Il regime di lavoro agile, noto come smart working, continua per i dipendenti del settore privato. Ma quali sono le regole che disciplinano questa modalità? Vediamo in questo articolo cosa c'è da sapere:
Smart working per i dipendenti privati 2024, come funziona
Il punto sulle regole dello smart working per i dipendenti privati
Per i lavoratori del settore privato, il regime di lavoro agile si applica ai genitori con figli di età inferiore ai 14 anni e ai lavoratori ritenuti fragili, individuati attraverso valutazioni mediche che evidenzino una marcata compromissione della risposta immunitaria o altre condizioni di salute particolari, come ad esempio la presenza di patologie cardiopatiche.
L'accesso a questa modalità è escluso nel caso in cui uno dei genitori usufruisca già di ammortizzatori sociali con sospensione o riduzione di orario, o se si trova in condizioni di disoccupazione, senza forme di sostegno al reddito.
Lo svolgimento del lavoro agile deve essere compatibile con le caratteristiche dell'attività svolta presso il datore di lavoro privato, e la modalità di smart working può avvenire mediante l'utilizzo di strumenti informatici forniti dal dipendente. Nonostante tante aziende applicano con successo lo smart working, la Cgil ha sollevato questioni riguardo alla disparità di trattamento tra settore pubblico e privato, auspicando condizioni omogenee di accesso allo smart working per entrambi i settori. Tutti i lavoratori hanno la facoltà di richiedere lo svolgimento del lavoro in modalità agile, sempre nel rispetto delle esigenze aziendali.
La peculiarità del lavoro agile agevolato va ricercato nel riconoscimento di un diritto effettivo a lavorare da remoto, promosso inizialmente come misura precauzionale in risposta alla pandemia da Covid-19 e successivamente esteso per agevolare la conciliazione tra vita privata e professionale per tali categorie specifiche.
La modalità di smart working nel settore privato si caratterizza per la mancanza di un orario di lavoro specifico e l'autonomia del lavoratore nell'esecuzione della prestazione, all'interno degli obiettivi stabiliti. Il dipendente deve rispettare l'organizzazione delle attività assegnate dal responsabile per garantire la funzionalità aziendale e l'interconnessione tra le diverse funzioni aziendali. Inoltre, il lavoratore può richiedere la fruizione dei permessi orari, se previsti dai contratti collettivi o dalla normativa.
Salvo disposizioni specifiche dei contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali, durante le giornate di smart working non è di norma consentito svolgere prestazioni di lavoro straordinario.
La prestazione di smart working può essere organizzata in fasce orarie, e le parti devono concordare una fascia di disconnessione in cui il lavoratore non è tenuto a erogare la prestazione. Devono essere adottate misure tecniche o organizzative per garantire questa fascia di disconnessione. In caso di assenze legittime, il lavoratore può disattivare i dispositivi di connessione senza l'obbligo di gestire comunicazioni aziendali fino alla ripresa dell'attività lavorativa.
Il dipendente è libero di scegliere il luogo in cui svolgere la prestazione di smart working, ma tale luogo deve garantire le condizioni necessarie per l'esecuzione regolare del lavoro, comprese la sicurezza, la riservatezza e la connessione ai sistemi aziendali. La contrattazione collettiva può identificare luoghi inidonei per motivi di sicurezza personale, protezione dei dati e riservatezza.
A meno di diversi accordi, il datore di lavoro fornisce di norma la strumentazione tecnologica e informatica necessaria per lo smart working, assicurando strumenti idonei e sicuri per l'accesso ai sistemi aziendali. Le parti possono concordare l'uso di strumenti tecnologici del dipendente, stabilendo criteri e requisiti minimi di sicurezza e concordando eventuali indennizzi per le spese.
Lo smart working nel settore privato non deve influire sugli elementi contrattuali, come livello, mansioni, inquadramento e retribuzione del lavoratore. I lavoratori in smart working hanno diritto allo stesso trattamento economico e normativo di quelli che svolgono le stesse mansioni in sede. Questo include premi di risultato e accesso alle stesse opportunità di carriera, formazione, specializzazione e benefit aziendali previsti dalla contrattazione collettiva.