Il nuovo decreto del Ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio 2025 ha introdotto importanti novità riguardo agli incentivi fiscali per le erogazioni liberali destinate al Terzo settore. Questo provvedimento amplia notevolmente le possibilità di beneficio fiscale, estendendo le agevolazioni non solo alle donazioni in denaro, ma anche a quelle di beni materiali, con percentuali differenziate in base alla natura del donatore.
Il nuovo sistema di agevolazioni fiscali per le donazioni nel 2025 prevede significativi vantaggi sia per i privati cittadini che per le imprese. La novità sostanziale rispetto al passato riguarda l'estensione delle detrazioni anche alle donazioni non monetarie, permettendo così di ottenere sgravi fiscali anche quando si effettuano contributi sotto forma di:
Questa estensione rappresenta un importante incentivo alla generosità, consentendo di valorizzare fiscalmente anche beni che altrimenti potrebbero rimanere inutilizzati, trasformandoli in risorse preziose per il settore non profit.
Per poter usufruire delle detrazioni Irpef in dichiarazione dei redditi, è necessario che le donazioni siano destinate a organizzazioni ufficialmente riconosciute come:
È fondamentale sottolineare che per beneficiare delle agevolazioni fiscali, ogni donazione deve essere adeguatamente documentata secondo le disposizioni ministeriali, con attestazioni che certifichino sia la natura che il valore dei beni donati.
L'entità dello sgravio fiscale varia significativamente in base alla natura del soggetto che effettua la donazione. Vediamo nel dettaglio le percentuali applicabili e alcuni esempi pratici per comprendere meglio i benefici fiscali ottenibili.
Nel caso di persone fisiche (cittadini privati), è possibile scegliere tra due diverse opzioni:
La percentuale di detrazione sale al 35% se il beneficiario della donazione è un'organizzazione di volontariato ufficialmente riconosciuta.
Esempio pratico: Se un cittadino dona 5.000 euro a un'associazione no profit nel 2025, potrà scegliere tra:
Per le aziende e altre persone giuridiche che effettuano donazioni, il beneficio fiscale consiste in una deduzione dal reddito d'impresa fino al 10% del reddito complessivo dichiarato. Questo significa che l'importo donato, entro questo limite, non concorre alla formazione del reddito imponibile.
Esempio pratico: Un'azienda con un reddito complessivo di 500.000 euro che dona beni del valore di 40.000 euro potrà dedurre l'intero importo, riducendo il reddito imponibile a 460.000 euro. Considerando un'aliquota IRES del 24%, questo comporterà un risparmio fiscale di 9.600 euro (24% di 40.000).
Un aspetto particolarmente vantaggioso della normativa 2025 riguarda la gestione delle eccedenze. Se l'importo donato supera i limiti previsti per la detrazione o deduzione (10% del reddito per le imprese o 30.000 euro per i privati), il contribuente non perde il beneficio fiscale sulla parte eccedente, ma può riportarlo in avanti e utilizzarlo nelle dichiarazioni dei redditi dei quattro periodi d'imposta successivi.
Esempio: Se un'impresa con un reddito di 200.000 euro effettua una donazione di 25.000 euro (superiore quindi al 10% del reddito pari a 20.000 euro), potrà dedurre 20.000 euro nell'anno corrente e riportare i restanti 5.000 euro nelle dichiarazioni successive, entro il limite dei quattro anni.
Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali sulle donazioni nel 2025, è fondamentale conservare e presentare una documentazione adeguata che attesti:
Nel caso di donazioni in denaro, è necessario che queste avvengano tramite strumenti tracciabili come bonifici bancari, bollettini postali, carte di credito o assegni. Per le donazioni di beni, invece, è richiesta una documentazione che certifichi il valore dei beni donati, che può essere basata sul costo d'acquisto, sul valore normale del bene o su altre metodologie di valutazione previste dalla normativa.
È importante comprendere la differenza tra detrazioni e deduzioni nel 730, specialmente per quanto riguarda i due meccanismi fiscali previsti per le donazioni nel 2025:
La scelta tra detrazione e deduzione dovrebbe essere valutata caso per caso, considerando la situazione fiscale specifica del contribuente. In generale, la deduzione risulta più conveniente per i contribuenti con aliquote marginali più elevate, mentre la detrazione offre un beneficio fisso indipendente dal livello di reddito.
Con le nuove disposizioni del 2025, le donazioni di beni materiali godono degli stessi benefici fiscali delle donazioni in denaro, offrendo diversi vantaggi aggiuntivi:
Per le imprese, in particolare, la donazione di beni può rappresentare una soluzione ottimale per gestire rimanenze di magazzino o prodotti prossimi alla scadenza, trasformando potenziali costi (per lo smaltimento o la gestione delle giacenze) in un'opportunità di responsabilità sociale con vantaggi fiscali.