Il contratto di apprendistato costituisce una formula occupazionale strategica che favorisce l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, offrendo loro la possibilità di acquisire competenze professionali specifiche attraverso un'esperienza formativa sul campo. Per garantire l'efficacia di questo strumento contrattuale e la sua conformità normativa, è essenziale che il datore di lavoro e l'azienda conoscano e rispettino una serie di obblighi e responsabilità ben definiti.
La normativa italiana, disciplinata principalmente dal D.Lgs. 81/2015, prevede tre tipologie principali di apprendistato, ciascuna con caratteristiche e destinatari specifici:
È importante sottolineare che, a seguito delle evoluzioni normative, è possibile assumere in apprendistato professionalizzante, senza limiti di età, anche lavoratori beneficiari di indennità di mobilità o di trattamento di disoccupazione, ai fini della loro qualificazione o riqualificazione professionale.
L'apprendista gode di tutte le tutele previste per i lavoratori dipendenti, tra cui:
L'elemento che contraddistingue il contratto di apprendistato è l'aspetto formativo, che rappresenta un obbligo imprescindibile per il datore di lavoro. La formazione si articola in due componenti:
Il datore di lavoro deve garantire che l'apprendista riceva entrambe le tipologie di formazione, documentando adeguatamente il percorso formativo. La violazione di questi obblighi può comportare sanzioni significative, inclusa la trasformazione del contratto in un normale rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con conseguente perdita degli sgravi contributivi.
Ogni contratto di apprendistato deve essere accompagnato da un Piano Formativo Individuale (PFI), documento che delinea il percorso di apprendimento del lavoratore. Il PFI deve includere:
Il piano può essere redatto in forma sintetica e può basarsi su moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali.
Un altro obbligo fondamentale è la nomina di un tutor o referente aziendale, figura responsabile di:
Il tutor deve possedere formazione e competenze adeguate secondo quanto previsto dalla normativa regionale o dalla contrattazione collettiva. Questa figura svolge un ruolo determinante nel garantire la qualità del percorso formativo e il corretto inserimento dell'apprendista nel contesto lavorativo.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di registrare la formazione effettuata e la qualifica professionale acquisita dall'apprendista. Questa registrazione deve avvenire su un documento avente i contenuti minimi del modello di libretto formativo del cittadino di cui al D.M. 10 ottobre 2005, o più recentemente nel fascicolo elettronico del lavoratore.
Al termine del periodo di apprendistato, il datore di lavoro deve:
Questa certificazione dimostra l'assolvimento dell'obbligo formativo da parte dell'azienda e dell'apprendista, e rappresenta un documento importante per il percorso professionale futuro del lavoratore.
La normativa impone precisi limiti numerici per l'assunzione di apprendisti, al fine di garantire un adeguato rapporto tra questi e i lavoratori qualificati che possono supportarne la formazione:
Per le imprese artigiane si applicano le disposizioni specifiche previste dalla legge 8 agosto 1985, n. 443.
Inoltre, per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, l'assunzione di nuovi apprendisti è subordinata alla prosecuzione del rapporto di lavoro, al termine del periodo formativo, di almeno il 20% degli apprendisti assunti nei 36 mesi precedenti.
Il datore di lavoro deve rispettare specifici obblighi retributivi nei confronti dell'apprendista:
In generale, la retribuzione dell'apprendista aumenta progressivamente durante il periodo di apprendistato. Tipicamente, un apprendista può ricevere il 70% della retribuzione prevista il primo anno, l'80% il secondo anno e il 90% il terzo anno, fino a raggiungere la retribuzione piena al termine del percorso formativo.
È importante sottolineare che l'apprendista è un dipendente, eccetto per la retribuzione ridotta, gode degli stessi diritti di qualsiasi lavoratore dipendente, inclusi ferie, permessi, assicurazione INAIL, versamenti contributivi INPS e tutte le altre tutele previste dalla normativa sul lavoro.
In caso di inadempimento nell'erogazione della formazione, di cui sia esclusivamente responsabile il datore di lavoro e che impedisca il raggiungimento degli obiettivi formativi, sono previste sanzioni specifiche:
In seguito a visite ispettive, qualora vengano riscontrati inadempimenti negli obblighi formativi, l'ispettorato del lavoro può adottare un provvedimento di disposizione che assegna al datore di lavoro un termine per mettersi in regola. Se l'inadempienza è riscontrata nel primo anno o se l'apprendista ha ricevuto una parte significativa della formazione prevista, il datore di lavoro può ricevere una disposizione per recuperare le ore mancanti.