Cosa si può fare in caso di situazioni di degrado e sporcizia vicino e intorno a casa propria

Richiamo al vicino, azioni legali, acquisizioni di proprietà: cosa fare quando intorno a casa propria di creano situazioni di sporcizia per altri vicini incuranti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Cosa si può fare in caso di situazioni di degrado e sporcizia vicino e intorno a casa propria?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, in caso di situazioni di degrado e sporcizia vicino e intorno a casa propria, il proprietario danneggiato può richiamare il proprio vicino perché risolva la situazione di degrado e sporcizia provvedendo, per qualsiasi motivo si sia creata la sporcizia, a risolvere la situazione pulendo e sistemando il proprio immobile o, in alternativa, si può agire per vie legali. 

Cosa si può fare in caso di situazioni di degrado e sporcizia vicino e intorno a casa propria? Avere case singole come villette a schiera è per tanti una grande fortuna, nonché un privilegio, perché significa essere liberi e indipendenti in qualsiasi decisione che riguardi la propria casa senza dover rispettare regole e decisioni come avviene nei condomini.

Ma non sempre la vita in case singole tra proprietà confinanti e vicine è sempre facile. Ci sono anche casi in cui, pur non dovendo rispettare regole condominiali, per il vivere civile e sano di tutti bisogna comunque rispettare delle regole. Come nel caso di pulizia delle proprie proprietà.

  • Degrado e sporcizia tra due case confinanti se vicino non pulisce cosa fare
  • Cosa fare se terreno abbondonato in condizioni di degrado è intorno a casa propria

Degrado e sporcizia tra due case confinanti se vicino non pulisce cosa fare

Una delle classiche situazioni in cui si possono verificare situazioni di degrado e sporcizia intorno a casa propria è quella in cui proprio il vicino di casa crea tali situazioni, non pulendo casa propria. Le leggi in vigore prevedono, per esempio, l’obbligo tra vicini di casa di rispettare specifiche distanze per piantare alberi, siepi, piante che sono, nel dettaglio, di:

  • 3 metri per albero di alto fusto;
  • 1,5 metri per albero non di alto fusto;
  • 2 metri per siepe di robinie;
  • 1 metro per siepe di ontano e castagno e simili;
  • 0,5 metri, e a prescindere dall’altezza raggiunta, per la vite;
  • 0,5 metri, e a prescindere dall’altezza raggiunta, per arbusto e canneti;
  • 0,5 metri per pianta da frutto di altezza non maggiore di 2,5 metri;
  • 0,5 metri per siepe viva.

Se tali distanze non vengono rispettate e risultano inferiori ai limiti imposti dalla legge, si rischia di dover estirpare del tutto l’albero, mentre se alberi, piante e siepi iniziano a crescere al punto tale da invadere la proprietà del vicino e sporcare anche la sua proprietà, allora per risolvere la situazione di sporcizia, il vicino danneggiato può rivolgersi al vicino per invitarlo a tagliare i rami di alberi e piante che invadono casa sua e occuparsi della pulizia delle foglie cadute e se il vicino non si preoccupa di risolvere la situazione, allora chi lo ha già richiamato può, per legge, rivolgersi ad un giudice perchè intimi al vicino di tagliare il ramo sconfinato nella proprietà altrui ed eventualmente occuparsi delle spese di pulizia.

Solo tramite causa si può ordinare il taglio dei rami dell’albero o degli alberi che creano problemi alla nostra proprietà e la pulizia e non si può agire di propria iniziativa, tagliando in piena autonomia il ramo o i rami degli alberi.

Se, invece, la sporcizia causata dal vicino non riguarda solo foglie e rami secchi accumulati, ma il vicino trascura del tutto la sua casa sia fuori che dento arrivando a condizioni igieniche rischiose che potrebbero danneggiare anche il proprietario dell’abitazione vicina, con cattivi odori o inalazioni dannose, allora si può innanzitutto inviare una diffida scritta al vicino che non pulisce, intimandogli di provvedere a sistemare la propria casa.

Se questo passaggio non sortisce alcun risultato, allora ci si può rivolgere al proprio avvocato perchè invii una lettera che anticipa un’azione giudiziaria e in tal caso si può ottenere sia il risarcimento del danno e sia l’ordine del giudice per il vicino di pulizia della propria proprietà e sistemazione dello stato di degrado.

Se il degrado dell’immobile vicino o intorno casa propria, con i suoi cattivi odori, attrae gli animali che possono quindi entrare anche nello spazio di casa propria, allora si può contattare anche l’autorità pubblica perché intervenga.

Cosa fare se terreno abbondonato in condizioni di degrado è intorno a casa propria

Se intorno a casa propria c’è un terreno abbandonato che crea una situazione di degrado e sporcizia vicino casa propria, le leggi in vigore permettono di acquisirne la proprietà tramite usucapione ma solo al determinarsi di specifiche condizioni. In alternativa, per sistemare degrado e sporcizia, si può anche decidere di acquistare il terreno abbandonato e incolto tramite acquisto con diritto di prelazione per poi ripulire e sistemare il terreno.

Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi attuali, per acquisire la proprietà di un terreno abbandonato che crea sporcizia e degrado vicino casa propria per usucapione è necessario che si verifichino specifiche condizioni che sono, nel dettaglio:

  • possesso del terreno, pacifico e non violento o clandestino;
  • possesso del terreno per almeno 20 anni ininterrottamente, senza cioè che nel corso di questo lungo tempo il proprietario legittimo abbia interferito nella sua gestione.

Una volta diventati proprietari di un terreno abbandonato e degradato è possibile sistemarlo e trasformalo a proprio piacimento o in base alle proprie necessità.

In alternativa all’usucapione, per sistemare un terreno incolto vicino casa propria che crea sporcizia, è possibile comprarlo, informandosi sulla proprietà del terreno, presentando un’offerta e con un successivo preliminare se l’offerta viene accettata, fino alla stipula del rogito finale dal notaio per il trasferimento della proprietà del rudere fatiscente o del terreno abbandonato all’acquirente. 

Una volta acquistato il terreno abbandonato e in situazione di degrado, si può usare o trasformandolo in terreno da coltivare, se si tratta di un terreno agricolo, o costruendovi. Nei casi di acquisto di terreni abbandonati incolti, le leggi in vigore prevedono il diritto di prelazione per l’acquisto del terreno solo se il vicino di casa è un coltivatore diretto e nel caso di vendita di appezzamento di terreno contiguo a quello da lui coltivato e che non deve già risultare affittato ad altro coltivatore diretto da oltre due anni.