Se si verifica un furto in una cassetta di sicurezza in banca per colpa della banca, secondo quanto deciso dalla Cassazione, è previsto il risarcimento ai clienti del valore pari a quanto dichiarato al momento del deposito di oggetti e beni nella stessa cassetta, ritendendo nulla la clausola sul massimale di risarcimento dovuto nei casi di inadempienza della banca.
Cosa succede in caso di furto in cassette di sicurezza in banca? Le cassette di sicurezza in banca vengono scelte da molti correntisti e non come sistema per mettere al sicuro propri piccoli possedimenti di valore, da oggetti preziosi, come gioielli, a soldi contanti e non solo.
Chi decide di prendere una cassetta di sicurezza in banca lo fa per avere la certezza che determinate cose di valore siano al sicuro e non possano essere assolutamente toccate, evitando così di avere problemi o correre rischi conservando, per esempio, gioielli di grande valore in casa che potrebbero essere rubati, ecc.
Può, tuttavia, accadere che a volte per colpa della banca o per problemi esteri, si possano subire furti in cassette di sicurezza custodite in banca. Vediamo allora come funzionano i risarcimenti nel caso di furto in cassette di sicurezze.
Quando una persona decide di prendere una cassetta di sicurezza in banca per custodire piccoli beni di valore, la banca diventa responsabile della custodia di cassetta e relativi beni, della integrità della cassetta e della custodia dei locali dove si trovano le cassette di sicurezza.
Generalmente, stando a quanto previsto dalle regole in vigore, le banche stabiliscono dei massimali entro cui rispondere nei casi di furti e rapine in cassette di sicurezze, definendo, dunque, un limite di risarcimento previsto per il titolare della cassetta di sicurezza.
Se poi il cliente mette nella propria cassetta di sicurezza beni e oggetti di valore superiore al massimale comunicato dalla banca, si assume ogni responsabilità di mancati eventuali rimborsi, perché comunque la banca risarcisce solo entro il massimale stabilito.
In ogni caso, è bene sapere che, stando a quanto stabilito dal codice Civile, se il furto in cassetta di sicurezza in banca avviene per dolo o colpa della banca dove si trova la cassetta stessa, la banca è sempre tenuta al risarcimento nei confronti del titolare che ha subito il furto e anche se il contenuto della cassetta supera l’eventuale massimale stabilito dalla banca.
Nel caso di furto in una cassetta di sicurezza in banca per colpa della banca, secondo quanto deciso dalla Cassazione, è previsto il risarcimento ai clienti del valore pari a quanto dichiarato al momento del deposito di oggetti e beni nella stessa cassetta, ritendendo nulla la clausola sul massimale di risarcimento dovuto nei casi di inadempienza della banca.
Non è, invece, previsto alcun risarcimento quando il furto in una cassetta di sicurezza in banca avviene per cosiddetti casi fortuiti, cioè per fattori imprevedibili e inevitabili, nonostante la banca si sia dotata di tutte le misure e le accortezze previste. In questi casi, infatti, la banca non risulta responsabile del furto e non deve provvedere ad alcun risarcimento nei confronti del titolare della cassetta per i beni sottratti.
Le cassette di sicurezza che le banche mettono a disposizione dei propri clienti permettono di mettere al sicuro oggetti di valore e l’apertura della stessa cassetta di sicurezza è poi permessa solo al titolare del contratto, o ad un eventuale delegato, che comunque deve depositare la firma.
Stando a quanto previsto dalle attuali norme in vigore, è possibile custodire nelle proprie cassette di sicurezze documenti e oggetti di valore, come: