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Come funzionano i permessi retribuiti per chi dona sangue, regole per dipendenti e aziende spiegate da circolare INPS

Chi dona sangue ha diritto a permessi retribuiti: ecco come funzionano, cosa dice la circolare INPS e quali sono gli obblighi per lavoratori e aziende

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come funzionano i permessi retribuiti pe

L’importanza sociale della donazione di sangue è riconosciuta anche dal legislatore italiano, che tutela i lavoratori dipendenti garantendo specifiche agevolazioni retributive in caso di assenza dal lavoro per questo atto di solidarietà. Il quadro normativo si è recentemente aggiornato con la Circolare INPS n. 96 del 26 maggio 2025, fornendo indicazioni puntuali su gestione amministrativa, rimborso e nuove procedure da applicare alle imprese. 

Normativa e destinatari del permesso retribuito

L’art. 8 della Legge 219/2005 è il riferimento primario: riconosce ai dipendenti che donano sangue ed emocomponenti il diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata della donazione, ricevendo comunque la normale retribuzione. Tale diritto si applica a:

  • Tutti i lavoratori dipendenti (full-time, part-time, a termine o indeterminato, domestici inclusi)
  • Donazione effettuata in modo gratuito e volontario
  • Presso centri autorizzati dal Ministero della Salute o accreditati dalle Regioni

La Legge 584/1967 e successivi decreti ministeriali fissano inoltre la quantità minima per il riconoscimento del permesso (250 ml di sangue) e sanciscono il principio dell’equivalenza economica rispetto a una normale giornata lavorativa.

Procedura per ottenere il permesso e obblighi del lavoratore

Per usufruire dei permessi retribuiti donazione sangue INPS, il dipendente è tenuto a osservare una procedura dettagliata:

  • Preavviso scritto al datore di lavoro: deve essere comunicato in tempo utile (i contratti collettivi possono stabilire la tempistica)
  • Donazione da effettuarsi presso ente/associazione riconosciuta
  • Consegna, al rientro, del certificato medico rilasciato dal centro trasfusionale, contenente: dati anagrafici, quantità, data e orario della donazione, sede e natura della donazione, codice fiscale del centro, dichiarazione di gratuità del gesto

In assenza di tali adempimenti documentali oppure in caso di omessa o tardiva comunicazione, il diritto al permesso retribuito potrebbe non essere riconosciuto in busta paga. I lavoratori sono sempre tenuti a rispettare le tempistiche previste dalla contrattazione collettiva applicata in azienda.

Documentazione, calcolo della retribuzione e limiti annuali

  • Documentazione obbligatoria:
    • Certificato del medico del centro trasfusionale
    • Dichiarazione scritta del lavoratore su tipo e quantità donata, godimento del permesso e gratuità della donazione
  • Modalità di calcolo retribuzione:
    • Quantifica le ore non lavorate nell’arco delle 24 ore successive all’assenza
    • Comprende solo voci fisse e continuative (paga base, anzianità, indennità fisse, EDR)
    • Escluse le parti variabili (es. straordinari, premi produttività); il periodo è coperto da contribuzione figurativa ai fini INPS
  • Limiti annuali (secondo DM 3 marzo 2005 e circolari correnti):
    • Max quattro donazioni di sangue intero/anno per uomini e donne non in età fertile
    • Max due per donne in età fertile
    • Max sei per la donazione di plasma
    • Rispetto dei tempi di intervallo minimo tra donazioni (90 giorni tra due donazioni di sangue intero)
Tipologia Numero massimo annuo Intervallo minimo
Donazione sangue intero (uomini, donne non fertili) 4 90 giorni
Donazione sangue intero (donne fertili) 2 90 giorni
Plasmaferesi 6 Varia secondo valutazione medica

Donatori giudicati inidonei, diritti e permessi parziali

Un’innovazione introdotta dalla Circolare INPS n. 96/2025 è il dettaglio sulle assenze riconosciute ai lavoratori che, pur recandosi all’appuntamento, vengano giudicati inidonei alla donazione dopo gli accertamenti sanitari. Per costoro:

  • È riconosciuto il diritto alla retribuzione solo per il tempo necessario agli accertamenti e agli spostamenti dal luogo di lavoro al centro trasfusionale e ritorno
  • Occorre presentare un certificato di inidoneità con indicazione dettagliata di orari e causa dell’esclusione
  • Se la mancata donazione deriva da motivi sanitari, mancato rispetto dei tempi di intervallo o esigenze programmatiche del centro trasfusionale, la copertura retributiva è comunque dovuta ma solo limitatamente alle ore di accertamento

Ai fini previdenziali, anche questo periodo risulterà coperto da contribuzione figurativa.

Obblighi e procedure per i datori di lavoro: rimborso INPS e gestione Uniemens

La gestione amministrativa e contabile dei permessi retribuiti donazione sangue INPS coinvolge procedure precise:

  • Rimborso INPS: il datore anticipa l’importo in busta paga e richiede successivamente il rimborso tramite conguaglio sui contributi previdenziali, seguendo la procedura Uniemens
  • Codici Uniemens aggiornati dal luglio 2025:
    • DON – assenza per donazione (giornata intera)
    • IDS – assenza oraria legata al tempo di inidoneità
  • Per datori senza possibilità di conguaglio (lavoro domestico, agricoltura), domanda diretta all’INPS tramite portale online entro il mese successivo
  • Obbligo di conservare tutta la documentazione (certificati, dichiarazioni) per almeno dieci anni dalla data della donazione o accertamento

Il rispetto dei nuovi codici identificativi e la prontezza nell’invio dei dati Uniemens sono requisiti chiave per evitare contestazioni nei controlli successivi.

Consigli pratici e novità amministrative per lavoratori e aziende

  • Dipendenti:
    • Mantenere una comunicazione tempestiva e documentata con il proprio datore
    • Richiedere sempre la certificazione completa e aggiornata
    • Registrare le donazioni usufruite per non eccedere i limiti annuali
    • Se dichiarati inidonei, verificare che il certificato riporti esattamente tempi, motivazione e orari di entrata/uscita dal centro
  • Datori di lavoro:
    • Verificare l’adeguatezza dei sistemi paghe alla nuova classificazione INPS
    • Adottare i nuovi codici Uniemens obbligatori dal 1° luglio 2025
    • Monitorare la trasmissione dei dati e la corretta esposizione in busta paga
    • Archiviare correttamente la documentazione per l’intero periodo richiesto
    • Consultare consulenti giuslavoristici o fonti INPS in caso di dubbi applicativi