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Come cambiare filiale della banca? Procedura, costi e tempi medi 2025 per trasferire conto corrente

Come cambiare filiale bancaria: procedura, costi e tempi medi per trasferire il conto corrente senza problemi e in sicurezza

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come cambiare filiale della banca? Proce

Cambiare filiale all'interno della propria banca o tra banche differenti è una procedura sempre più richiesta, soprattutto in seguito a trasferimenti di domicilio, variazioni lavorative o esigenze personali. Il processo di trasferimento del conto corrente si è notevolmente semplificato ed è regolato da direttive europee e dalla normativa italiana aggiornata, che garantiscono tempi certi e la gratuità dell’operazione. È importante conoscere le modalità, i tempi, i costi e le tutele previste per il correntista, inclusi gli indennizzi in caso di ritardi.

Cosa significa cambiare filiale della banca

Cambiare filiale bancaria implica il trasferimento di rapporti bancari e servizi annessi (conto corrente, IBAN, strumenti di pagamento e servizi associati) da una filiale all’altra, all’interno dello stesso istituto o verso una banca diversa. In questo contesto, è essenziale distinguere tra cambio filiale nella stessa banca e chiusura con riapertura presso un altro istituto.
In entrambi i casi, la procedura viene definita come "portabilità dei servizi di pagamento" ai sensi della Direttiva 2014/92/UE (Payment Account Directive) e del Testo Unico Bancario. Il cliente può trasferire non solo il saldo disponibile, ma anche tutte le disposizioni periodiche come bonifici ricorrenti, addebiti diretti (RID, SDD), accreditamenti di stipendi e pensioni, domiciliazione di utenze e altri servizi accessori.

Procedura dettagliata per trasferire conto corrente e servizi associati

La procedura di trasferimento prevede che sia la nuova banca (o la filiale di destinazione) a gestire integralmente tutte le pratiche, dal trasferimento del saldo ai pagamenti periodici, senza interruzione dei servizi e senza rischi di sospensione delle utenze o ritardi negli accrediti.
La richiesta si effettua compilando un apposito modulo presso la nuova filiale o tramite servizi online messi a disposizione dagli istituti principali. È necessario indicare:

  • La data di efficacia del trasferimento (non prima di 12 giorni lavorativi dalla richiesta completa);
  • I servizi da trasferire (saldo, ordini permanenti di bonifico, domiciliazioni, accreditamenti);
  • La possibilità di chiudere o meno il vecchio conto corrente;
  • L’autorizzazione a comunicare il nuovo IBAN a soggetti terzi che effettuano accrediti o addebiti ricorrenti.

Se il conto è cointestato, tutti i titolari devono sottoscrivere la richiesta.

La normativa prevede il completamento entro 12 giorni lavorativi dal ricevimento della richiesta completa, pena l'obbligo di indennizzo a favore del cliente.

Costi previsti

La portabilità del conto corrente tra filiali o banche diverse è un diritto garantito al consumatore e deve avvenire senza addebito di costi (ai sensi della PAD e del Testo Unico Bancario).
Tuttavia, è opportuno verificare preventivamente la presenza di eventuali pendenze o strumenti collegati (ad esempio carte di credito, assegni non utilizzati, strumenti di internet banking) da restituire alla banca originaria, operazione che in alcuni casi può comportare ritardi nella chiusura.
Alcuni beneficiari di addebiti diretti, come fornitori di carte con spendibilità limitata o il servizio Telepass, potrebbero richiedere procedure specifiche per essere trasferiti.

  • Servizio gratuito: la banca non può applicare alcun costo né per la portabilità né per l’eventuale chiusura del vecchio conto, salvo obblighi pendenti impedenti la chiusura;
  • Eventuali costi relativi a servizi accessori (polizze, cassette di sicurezza, ecc.) rimangono regolati dai rispettivi contratti.

