Fare donazioni in denaro ai figli implica pro e contro e può convenire o meno a seconda della situazione e del motivo per cui avviene la donazione, nonché per l’importo. Può essere, infatti, conveniente per genitore e figlio una donazione di denaro piuttosto che l’attesa per la successione dell’eredità, perché si può usufruire subito del denaro che serve senza aspettare la scomparsa dei genitori. Ma sono diversi anche i contro da considerare.
Fare donazioni di soldi ai figli è un sistema semplice di trasferimento di soldi in maniera del tutto legale e senza incorrere in alcun problema con il Fisco, donazione che può avvenire o tramite bonifico su conto corrente, se la cifra di denaro è considerata di modico valore per chi effettua la donazione, o tramite atto pubblico rivolgendosi ad un notaio, se si tratta di donazioni di denaro più consistenti. Vediamo se e quanto conviene fare donazioni di denaro ai figli.
Fare donazioni in denaro ai figli conviene perché permette di trasferire soldi, da genitore ancora in vita al figlio, a costi davvero ridotti ma si tratta anche di una operazione che può risultare anche poco conveniente perché si tratta di un atto revocabile, per esempio nei casi di ingratitudine dal donante nei confronti del donatario o anche in presenza di creditori del donante che possono attuare l’azione revocatoria se ritengono che la donazione possa recare problemi al recupero di eventuali crediti in capo a chi effettua la donazione.
In ogni caso, però, è bene sapere che per l’azione revocatoria è necessaria una pronuncia giudiziale. La convenienza della donazione di soldi ai figli risiede, però, soprattutto nel fatto che il genitore può decidere ancora in vita di ‘regalare’ soldi al proprio figlio che può, a sua volta, investirli e usarli per gli scopi necessari.
Con la donazione di denaro ai figli, questi ultimi hanno il grande vantaggio di usufruire sin da subito della disponibilità dei soldi, senza aspettare una eventuale successione per eredità e, d’altro canto, la stessa donazione può essere per chi effettua la donazione, in questo caso i genitori, un sistema semplice per decidere in piena autonomia e tranquillità di dividere l’eredità.
Per quanto riguarda i contro delle donazioni in denaro ai figli, a differenza di quanto avviene per le donazioni 2020 per donazioni liberali per organizzazioni ed enti o profit, non è prevista alcuna detrazione fiscale sulla donazione che si effettua.
Per la donazione di denaro ai figli bisogna considerare poi le tasse da pagare se la donazione avviene con atto pubblico del notaio. In questo caso, infatti, bisogna pagare l’imposta sulla donazione che deve essere pagata dal beneficiario della donazione, e cioè dal figlio, e non dal genitore che effettua la donazione, con aliquota al 4% del valore del denaro donato su una franchigia fino a un milione di euro.
Altro eventuale problema della donazione di denaro al figlio si pone in presenza di più figli e se il genitore effettua la donazione in favore solo di uno di loro. In questo caso, infatti, essendo anche gli altri figli, oltre quello che ha ricevuto la donazione, eredi, è necessario che il genitore non violi le quote di legittima degli altri eredi legittimari, facendo discriminazioni nella divisione del proprio patrimonio tra i figli.
Considerando, infatti, che, stando a quanto previsto dalle leggi attualmente in vigore, gli eredi hanno fino a 10 anni dopo la morte del donante per discutere l’eventuale donazione fatta, è sempre bene sapere prima fino a che punto si può denaro al figlio senza ledere eventualmente gli altri.