Arrivano molte telefonate da parte delle compagnie telefoniche (Tim, Vodafone, WindTre, Fastweb, ad esempio), dei gestori energetici (Enel, A2A, ad esempio) per la sottoscrizione di contratti immediati. Le telefonate sono tantissime, ma come faccio ad annullarli se subito dopo ho un ripensamento?
Se è stato appena sottoscritto un contratto telefonico e si desidera annullarlo, ci sono diverse procedure da seguire per esercitare il diritto di recesso. La legge italiana offre ai consumatori il diritto di ripensamento, che consente di annullare un contratto entro 14 giorni dalla sua sottoscrizione senza incorrere in penali. Ecco come procedere.
Contratto telefonico appena fatto, come annullarlo
Costi, tempi e modulistica per fare la disdetta
Annullare un contratto telefonico appena fatto è molto difficile. L'unica possibilità è chiamare l'operatore è chiedere l'annullamento, ma dipende anche dalla soggettività del nostro interlocutore, oltre che dall'eventuale avvio della procedura di attivazione del contratto telefonico.
Diverso è il caso se la decisione avviene dopo qualche giorno. Il diritto di ripensamento è regolato dall'articolo 52 del Codice del Consumo, che permette di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla sottoscrizione senza dover fornire giustificazioni e senza incorrere in penali. Questo diritto si applica ai contratti stipulati a distanza (telefono, online) o fuori dai locali commerciali (per esempio, a domicilio).
La procedura per il recesso può avvenire in più modi, Inviando una raccomandata con avviso di ricevimento all'indirizzo del tuo operatore. La lettera deve contenere i dati personali, il numero del contratto, la data di sottoscrizione e una dichiarazione dell'intenzione di recedere dal contratto.
Quindi si può spedire una comunicazione tramite Pec all'indirizzo dell'operatore, specificando le stesse informazioni contenute nella raccomandata. In alcuni casi è possibile inviare la richiesta di recesso tramite fax, ma bisogna verificare se l'operatore accetta questa modalità. Molti operatori forniscono moduli di recesso sui loro siti web. A quel punto occorre scaricare, compilare e inviare il modulo seguendo le istruzioni dell'operatore.
Nella comunicazione bisogna inserire i dati personali (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale), il numero di telefono o il codice cliente, la data di sottoscrizione del contratto, una dichiarazione chiara della propria intenzione di recedere dal contratto. Il tutto senza dimenticare di allegare una copia del documento di identità.
Non ci sono penali per il recesso entro i 14 giorni, ma si potrebbe essere chiamati a pagare i costi di spedizione per la restituzione di eventuali apparecchiature fornite in comodato d'uso (modem o router, ad esempio). Se è stato acquistato un dispositivo a rate bisogna continuare a pagare le rate rimanenti o saldare l'intero importo in un’unica soluzione. Gli indirizzi utili per inviare le richieste di recesso sono i seguenti:
Tim: Casella Postale n. 111, 00054 Fiumicino (Roma); Fax: 800.000187; Pec: disattivazioni_clientiprivati@pec.telecomitalia.it
Vodafone: Casella Postale 190, 10015 Ivrea (TO); Pec: servizioclienti@vodafone.pec.it
WindTre: Cd Milano recapito Baggio, Casella Postale 159, 20152 Milano (MI); Pec: servizioclienti159@pec.windtre.it
Fastweb: Casella Postale 126, 20092 Cinisello Balsamo (MI); PEec: fwgestionedisattivazioni@pec.fastweb.it
Per evitare complicazioni durante la procedura di recesso, conservare sempre una copia della comunicazione inviata e della ricevuta di spedizione, sia per la raccomandata sia per la Pec. Se possibile, utilizzare la posta elettronica certificata poiché fornisce una prova legale della comunicazione. In caso di problemi contattare un'associazione di tutela dei diritti dei consumatori per assistenza e supporto legale.
Queste organizzazioni possono fornire assistenza e supporto legale per risolvere eventuali controversie con l'operatore telefonico. Le associazioni dei consumatori offrono consulenze e possono intervenire direttamente presso gli operatori per difendere i diritti dell'utente. In caso di difficoltà è anche possibile rivolgersi al Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni), che gestisce le controversie tra consumatori e operatori di telecomunicazioni.