Il primo e più importante cambiamento che riguarda le aziende con più di 15 dipendenti è relativo al licenziamento sia in riferimento alle modalità per procedere all'allontanamento del lavoratore e sia alle sanzioni a cui va incontro. Un altro aspetto centrale che caratterizza le aziende con più di 15 dipendenti riguarda l'accesso alla cassa integrazione straordinaria.
C'è una soglia di lavoratori che ricorre molto spese nel mondo delle imprese ed è quella di 15. Cosa cambia per un'azienda avere più o meno di 15 lavoratori assunti? Come vedremo in questo articolo, i cambiamenti sono più fronti e coinvolgono evidentemente lo stesso dipendente.
Mutano infatti le disposizioni in relazione al licenziamento, alla cassa integrazione e a una serie di altri aspetti sulle relazioni tra le parti. Esaminiamo quindi i dettagli e più precisamente:
Il primo e più importante cambiamento che riguarda le aziende con più di 15 dipendenti è relativo al licenziamento sia in riferimento alle modalità per procedere all'allontanamento del lavoratore e sia alle sanzioni a cui va incontro.
Più esattamente, nelle aziende con meno di 15 dipendenti e per contratti a tempo indeterminato, in caso di illegittimità del licenziamento per giustificato motivo soggettivo, giustificato motivo oggettivo, giusta causa o per vizi di procedura, si applicano gli stessi regimi sanzionatori previste per le aziende con meno di 15 dipendenti. Ma con indennità dimezzate e in ogni caso nel limite massimo di 6 mensilità di retribuzione.
Oltretutto continua a non essere mai prevista la reintegra. Provando a schematizzare il quadro degli obblighi per le aziende con più di 15 dipendenti:
Se le assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti superano il numero di 15 dipendenti si applica a tutti i lavoratori la normativa nuova del Jobs Act a tutele crescenti. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti per assunzioni prima del 7 marzo 2015, viene riconosciuta una indennità da 2,5 a 6 mensilità; dopo questo data è invece previsto il pagamento di una indennità pari a una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità.
Cambia la situazione per le aziende con più di 15 dipendenti poiché per assunzioni prima del 7 marzo 2015 deve avvenire la riassunzione insieme al pagamento di una indennità massima di 5 mensilità. E se il dipendente rinuncia a essere riassunta, spetta una indennità fino a 15 mensilità.
Per assunzioni successive al 7 marzo 2015 scatta il pagamento di una indennità di 2 mensilità per anno di servizio con un minimo di 6 e un massimo di 36 mensilità. Con le più recenti modifiche introdotte nel mercato del lavoro, l'obbligo di reintegro in caso di licenziamento illegittimo è stato invece cancellato.
Un altro aspetto centrale che caratterizza esclusivamente le aziende con più di 15 dipendenti riguarda l'accesso alla cassa integrazione straordinaria.
Quelle che operano nei comparti della manipolazione e trasformazione dei prodotti agricoli quelle appaltatrici di servizi di mensa e ristorazione, o di pulizia, in conseguenza della riduzione dell’attività dell’azienda appaltante, industriali, edili o affini, artigiane, di vigilanza e ausiliaria del servizio ferroviario possono infatti richiedere questo strumento di sostegno al reddito dei dipendenti.
Da segnalare che nelle aziende industriali e commerciali che occupano più di 15 dipendenti in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo è possibile indire l'assemblea sindacale.
Se le assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti superano il numero di 15 dipendenti si applica a tutti i lavoratori la normativa nuova del Jobs Act a tutele crescenti.
Se le assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti superano il numero di 15 dipendenti si applica a tutti i lavoratori la normativa nuova del Jobs Act a tutele crescenti.