Stando a quanto previsto dalle norme in vigore, per avere i diritti inespressi delle pensioni bisogna percepire una pensione inferiore a 750 euro al mese e presentare apposita domanda direttamente all’Inps o rivolgendosi a Caf o Patronati.
I diritti inespressi delle pensioni si riferiscono a tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali che spettano ai pensionati, ma che non vengono erogate automaticamente dall'INPS. Questi comprendono, ad esempio, integrazioni al trattamento minimo, maggiorazioni sociali e l’assegno familiare per i pensionati. Per ottenere tali diritti, è necessario presentare una domanda specifica all'INPS, poiché non vengono riconosciuti spontaneamente.
Questa mancanza di automatismo nell'erogazione porta molti pensionati a non ricevere gli importi a cui avrebbero diritto, a meno che non siano informati e non attivino le necessarie procedure di richiesta.
Le tipologie di diritti inespressi sono diverse e dipendono dai vari fattori personali e reddituali legati al pensionato. Tra le principali, troviamo:
Per accedere a questi diritti è essenziale presentare una domanda diretta tramite il portale dell'INPS, CAF o Patronati. È fondamentale controllare il proprio reddito e le condizioni personali per verificare se si soddisfano i requisiti specifici richiesti per ciascun diritto inespresso. Spesso, un'attenta revisione dei redditi e delle condizioni familiari può sbloccare risorse aggiuntive, migliorando così l'importo complessivo della pensione percepita.
Per richiedere i diritti inespressi all'INPS e aumentare l'importo della propria pensione, è necessario seguire alcuni passi specifici che coinvolgono verifiche e procedure amministrative. In primo luogo, è fondamentale raccogliere la documentazione necessaria per comprovare i requisiti di reddito e gli altri criteri specifici per ciascun diritto. Solitamente, il Modello Obis M è utile per avere un'idea precisa delle voci componenti la pensione.
Una volta stabiliti i diritti potenzialmente accessibili, si deve procedere con la presentazione della domanda. Questo può essere fatto online attraverso il portale ufficiale dell'INPS, previa registrazione e accesso tramite credenziali SPID, CIE o CNS. È possibile anche rivolgersi a un CAF o a un Patronato, che possono fornire assistenza gratuita nella compilazione e presentazione delle richieste.
La domanda deve essere completata con attenzione ai dettagli, specificando quale diritto si intende richiedere, includendo tutte le informazioni richieste e allegando i documenti necessari. Errori o omissioni possono rallentare l'elaborazione o portare a un rifiuto. Per assicurarsi che la richiesta sia completa, può essere utile consultare un esperto di previdenza o un rappresentante del patronato.
Dopo l'invio, l'INPS procede alla valutazione della richiesta e, qualora i requisiti siano rispettati, procede all'erogazione del beneficio tramite un ricalcolo dell'importo mensile della pensione. In caso di esito positivo, oltre all'aumento futuro, si possono ottenere anche gli arretrati per un massimo di cinque anni, secondo le normative vigenti.
È vantaggioso controllare periodicamente la propria posizione pensionistica e richiedere una ricostituzione della pensione qualora ci siano variazioni nei redditi o nella condizione familiare che possano alterare il diritto a prestazioni aggiuntive. Questa accortezza può tradursi in un incremento del beneficio pensionistico percepito.
I tempi di prescrizione per i diritti inespressi delle pensioni seguono una tempistica rigorosa, normata dalla legislazione italiana. Generalmente, il termine di prescrizione per richiedere questi diritti è di cinque anni. Questo significa che, una volta scoperto un diritto inespresso, il pensionato ha a disposizione questo arco di tempo per presentare la domanda e ottenere gli arretrati. Trascorso il quinquennio, i diritti non richiesti e corrispondenti agli importi si perdono definitivamente.
Il calcolo del termine di prescrizione inizia il primo giorno del mese successivo a quello in cui il diritto è maturato. Ad esempio, se un diritto è maturato a gennaio 2020, il periodo di prescrizione comincerà a febbraio 2020, e si concluderà a gennaio 2025. È fondamentale procedere tempestivamente alla richiesta per evitare di perdere somme spettanti.
Per quanto riguarda il recupero degli arretrati, se la domanda viene accolta, l'INPS procede all’erogazione delle somme dovute per il periodo relativo ai cinque anni precedenti la presentazione della richiesta. La somma corrispettiva può essere significativa, specialmente nei casi in cui l'importo della pensione subisca un incremento per la concessione di diritti inespressi non precedentemente calcolati.
Nonostante la decorrenza dei cinque anni, è possibile che eccezioni o interruzioni della prescrizione possano avvenire, ad esempio in seguito a comunicazioni formali all’INPS o per motivi legali, ma tali situazioni richiedono consulenza specializzata.
Verificare e ottenere i propri diritti inespressi richiede un’attenta analisi della documentazione e delle proprie condizioni reddituali e personali. Ecco alcuni suggerimenti utili per gestire efficacemente questo processo: