Come incide sull'importo della pensione il lavoro notturno? Spiegazione, calcolo ed esempi secondo leggi 2023

Lavoro notturno e pensione anticipata: cosa prevedono leggi in vigore e calcolo importo del trattamento pensionistico finale

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come incide sull'importo della pensione

Come incide sull’importo di pensione il lavoro notturno?

Stando a quanto previsto dalle leggi 2023, chi svolge un lavoro notturno ha diritto ad andare in pensione prima ma la pensione anticipata per i lavoratori notturni non si traduce in penalizzazioni per l’importo finale della pensione. Le maggiorazioni previste per permettere ai lavoratori notturni di andare in pensione prima non determinano impatti negativi sul calcolo della pensione.
 

Fare un lavoro notturno permette di andare in pensione prima per effetto delle specifiche leggi in vigore ma incide anche sull’importo di pensione finale. Chi ha, infatti, prestato nell’arco della sua vita lavorativa un lavoro notturno su turni di dodici ore può avere una maggiorazione sul trattamento pensionistico. Vediamo allora come incide sull’importo della pensione il lavoro notturno?

  • Lavoro notturno e importo pensione spiegazione 
  • Calcolo importo pensione lavoro notturno esempi

Lavoro notturno e importo pensione spiegazione

Stando a quanto previsto dalle leggi 2023, coloro che hanno fatto un lavoro notturno prestato su turni di dodici ore possono ottenere una maggiorazione del 50% per il raggiungimento del numero di notti annue necessarie per la pensione

A stabilire tale maggiorazione è stato Dlgs 67/2011, Accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, che, come chiarito dall’Inps, prevede una rivalutazione dei turni notturni effettivamente svolti da lavoratori impiegati in cicli produttivi organizzati su turni di dodici ore, che lavorano per almeno sei ore nel periodo notturno tra la mezzanotte e le cinque del mattino. 

Il Dlgs 67/2011 prevede per i lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l'anno la possibilità di andare in pensione prima con il criterio delle quote determinato in funzione del raggiungimento di un requisito risultato di somma dell'età anagrafica e contributiva. In particolare se il lavoro notturno è stato prestato per più di 77 giorni l'anno è possibile andare in pensione a 61 anni e 7 mesi e con 35 anni di contributi ed il perfezionamento di una quota pari a 97,6,

Se il numero di giornate annue lavorate risulta da 72 a 77 la quota sale a 98,6, a 62 anni e 7 mesi di età e con 35 di contributi; se il numero di giornate annue è compreso tra 64 e 71 la quota è di 99,6, con 63 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi. Resta, come si può notare, in ogni caso, fermo il requisito contributivo dei 35 anni. 

In virtù della gravosità di alcune attività svolte, per i lavoratori notturni è prevista la moltiplicazione delle giornate lavorative per il coefficiente di 1,5, ai fini del raggiungimento del numero di turni annui (64, 72 o 78) per poter andare in pensione anticipata. 

Calcolo importo pensione lavoro notturno esempi

Considerando il riconoscimento delle attività gravose svolte dai lavoratori notturni e quanto sopra spiegato, per esempio, calcolando 50 giornate lavorative annue, sono considerate equivalenti a 75 giornate e danno diritto alla pensione anticipata.

E’ bene sapere che la pensione anticipata per i lavoratori notturni non si traduce in penalizzazioni per l’importo finale della pensione. Le maggiorazioni previste per permettere ai lavoratori notturni di andare in pensione prima non determinano impatti negativi sul calcolo della pensione.

Precisiamo che l’importo della pensione finale anche per i lavoratori notturni si calcola secondo i tre sistemi previsti dalla legge che sono:

  • sistema retributivo, che si basa sulla media dei redditi finali della carriera e quindi più alti;
  • sistema contributivo, che si basa sui contributi effettivamente versati dal lavoratore nel corso della sua vita lavorativa;
  • sistema misto, che comprende entrambi i sistemi.

Chi ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 ha diritto al calcolo retributivo fino al 2011, poi al calcolo contributivo, mentre chi ha meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 può avvalersi del calcolo retributivo fino al 1995 e poi del calcolo contributivo. Infine, chi non ha contributi al 31 dicembre 1995 deve calcolare la propria pensione esclusivamente con sistema contributivo. 
 

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