Quando il vicino avvia lavori di costruzione o ristrutturazione, possono sorgere dubbi sulla loro regolarità. Le costruzioni non conformi alle normative possono causare problemi di sicurezza, deprezzamento degli immobili circostanti e dispute legali.
Le irregolarità edilizie più comuni includono interventi eseguiti senza i necessari titoli abilitativi, come il Permesso di Costruire. Questi possono riguardare costruzioni che aumentano la superficie o il volume di un immobile, o modifiche strutturali eseguite senza le dovute autorizzazioni.
Un altro caso frequente è la realizzazione di strutture permanenti classificate erroneamente come opere precarie, che non richiederebbero permessi. Le opere destinate a un uso duraturo, indipendentemente dai materiali utilizzati, richiedono invece le autorizzazioni previste.
Vi sono poi irregolarità legate al mancato rispetto delle distanze minime legali o dei vincoli urbanistici locali. Questo può riguardare costruzioni troppo vicine ai confini di proprietà, alle strade o agli edifici adiacenti.
Sono comuni anche lavori eseguiti in difformità rispetto ai progetti approvati. Questo include cambiamenti non autorizzati che modificano l’aspetto o la destinazione d’uso delle aree, come la trasformazione di uno spazio tecnico in un’area abitabile.
Infine, l’assenza di accatastamento o la mancata registrazione di modifiche al Catasto possono evidenziare problematiche significative, in quanto impediscono di risalire alla regolarità degli interventi eseguiti sull’immobile.
Prima di intraprendere azioni formali è opportuno verificare la presenza di cartelli di cantiere (obbligatori) che devono indicare tipo di lavoro, committente, progettista, direttore lavori e impresa esecutrice. Verificare gli orari di lavoro (devono rispettare le ordinanze comunali sul rumore) e controllate se l'area di cantiere invade proprietà comuni o pubbliche senza autorizzazione
Per verificare se una costruzione è in regola, occorre esaminare la documentazione edilizia presso il Comune. La richiesta di accesso agli atti amministrativi, disciplinata dalla Legge 241/1990, consente di ottenere i documenti relativi alla concessione dei permessi come il Permesso di Costruire o la SCIA.
È possibile rivolgersi all’Ufficio Tecnico Comunale o allo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE), fornendo informazioni precise sull’immobile, ad esempio indirizzo o dati catastali. Bisogna specificare i documenti richiesti, come autorizzazioni comunali e progetti approvati. Il Comune deve rispondere entro 30 giorni, permettendo la visione o il rilascio di copie.
Un passo ulteriormente utile è consultare il Catasto per verificare se l’immobile è riportato correttamente nelle mappe catastali e nelle planimetrie. Un accatastamento recente può suggerire lavori eseguiti, mentre l’assenza di registrazioni relative alle modifiche potrebbe indicare irregolarità.
È importante verificare anche gli strumenti urbanistici locali, come il Piano Regolatore Generale (PRG) o il Piano di Governo del Territorio (PGT), che stabiliscono regole su distanze, altezze e volumi consentiti. Questi documenti sono consultabili presso il Comune o online.
Se si sospetta che la costruzione del vicino non sia in regola, è possibile fare una richiesta di accesso agli atti amministrativi. Questo consente di visionare i permessi di costruzione, le varianti urbanistiche e altri documenti pertinenti.
In presenza di presunti abusi edilizi, è possibile effettuare una segnalazione formale alle autorità competenti, ovvero al Comune e alla Polizia Municipale. Per questa procedura è necessario redigere un esposto scritto, contenente una descrizione dettagliata della situazione, l’ubicazione esatta dell’opera ed eventuali allegati che possano supportare le accuse, come fotografie, rilievi tecnici o documentazione raccolta.
La segnalazione può essere indirizzata al Settore Tecnico del Comune o al comando della Polizia Municipale, utilizzando moduli precompilati disponibili presso gli uffici comunali o tramite comunicazione elettronica tramite PEC. Nel documento è utile richiedere un controllo sulla regolarità della struttura e l’adozione di eventuali provvedimenti in caso di violazioni accertate.
Le autorità sono obbligate a eseguire gli accertamenti necessari e, se confermano l’esistenza di abusi, possono emettere provvedimenti quali ordinanze di demolizione, ripristino dello stato dei luoghi o sanzioni amministrative. In caso di inadempimento da parte del responsabile, il Comune può procedere d’ufficio con le demolizioni, addebitandone i costi al soggetto responsabile.
Nel caso in cui la costruzione arrechi un danno diretto al segnalante, è anche possibile ricorrere al giudice civile per ottenere provvedimenti specifici o il risarcimento danni.