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Da che età conviene risparmiare e su cosa investire inizialmente

Una volta costruito un primo cuscinetto di risparmio, tipicamente equivalente a tre o sei mensilità del proprio reddito, si può iniziare a guardare all'investimento.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Da che età conviene risparmiare e su cos

L'arte del risparmio dovrebbe iniziare prima ancora dell'ingresso nel mondo del lavoro, grazie anche ai contributo dei genitori e dei nonni in favore di figli e nipoti. Saper gestire il denaro fin da giovani è un'abilità che può fare la differenza nel corso dell'intera vita. Se da un lato la scuola e la famiglia dovrebbero educare ai concetti base della finanza personale, dall'altro è l'esperienza diretta a insegnare l'importanza di mettere da parte piccole somme. Risparmiare non significa rinunciare, ma costruire una base solida per il proprio futuro. Ecco quindi che appena si inizia a lavorare è bene iniziare a mettere qualcosa da parte.

Chi inizia a risparmiare con costanza già dai 20 anni ha davanti a sé un alleato potente: il tempo. L'interesse composto agisce come una leva invisibile, capace di far crescere un piccolo capitale in modo esponenziale, a patto che sia lasciato investito per molti anni. Non serve iniziare con cifre elevate: anche 100 euro al mese investiti con costanza possono trasformarsi, nel giro di 30 o 40 anni, in un patrimonio importante. In Italia l'approccio al risparmio è spesso legato più alla prudenza che alla pianificazione. Ed è proprio questa mentalità che oggi deve evolversi verso un modello più consapevole, in grado di sfruttare le opportunità dei mercati finanziari anche con strumenti semplici. Vediamo allora;

  • Primi passi per risparmiare, da dove iniziare davvero

  • Dalla liquidità all'investimento consapevole, cambiare mentalità

Primi passi per risparmiare, da dove iniziare davvero

Una volta costruito un primo cuscinetto di risparmio, tipicamente equivalente a tre o sei mensilità del proprio reddito, si può iniziare a guardare all'investimento. Il primo criterio nella scelta degli strumenti deve essere la chiarezza, seguito dalla sostenibilità del rischio rispetto al proprio orizzonte temporale. È consigliabile approcciarsi al mercato con un atteggiamento prudente ma non troppo difensivo: evitare il rischio completamente significa accettare rendimenti nulli o addirittura negativi se si considerano gli effetti dell'inflazione.

Ha senso investire se si hanno da parte almeno 15-20.000 euro altrimenti i costi di gestione diventano eccessivi. A quel punto si può investire nei Pac. Affiancare a questi strumenti un Piano di accumulo del capitale consente infatti di gestire la volatilità e ridurre il rischio di entrare nel mercato in un momento sfavorevole.

Non esiste un investimento perfetto per tutti: molto dipende dagli obiettivi personali e in ogni caso è consigliabile evitare prodotti complessi e investire sul sicuro.. Chi ha intenzione di acquistare casa nei prossimi cinque anni avrà esigenze molto diverse da chi vuole costruire una pensione integrativa da qui a quarant'anni. In quest'ultimo caso, valutare anche i fondi pensione o i Pir (Piani individuali di risparmio) può essere una mossa strategica sia per i vantaggi fiscali sia per la struttura di lungo termine di questi strumenti.

Con un contratto a tempo indeterminato conviene fare un fondo pensione che assicurano un rendimento di circa il 3-4% e si può scaricare dalle tasse. Strumenti come gli Etf a replica passiva, che seguono indici globali e hanno costi di gestione bassi, sono una porta d'ingresso. Consentono un'ampia diversificazione anche con investimenti contenuti, e permettono di costruire un portafoglio bilanciato senza dover conoscere in dettaglio ogni singola azienda.

Dalla liquidità all'investimento consapevole, cambiare mentalità

Secondo le analisi più recenti di Banca d'Italia e di alcune delle principali società di consulenza, gli italiani tengono ancora circa il 30% del loro patrimonio in liquidità, sotto forma di conti correnti o depositi non remunerati. Questo atteggiamento prudenziale, comprensibile in un contesto di incertezza economica, è però penalizzante nel lungo termine. In un'epoca in cui l'inflazione, seppur moderata, erode il potere d'acquisto, lasciare i risparmi fermi sul conto equivale a una perdita certa.

La vera sfida è trasformare il risparmio in investimento consapevole, attraverso una corretta educazione finanziaria e l'uso di strumenti adatti al proprio profilo. Da qui l'importanza di comprendere che l'investimento non è solo per chi ha grandi patrimoni, ma può diventare una pratica diffusa, anche tra i giovani e chi dispone di redditi modesti. L'importante è agire con metodo, evitando le mode del momento o i consigli poco informati. La regola d'oro è diversificare, mantenere la calma nei momenti di turbolenza e investire con un orizzonte di lungo termine.