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Come gli eredi possono continuare una causa civile se iniziata dal defunto. Regole, tempi e costi

Quali sono le regole per portare avanti un processo avviato da una persona ormai defunta: cosa devono fare gli eredi e i tempi da rispettare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come gli eredi possono continuare una ca

Cosa devono fare gli eredi per portare avanti una causa civile avviata da un defunto?

Quando un soggetto parte di un processo civile decede, gli eredi possono costituirsi in giudizio spontaneamente, e in questo caso la causa prosegue senza interruzione, per cui l'erede subentra nel processo nello stesso punto in cui il defunto lo ha lasciato. Ma è anche possibile che non si costituisca alcun erede, quindi il processo viene interrotto e spetta alle altre parti chiedere la sua riassunzione, entro il termine di tre mesi al massimo dalla sua interruzione. 
 

Ci sono diversi casi particolari legati all’eredità sottoposti all’attenzione della legge e della normativa vigente che intervengono proprio a fornire chiarimenti nei casi di dubbi e incertezze.

Il nostro ordinamento, del resto, disciplina in maniera chiara e molto approfondita la questione della successione di una eredità, stabilendo regole specifiche e adempimenti da rispettare. Di seguito ci occupiamo di capire, invece, cosa accade se muore un soggetto impegnato in una causa civile e cosa devono fare gli eredi. 

  • Le regole per gli eredi che vogliono continuare una causa civile se iniziata dal defunto
  • I tempi e i costi previsti 

Le regole per gli eredi che vogliono continuare una causa civile se iniziata dal defunto

Il Codice di Procedura Civile stabilisce che un processo avviato da una persona defunta può essere portato avanti dal suo erede o dai suoi eredi.

Quando un soggetto parte di un processo decede, possono verificarsi due casi: la costituzione in giudizio degli eredi spontaneamente e in questo caso la causa prosegue senza interruzione, per cui l'erede subentra nel processo nello stesso punto in cui il defunto lo ha lasciato.

In alternativa, è anche possibile che non si costituisca alcun erede, quindi il processo viene interrotto e spetta alle altre parti chiedere la sua riassunzione. 

Le modalità con cui avviene la successione nel processo cambiano poi in base alla tipologia di processo.

Se si tratta di un processo esecutivo, la successione avviene, infatti, in maniera automatica, senza necessità di adempiere alcun obbligo né altra formalità. 

Per evitare l’interruzione di un processo, che comporterebbe poi un nuovo atto per la prosecuzione o riassunzione, pena l’estinzione, gli eredi che sono interessati a proseguire la causa possono intervenire direttamente nel processo in corso, costituendosi al posto della parte deceduta.

Anche quando la persona che decede si era costituita parte civile in un processo penale, gli eredi subentrano automaticamente nella posizione di parte processuale, perché non operano gli effetti interruttivi.

Diverso è il caso di un processo di cognizione (che si decide sempre solo con una sentenza), per cui scatta l'interruzione del processo, che deve poi essere ripreso con l’erede al posto del defunto.

I tempi e i costi previsti 

I tempi per portare avanti una casa civile avviata da una persona ormai defunto sono differenti: se gli eredi subentrano automaticamente, non essendoci alcuna interruzione, il processo segue la sua normale evoluzione secondo i tempi di legge (sempre molto lunghi per tutti).

Se, invece, viene presentata una dichiarazione di interruzione, il processo può essere ripreso entro il termine perentorio di tre mesi dall’interruzione, altrimenti si estingue.

Per quanto riguarda i costi, anche quando gli eredi prendono in mano una causa avviata da un definito, devono pagare innanzitutto l’avvocato a cui si rivolgono e le dovute spese processuali che, chiaramente, non hanno un valore fisso ma sono di importo differente in base ai diversi elementi e criteri su cui la causa stessa si basa. 
 

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