Le leggi in vigore prevedono diverse tipologie di ravvedimento operoso per regolarizzare le proprie fiscali e, di conseguenza, diversi tempi da rispettare, che arrivano al massimo a due anni.
Entro quanto tempo si deve fare il ravvedimento operoso? Il ravvedimento operoso è un sistema che permette di regolarizzare la propria posizione fiscale con sanzioni ridotte e si può effettuare con il modello F24.
Il ravvedimento operoso consiste, dunque, nella possibilità di sanare gli omessi versamenti beneficiando della riduzione delle sanzioni a cui si aggiungono gli interessi, calcolati sulla base di un tasso annuo fissato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Stando a quanto previsto dalla legge 2024 vigente, base al ritardo in cui si paga, si può ricorrere al:
Trascorso un anno dal termine della scadenza del dovuto pagamento, senza che sia stato effettuato, scatta il cosiddetto ravvedimento lunghissimo.
In questo caso, se il pagamento viene effettuato dopo l’anno ma entro 2 anni dal termine previsto, la sanzione ordinaria del 30% si riduce ad 1/7, risultando quindi pari al 4,29%.
Se il pagamento viene effettuato oltre i due anni, la sanzione sale al 5% e arriva fino al 6% se avviene dopo aver ricevuto il verbale di constatazione ma prima di ricevere la cartella esattoriale.
Se il contribuente non paga con il ravvedimento operoso entro i tempi previsti, riceve dall'Agenzie delle Entrate l’avviso bonario.
In questo caso è prevista una sanzione ridotta pari al 10% dell'imposta omessa se si paga l’importo stabilito entro 30 giorni dal ricevimento.
Se il contribuente continua a non pagare, allora scatta la cartella esattoriale con una sanzione minima del 30%.