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Cosa si puņ costruire e di quanti metri quadrati su terreni agricoli, edificabili e boschivi

Quali sono le regole da seguire per costruire su terreni agricoli, boschivi, edificabili per metri quadri e costruzioni possibili da realizzare

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Cosa si puņ costruire e di quanti metri

Quanti metri quadri si possono costruire su terreni agricoli, boschivi, edificabili?

Su terreni agricoli si possono costruire edifici legati all'attività agricola con limiti di cubatura stabiliti dalle norme locali. Terreni edificabili permettono costruzioni secondo il piano regolatore, su terreni boschivi invece le costruzioni sono molto limitate o del tutto vietate.

In genere, i terreni agricoli presentano vincoli particolari. La legge consente edificazioni limitate, destinate principalmente a sostenere l'attività agricola o per residenza di imprenditori agricoli professionali. Comprendere le regole per costruire su terreni agricoli è fondamentale per chiunque voglia intraprendere un progetto edilizio in queste aree. Le normative variano significativamente in base alle caratteristiche del terreno e alla sua ubicazione, e richiedono di ottenere permessi e rispettare parametri specifici.

Regole per costruire su terreni agricoli: cosa è consentito

La costruzione su terreni agricoli è generalmente limitata a edifici funzionali all'attività agricola, come abitazioni per imprenditori agricoli e strutture di stoccaggio. È essenziale rispettare l'indice di edificabilità, consultare il piano regolatore comunale e ottenere i permessi necessari da parte delle autorità competenti.

Normative e vincoli per l'edificazione

I terreni agricoli sono aree destinate principalmente alla coltivazione di prodotti agricoli e all'allevamento. Questi spazi sono regolamentati da normative specifiche che ne limitano l'utilizzo al fine di preservarne la destinazione d'uso e garantire lo sviluppo sostenibile del territorio.

Le normative per l'edificazione su terreni agricoli sono complesse e variano fra regioni, integrando direttive nazionali come il Testo Unico dell'Edilizia - D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. Questo quadro normativo richiede che ogni intervento edilizio segua parametri specifici stabiliti dai piani regolatori comunali e dai regolamenti regionali.

Uno dei principali vincoli è l'indice di edificabilità, che regola la quantità massima di volume costruibile per unità di superficie del terreno. 

Per procedere con la costruzione, sono necessari permessi specifici. L’ottenimento del permesso di costruire è essenziale e viene rilasciato dall'ufficio tecnico del Comune a cui appartiene il terreno. Oltre al permesso di costruire, possono essere richiesti ulteriori nulla osta da parte di altri enti, specialmente se il terreno è vincolato da leggi paesaggistiche o ambientali.

A seconda delle normative locali, il terreno può anche essere soggetto a restrizioni che regolano le distanze minime dagli altri edifici, dai confini del terreno, e l'altezza massima delle costruzioni. Inoltre, non è sempre possibile cambiare la destinazione d'uso del terreno agricolo in edificabile, sebbene in alcuni casi, rispettando iter burocratici rigorosi, la trasformazione della destinazione d'uso possa avvenire.

Indice di edificabilità e limiti costruttivi

L'indice di edificabilità è un parametro fondamentale per determinare quanti metri cubi si possono costruire su un terreno e rappresenta il rapporto tra il volume edificabile e la superficie del terreno. Nei terreni agricoli, l'indice di edificabilità è generalmente molto basso, attorno a 0,03 metri cubi per metro quadro, vincolando così la possibilità di sviluppo edilizio ai requisiti strettamente necessari all'attività agricola.

Questo indice può essere influenzato da vari fattori, tra cui la localizzazione geografica e i vincoli ambientali o paesaggistici. Le leggi regionali possono modificarlo, imponendo limiti più stringenti rispetto a quelli nazionali. Ad esempio, su un terreno di un ettaro (10.000 mq), con un indice di 0,03 mc/mq, è possibile costruire fino a 300 metri cubi di fabbricato, equivalenti a circa 100 mq di superficie abitabile con un'altezza interpiano standard di 3 metri.

I limiti costruttivi non si fermano al rispetto dell'indice di edificabilità. Altre restrizioni includono la necessità di mantenere distanze minime dai confini del terreno, la preservazione delle caratteristiche paesaggistiche e il rispetto delle altezze massime previste dal piano regolatore generale (PRG). È inoltre essenziale rispettare le norme sismiche, igienico-sanitarie e di sicurezza, che possono ulteriormente limitare le possibilità progettuali.

Tipologie di costruzioni consentite su terreni agricoli

Sui terreni agricoli, le tipologie di costruzioni consentite sono strettamente collegati all'attività agricola e alle normative vigenti che regolano tali aree. Tali costruzioni devono infatti rispondere a esigenze di supporto alla produzione, gestione o valorizzazione agricola.

Una delle costruzioni più comuni è la casa rurale, destinata alla residenza di imprenditori agricoli o del personale impegnato nelle attività del fondo. Queste abitazioni sono essenziali per garantire una presenza continua sul terreno e possono essere costruite nel rispetto dell'indice di edificabilità.

Altra tipologia consentita sono i fabbricati agricoli, come magazzini, silos e rimesse per mezzi agricoli. Tali costruzioni favoriscono lo stoccaggio dei raccolti e la custodia delle attrezzature. Inoltre, le rimesse sono fondamentali per la manutenzione dei macchinari indispensabili al lavoro nei campi.

È possibile realizzare strutture temporanee come  serre e impianti di stoccaggio, progettati per ampliare le stagioni di coltivazione e migliorare l'efficienza produttiva. Queste costruzioni sono spesso più flessibili dal punto di vista normativo e possono essere adattate a necessità specifiche.

Recentemente, la normativa si è evoluta per includere la possibilità di edificare strutture per l'agriturismo, come alloggi per turisti o aree ricreative. Queste iniziative devono rispettare vincoli paesaggistici e ambientali, risultando allo stesso tempo un'opportunità per diversificare l'attività agricola e incrementare l'economia locale.

Le costruzioni per la produzione di energia rinnovabile, come impianti fotovoltaici o eolici di piccole dimensioni, sono altre possibilità aperte ai proprietari di terreni agricoli. L'installazione di tali strutture deve sempre rispettare i piani regolatori e le normative regionali in materia di energia e ambiente.

Si possono realizzare anche costruzioni, come: case prefabbricate, parcheggi, fattorie didattiche e aree camper.