Calcolo degli indennizzi in caso di ritardo

Qualora la procedura di trasferimento ecceda il limite massimo di 12 giorni lavorativi, il consumatore ha diritto a un indennizzo automatico costituito da:

  • Una quota fissa di 40 euro;
  • Una maggiorazione variabile calcolata in funzione dei giorni di ritardo e della giacenza media presente sul conto al momento della richiesta, secondo il tasso soglia antiusura vigente pubblicato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Esempio di calcolo:

Saldo disponibile 8.000 euro
Tasso soglia antiusura 27%
Ritardo 7 giorni
Penale fissa 40 euro
Maggiorazione (0,27 x 8.000 x 7/365 = 41,42 euro)
Totale indennizzo 81,42 euro

Oltre all’indennizzo automatico, è possibile ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario o al giudice civile per danni ulteriori.

Gestione di bonifici, addebiti e reindirizzamento IBAN

Con il cambio di filiale (e quindi di IBAN), la banca garantisce il trasferimento automatico di addebiti e accrediti ricorrenti, ma è consigliato informare manualmente eventuali datori di lavoro, enti pubblici (es. INPS) o soggetti che eseguono bonifici periodici al vecchio IBAN.
La normativa prevede il servizio di reindirizzamento automatico dei bonifici in entrata verso il nuovo conto per i 12 mesi successivi al trasferimento. Terminato il periodo, la banca originaria avviserà chi esegue bonifici sul vecchio IBAN dell’avvenuta variazione.

  • Addebiti diretti: sono trasferiti automaticamente sulla nuova filiale/IBAN tranne casi particolari (alcune carte di credito, Telepass, INPS);
  • Bonifici in entrata: vengono reindirizzati gratuitamente fino a 12 mesi;
  • Eventuali servizi accessori non trasferiti devono essere gestiti separatamente (cassette di sicurezza, polizze, ecc.).

Documentazione necessaria e strumenti da restituire

Per attivare la portabilità sono richiesti:

  • Documento d’identità e codice fiscale;
  • Dati del vecchio e nuovo conto corrente;
  • Consegna di eventuali tessere, carte, libretti assegni ancora in possesso del cliente presso la vecchia filiale.

La mancata riconsegna di tali strumenti può causare ritardi nel completamento della chiusura del rapporto.

Sospensione o chiusura del vecchio conto: cosa cambia?

Il cliente può decidere di:

  • Lasciare attivo il vecchio conto (su cui continueranno ad applicarsi i costi di gestione);
  • Richiedere contestualmente la chiusura del vecchio rapporto; in questo caso è essenziale restituire tutti gli strumenti collegati.

Se permane un saldo negativo od obblighi pendenti (prestiti, scoperti), la chiusura può essere sospesa fino a regolarizzazione.

In caso di:

  • Cointestazione: la richiesta di trasferimento deve essere firmata da tutti i titolari.
  • Saldo negativo o prestiti: è comunque possibile trasferire i servizi di pagamento, ma eventuali residui debiti devono essere saldati prima della chiusura definitiva.
  • Mutui o finanziamenti: non impediscono la migrazione del conto né la modifica della filiale; è sufficiente autorizzare la banca a prelevare direttamente dal nuovo IBAN le rate dovute.

FAQ – Domande frequenti sul cambio filiale banca

  1. Posso cambiare filiale mantenendo lo stesso conto corrente?
    In molte banche sì, ma molto spesso il cambio di filiale implica anche la variazione dell’IBAN. Verificare sempre con il proprio istituto.
  2. Ci sono restrizioni sui servizi trasferibili?
    Sì, alcuni rapporti particolari o prodotti (come Telepass o certe carte) richiedono procedure dedicate che vanno oltre la semplice portabilità.
  3. Serve comunicare il nuovo IBAN a chi mi effettua bonifici?
    La banca si occuperà di molti adempimenti, ma per sicurezza è consigliato informare autonomamente i soggetti che effettuano accrediti o addebiti sul conto.
  4. L’operazione può essere fatta solo in filiale?
    Numerose banche consentono di avviare la procedura online o tramite il proprio servizio clienti, se sei già correntista.
  5. Cosa succede se la banca non rispetta i tempi?
    Il cliente ha diritto a una sanzione automatica di 40 euro più una maggiorazione per ogni giorno di ritardo, commisurata alla giacenza media e al tasso soglia antiusura del periodo.

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