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Come fare a conoscere la data esatta di fine della Naspi

È di due anni la durata massima di erogazione della Naspi: come fare a sapere la data esatta di fine della indennità di disoccupazione

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come fare a conoscere la data esatta di

La Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) è lo strumento di sostegno economico per i lavoratori che hanno perso involontariamente l'occupazione. Questa indennità di disoccupazione deve essere richiesta tramite apposita domanda all'Inps e viene corrisposta esclusivamente ai soggetti che soddisfano tutti i requisiti previsti dalla normativa vigente, sia in termini contributivi che lavorativi.

Il sussidio viene erogato secondo un importo calcolato in base a regole precise e per periodi di tempo determinati, che dipendono direttamente dalla storia lavorativa del richiedente prima dell'evento di disoccupazione. 

Chi può richiedere la Naspi e per quanto tempo

L'indennità di disoccupazione Naspi può essere richiesta all'Inps da specifiche categorie di lavoratori individuati dalla normativa. È importante sottolineare che la domanda per questo sussidio non può essere presentata da qualsiasi lavoratore. Ne sono esclusi, per esempio, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, che dispongono di altri strumenti previdenziali.

Possono richiedere la Naspi:

  • Lavoratori dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni
  • Apprendisti
  • Lavoratori dipendenti privati a tempo determinato e indeterminato
  • Soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato
  • Personale artistico con rapporto di lavoro subordinato

Una volta presentata e accettata la domanda di Naspi, se il richiedente soddisfa tutti i requisiti sia contributivi che lavorativi previsti, l'indennità viene erogata per un periodo che può estendersi fino a un massimo di 24 mesi. Questo limite temporale biennale, tuttavia, non si applica ai lavoratori precari disoccupati, per i quali la durata massima di erogazione è ridotta a sei mesi.

Come verificare la data di fine della Naspi

Per conoscere con precisione quando terminerà l'erogazione della propria Naspi, così come per verificare l'importo delle rate mensili che vengono corrisposte, è sufficiente consultare il portale ufficiale dell'Inps nella sezione dedicata ai servizi per il cittadino.

Ecco la procedura dettagliata per verificare la durata esatta della propria indennità di disoccupazione:

  1. Accedere al sito dell'Istituto di Previdenza (www.inps.it) utilizzando le proprie credenziali digitali: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta d'Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
  2. Navigare nella sezione 'Tutti i servizi' e selezionare 'Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (Naspi): consultazione domande'
  3. Cliccare sulla voce 'Dettagli' relativa alla propria domanda

Una volta completati questi passaggi, si aprirà il prospetto di calcolo completo della Naspi dove è chiaramente indicata la durata dell'indennità con gli importi lordi da liquidare mensilmente, fino al mese finale di erogazione del sussidio.

All'interno di questa sezione, verificando il calendario degli accrediti mensili previsti, è possibile identificare con certezza in quale giorno del mese arriva il pagamento dell'indennità di disoccupazione.

Calcolo della durata della Naspi

La durata della Naspi non è uguale per tutti i beneficiari, ma viene calcolata in base alla storia contributiva del richiedente. In linea generale, l'indennità viene riconosciuta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.

Per comprendere meglio questo meccanismo, facciamo un esempio pratico:

  • Se un lavoratore ha accumulato 104 settimane di contributi negli ultimi quattro anni, avrà diritto a 52 settimane (circa un anno) di Naspi
  • Se invece ha accumulato 200 settimane di contributi negli ultimi quattro anni, avrà diritto a 100 settimane (circa due anni) di Naspi

È importante ricordare che esiste un tetto massimo di 24 mesi (104 settimane) anche se il calcolo delle settimane dovesse risultare superiore.

Verifica tramite fascicolo previdenziale del cittadino

Un'alternativa per controllare la data di fine della Naspi è rappresentata dal Fascicolo Previdenziale del Cittadino, accessibile sempre dal portale dell'Inps. Dopo aver effettuato l'accesso con le proprie credenziali digitali, è possibile:

  1. Selezionare la voce 'Fascicolo Previdenziale del Cittadino'
  2. Accedere alla sezione 'Prestazioni'
  3. Selezionare 'Naspi'
  4. Visualizzare lo stato dei pagamenti e la data di fine della prestazione

Questo metodo permette non solo di verificare la data di conclusione dell'indennità, ma anche di monitorare l'effettiva erogazione dei pagamenti mensili previsti.

Comunicazioni ufficiali Inps sulla fine della Naspi

L'Inps non invia generalmente comunicazioni specifiche per avvertire dell'imminente conclusione del periodo di erogazione della Naspi. Per questo motivo, è consigliabile controllare periodicamente la propria posizione attraverso i canali ufficiali sopra descritti.

In alcuni casi, il beneficiario potrebbe ricevere una comunicazione se vi sono variazioni rispetto al piano di erogazione iniziale, ad esempio in caso di:

  • Sospensione della Naspi per un nuovo contratto di lavoro temporaneo
  • Decadenza dal beneficio per nuova occupazione a tempo indeterminato
  • Riduzione dell'importo per superamento delle soglie di reddito compatibili

È fondamentale tenere sotto controllo sia la propria casella di posta elettronica (quella indicata in fase di domanda) sia il cassetto previdenziale digitale sul portale Inps.

Cosa fare all'approssimarsi della fine della Naspi

Quando la data di fine dell'indennità Naspi si avvicina, è consigliabile pianificare per tempo i passi successivi. In particolare, è utile:

  • Intensificare la ricerca attiva di lavoro, magari avvalendosi dei servizi offerti dai Centri per l'Impiego o dalle agenzie di collocamento private.
  • Verificare l'eventuale diritto ad altre prestazioni assistenziali come il Reddito di Cittadinanza (ora sostituito dall'Assegno di Inclusione) o altre misure di sostegno al reddito previste a livello locale.
  • Considerare percorsi di riqualificazione professionale o corsi di formazione che possano aumentare le possibilità di reinserimento nel mercato del lavoro.

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