Le dimissioni online volontarie sono la procedura prevista dalla normativa italiana che consente al lavoratore di recedere in modo autonomo dal proprio rapporto di lavoro subordinato. Dal 2016, grazie all’introduzione del Jobs Act (D.Lgs. 151/2015), le dimissioni sono valide esclusivamente se inviate telematicamente tramite apposito modulo digitale. L’obbligo riguarda la quasi totalità dei lavoratori dipendenti del settore privato, sia con contratto a tempo determinato che a tempo indeterminato. È escluso soltanto il personale domestico (colf, badanti), i lavoratori marittimi, i rapporti nel pubblico impiego, i casi di convalida per maternità/paternità e le dimissioni in periodo di prova.
La modalità online è stata introdotta per contrastare fenomeni di abuso come le “dimissioni in bianco”, consentendo così la massima tutela dei diritti del lavoratore, oltre a garantire la tracciabilità e la sicurezza della comunicazione.
Per presentare dimissioni volontarie online nel 2025, occorre seguire questa sequenza di passaggi:
La stessa procedura può essere svolta con il supporto di intermediari abilitati quali patronati, organizzazioni sindacali, commissioni di certificazione, enti bilaterali, consulenti del lavoro o le sedi territoriali dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Una volta inviate le dimissioni, la decorrenza del recesso coincide con la data indicata nel modulo online e, se correttamente rispettato il preavviso, il lavoratore non ha altri obblighi procedurali. È sempre consigliabile conservare la ricevuta digitale rilasciata al termine della procedura (stampabile anche in PDF), sia per uso personale, sia in caso di future verifiche o controversie.
Una delle condizioni essenziali per la corretta formalizzazione delle dimissioni telematiche è il rispetto del termine di preavviso previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicato dalla propria azienda. Il periodo di preavviso può variare sensibilmente a seconda del settore, dell’anzianità del lavoratore e del suo inquadramento e decorre:
Se non viene rispettato il periodo di preavviso, l’azienda può trattenere una indennità di mancato preavviso sull’ultima busta paga, pari alla retribuzione che il lavoratore avrebbe maturato in quel periodo, comprensiva delle eventuali mensilità aggiuntive.
Sono esonerate dal rispetto del preavviso le dimissioni per giusta causa, come nei casi in cui non vengano pagati stipendi o vi siano gravi inadempienze del datore di lavoro.
La legge consente la revoca delle dimissioni entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo online. Questa possibilità permette al lavoratore di ripensarci o correggere errori di compilazione. La revoca deve essere presentata attraverso la medesima piattaforma telematica utilizzata per l’invio iniziale. Una volta annullate le dimissioni, il rapporto prosegue regolarmente e il datore di lavoro è tenuto a reintegrare il lavoratore.
Al ricevimento della notifica di dimissioni, il datore di lavoro ha l’obbligo di:
Oltre alla procedura telematica, resta raccomandata una comunicazione personale e trasparente con il proprio datore di lavoro, specialmente se ricopri ruoli chiave o vuoi mantenere un buon rapporto per future referenze. Un incontro diretto o una telefonata sono preferibili a una semplice e-mail, ma è sempre necessario attenersi comunque alle modalità telematiche per la validità formale della cessazione.