La pensione di reversibilità è un sostegno economico destinato ai familiari superstiti di un pensionato. Nel caso dei figli, questo beneficio previdenziale segue regole specifiche relative alla durata e all'importo erogato. Analizziamo in dettaglio quando e fino a quando i figli hanno diritto a questo trattamento economico e quali sono gli importi previsti per il 2025.
La pensione ai superstiti spetta ai figli del pensionato deceduto che rispettano determinati requisiti stabiliti dalla normativa previdenziale. Possono beneficiarne tutti i figli, indipendentemente dal fatto che siano nati all'interno del matrimonio, fuori dal matrimonio, adottati, affiliati, legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, inclusi quelli nati da un precedente matrimonio della persona deceduta.
Per avere diritto alla pensione di reversibilità nel 2025, i figli devono rientrare in una delle seguenti categorie:
Il requisito fondamentale è rappresentato dalla mancanza di indipendenza economica. I figli non devono avere una capacità di sussistenza autonoma per poter beneficiare del trattamento previdenziale erogato dall'INPS.
La pensione di reversibilità viene erogata ai figli fino al verificarsi di specifiche condizioni che determinano la cessazione del diritto. Il beneficio termina quando:
È importante sottolineare che se alla scomparsa del genitore i figli hanno già un impiego che garantisce loro indipendenza economica, non avranno mai diritto alla pensione di reversibilità, indipendentemente dall'età.
L'importo della pensione di reversibilità destinata ai figli viene calcolato applicando una percentuale specifica all'importo della pensione che spettava al genitore deceduto. Secondo la normativa vigente, ai figli spetta il 70% dell'importo della pensione del defunto.
Questo importo può subire riduzioni in base alle soglie di reddito del nucleo familiare dei superstiti. In casi estremi, il diritto a percepire la pensione di reversibilità può essere perso completamente quando vengono meno i requisiti precedentemente descritti.
Per comprendere meglio come viene determinato l'importo della pensione di reversibilità per un figlio, consideriamo un caso concreto:
Per ottenere l'importo netto effettivamente percepito, è necessario sottrarre dal valore lordo tutte le imposte dovute sui redditi, come IRPEF e addizionali locali. Questi importi variano in base alla situazione fiscale personale del beneficiario.
Quando esistono più beneficiari della pensione di reversibilità, come ad esempio il coniuge superstite e uno o più figli, la percentuale complessiva viene ripartita tra tutti gli aventi diritto secondo percentuali stabilite dalla legge.
Nel caso in cui i figli siano gli unici beneficiari, la percentuale del 70% viene suddivisa in parti uguali tra di loro. Se invece sono presenti anche altri aventi diritto, come il coniuge superstite, le percentuali vengono ridistribuite secondo quanto previsto dalla normativa previdenziale.
È importante evidenziare che nel 2025, come negli anni precedenti, l'importo della pensione di reversibilità può subire riduzioni in base al reddito del beneficiario. Le fasce di riduzione sono le seguenti:
Queste riduzioni non si applicano nei casi in cui i beneficiari siano figli minori, studenti o inabili. Inoltre, sono esclusi da queste riduzioni i nuclei familiari con figli minori, studenti o inabili.
Per richiedere la pensione di reversibilità per i figli, è necessario presentare apposita domanda all'INPS. La richiesta può essere inoltrata online attraverso il portale dell'istituto previdenziale, oppure avvalendosi dell'assistenza di un patronato.
L'erogazione del beneficio decorre dal primo giorno del mese successivo alla morte del pensionato. È importante presentare la domanda tempestivamente per non perdere mensilità arretrate, anche se è possibile richiedere gli arretrati entro i termini di prescrizione previsti dalla legge.
I figli con disabilità rappresentano una categoria particolarmente tutelata nell'ambito della pensione di reversibilità. Per questi beneficiari, il diritto alla prestazione non è soggetto a limiti temporali, purché permanga la condizione di inabilità al lavoro e la situazione di dipendenza economica.
La normativa prevede che i figli inabili al lavoro mantengano il diritto alla pensione di reversibilità indipendentemente dall'età, a condizione che:
In questi casi, l'INPS può richiedere periodicamente la verifica della persistenza dei requisiti attraverso revisioni mediche o controlli sulla situazione reddituale.
In caso di figli che abbiano perso entrambi i genitori, la normativa prevede condizioni particolari. Se entrambi i genitori erano titolari di pensione, il figlio può avere diritto alla reversibilità di entrambe le prestazioni, applicando le percentuali previste per ciascuna.
Inoltre, per gli orfani di entrambi i genitori è prevista una maggiorazione dell'importo della pensione di reversibilità, che viene incrementata di un ulteriore 15% per ciascun figlio, fino a un massimo del 100% della pensione originaria del genitore.
Questa tutela aggiuntiva rappresenta un importante sostegno per i minori che si trovano in una situazione di particolare vulnerabilità economica e sociale.