda della categoria.
  • Quota 103: accessibile con 62 anni di età e 41 anni di contribuzione, consente il pensionamento anticipato a particolari categorie di lavoratori.
  • Opzione Donna: per lavoratrici con almeno 35 anni di contribuzione, età minima 61 anni con sconti in presenza di figli (fino a 2 anni); include requisiti aggiuntivi come la presenza di invalidità o status di caregiver.
  • Pensione lavori usuranti: per lavoratori addetti a mansioni gravose o notturne, possibilità di pensione anticipata con almeno 35 anni di contributi ed età variabile tra 61 e 63 anni e 7 mesi, secondo il tipo di attività svolta.

Quanto si prende di pensione con 20-25 anni di contributi

L’importo effettivo della pensione con 20-25 anni di contributi varia notevolmente in base al sistema di calcolo applicato (retributivo, contributivo o misto), alla retribuzione media percepita e all’anzianità lavorativa.

  • Nel sistema retributivo, la pensione è pari al 2% della retribuzione media annua per ogni anno di contributi: con 20 anni, la quota è circa il 40% dello stipendio medio degli ultimi anni. Ad esempio, con una retribuzione media di 40.000 euro, la pensione annua lorda sarà circa 16.000 euro.
  • Nel sistema contributivo, si utilizza un coefficiente di trasformazione che, per chi ha 20 anni di contributi e raggiunge i 67 anni nel 2025, è il 5,575% sul montante, cioè il totale dei contributi accantonati. Nei casi misti, il calcolo è più complesso e richiede la somma delle due quote.

Chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1995 deve anche raggiungere, oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, un importo pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale (oppure attendere i 71 anni per la pensione di vecchiaia contributiva pura con 5 anni di contributi).

Focus su donne e madri: agevolazioni specifiche

Le lavoratrici che hanno iniziato a contribuire dopo il 1995, grazie agli interventi legislativi degli ultimi anni, possono anticipare l’uscita fino a 16 mesi rispetto all’età legale per ogni figlio, riducendo quindi a 65,8 anni (o 63,7 con specifiche combinazioni). Analogamente, per la pensione anticipata contributiva, il requisito economico viene ridotto se presenti figli; da 3 volte l’assegno sociale, si passa a 2,8 volte con un figlio e 2,6 volte con almeno due figli.

Inoltre, la pensione “Opzione Donna” resta disponibile anche nel 2025 per lavoratrici con almeno 35 anni di contributi e specifiche condizioni anagrafiche e familiari.

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