Come conviene investire il Tfr e dove si può mettere. Le possibilità previste nel 2022

Il Trattamento di fine rapporto si calcola mettendo da parte per ciascun anno di servizio una quota dell'importo dello stipendio dovuta per l'anno stesso.

Autore: Chiara Compagnucci
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Come conviene investire il Tfr e dove si

Dopo una vita trascorsa al lavorare arrivano la soddisfazione economica della ricezione del Tfr ovvero il Trattamento di fine rapporto, più comunemente conosciuta come liquidazione. Non spetta a tutti, ma solo ai lavoratori dipendenti e il suo ammontare è legato agli anni di lavoro.

In pratica se un dipendente ha lavorato nella stessa azienda dal primo all'ultimo giorno della sua carriera, il gruzzoletto che finirà per ricevere sarà sostanzioso. Il Tfr è quindi la somma pagata dal datore di lavoro al lavoratore dipendente nel momento in cui termina il rapporto di lavoro.

Il Trattamento di fine rapporto si calcola mettendo da parte per ciascun anno di servizio una quota dell'importo dello stipendio dovuta per l'anno stesso. La somma accantonata, con esclusione.

A parte la percentuale maturata nell’anno, la cifra viene rivalutata sulla base di un tasso composto da una parte fissa più e una variabile legata all'aumento dell'indice dei prezzi al consumo rilevato a dicembre dell'anno precedente così come rilevato dall'Istat.

E su questa rivalutazione si applica un'imposta sostitutiva. Vediamo allora in questo articolo quali sono le diverse alternative per investire la propria liquidazione e quali sono le possibilità in mano ai lavoratori. Più precisamente

  • Tfr, come conviene investirlo e dove si può mettere
  • Le possibilità previste nel 2022 per investire il Tfr

Tfr, come conviene investirlo e dove si può mettere

La primissima scelta da fare è quella della destinazione del Tfr: lasciarlo in azienda o a un fondo di previdenza complementare? Nel primo caso se l'azienda ha meno di 50 dipendenti resta proprio in azienda, in caso contrario va al Fondo dello Stato gestito dall'Inps.

Lasciando il Tfr in azienda, percepirà in media una rivalutazione annua tra il 2 e il 3% annua. Quando si sceglie la previdenza complementare come forma di investimento del Trattamento di fine rapporto è indispensabile ricordare il poker di opzioni tra cui scegliere.

Il primo è quello della linea di investimento garantita che propone appunta una garanzia di rendimento minimo o di restituzione del capitale versato al verificarsi di alcuni eventi: poi ci sono quelle obbligazionarie a seconda che investano solo o in via principale in titoli obbligazionari.

La terza opzione è quella delle linee bilanciate che investono in azioni e in obbligazioni nella stessa quantità. Infine c'è la linea di investimento azionaria che, come lascia intuire lo stesso nome, punta solo o in via principale nelle azioni.

Con l'investimento del Trattamento di fine rapporto in una linea bilanciata il lavoratore può ottenere rivalutazioni ance maggiore del 5-6% annuo con il periodo di tempo contributivo che fa da garanzia.

Le possibilità previste nel 2022 per investire il Tfr

La prima possibilità è lasciare il Tfr in azienda, su cui è applicata una tassazione pari all'aliquota media determinata con riferimento agli anni di contribuzione.

Nel caso dei fondi aperti, l'imponibile è tassato al 15%, aliquota che si riduce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al 15esimo, fino a una riduzione massima del 6%. Dopo 35 anni si applica un'aliquota del 9%.

Ecco quindi i piani individuali pensionistici proposti da compagni assicurative che godono dello stesso regime fiscale agevolato delle altre forme di previdenza integrativa.

In questo caso è prevista una deducibilità fino 5.164,57 euro ma senza possibilità di fruizione del contributo del datore di lavoro. Il suggerimento è di non lasciare tutta la liquidità sul conto perché non genera alcun guadagno nel tempo e il patrimonio è destinato a essere eroso dall'inflazione.

Di conseguenza, sulla base della personale propensione al rischio, il suggerimento è di diversificare ovvero creare un portafoglio bilanciato e pronto ad affrontare le oscillazioni dei mercati.

Sotto questo punto di vista, alcune alternative sono i conti deposito soprattutto per investimenti nel breve termine, gli investimenti indicizzati soggetti alle variazioni del tasso di inflazione, e le azioni, esposte però alla volatilità del mercato.

Il Trattamento di fine rapporto si calcola mettendo da parte per ciascun anno di servizio una quota dell'importo dello stipendio dovuta per l'anno stesso.