Sì. L’Eppi prevede la possibilità di cumulo per il raggiungimento della pensione finale e in recenti comunicazioni ha fornito chiarimenti su modalità e regole di calcolo del cumulo stesso per la pensione dei periti industriali.
Quali sono le regole per i periti industriali che hanno intenzione di cumulare la pensione per andare in pensione? A fornire regole e indicazione su cosa e come farlo è Eppi, l’Ente Previdenziale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati. Vediamo quali sono le regole previste per il cumulo della pensione e quali i calcoli da effettuare.
Le ultime notizie riportano i recenti chiarimenti forniti da Eppi, ente previdenziale dei periti industriali, per il cumulo dei contributi per la pensione finale all’indomani dell’adesione da parte dello stesso ente alla allo Convenzione con l'Inps per il cumulo dei contributi previdenziali.
Stando a quanto spiegato, il cumulo dei contributi previdenziali, a titolo totalmente gratuito, permette di riunire tutti i contributi versati nelle diverse gestioni per il raggiungimento della pensione e la possibilità di percepire alla fine un assegno unico ma composto da tante quote quanto le gestioni previdenziali che hanno dato vita al cumulo.
Possono richiedere il cumulo gratis dei contributi previdenziali tutti i periti industriali iscritti ad Eppi che non siano già titolari di altra pensione, gli eredi dell' iscritto, e chi abbia già maturato il requisito per andare in pensione in un’altra gestione interessata.
Il cumulo contributivo vale ai fini del raggiungimento:
Così come regola generale vuole, anche per il cumulo di tutti i contributi versati in diverse gestioni dai periti industriali, come sottolineato da Eppi, le regole di calcolo prevedono che sia ogni gestione previdenziale a calcolare la propria quota di pensione in base ai contributi versati presso quella singola gestione dal lavoratore e alle sue specifiche regole di calcolo pensionistico.
Per esempio, per la pensione di vecchiaia, considerando un eventuale cumulo tra Eppi e Inps, il perito industriale deve raggiungere 67 anni di età e 20 anni di contributi maturati complessivamente nelle diverse gestioni che effettuano il cumulo.
Essendo coinvolto l’Inps nel cumulo, i requisiti per la pensione di vecchiaia da raggiungere per i periti industriali saranno maggiori rispetto a quelli stabiliti dall’EPPI che prevedono l’uscita a 65 anni di età e almeno 5 anni di contributi.
Le regole stabiliscono però che se l’ente coinvolto nel cumulo dei contributi previdenziali, come nel caso di Eppi, richiede requisiti pensionistici inferiori, si deve andare in pensione secondo le regole pensionistiche previste dal sistema pubblico, dunque dall’Inps che richiede due anni in più per la pensione di vecchiaia rispetto ad Eppi dei periti industriali.
Prima, dunque, di procedere al cumulo, è bene che il lavoratore calcoli effettivamente quali siano i reali periodi di contribuzione effettivamente versata in modo da non incorrere in errori o eventuali tempi più lunghi a lavoro. Stesso discorso vale quando il cumulo si effettua tra Eppi e anche altre Casse: è bene sempre considerare prima le regole di pensione che ogni cassa prevede e come avviene il calcolo della quota di pensione presso quella specifica Cassa per capire se effettivamente il cumulo conviene o meno.
La domanda per il cumulo dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali si presentata all’ultimo ente presso cui sono stati effettuati i versamenti. Se si è iscritti a più enti, è prevista la possibilità di scegliere la gestione presso cui presentare la domanda di cumulo.