Quando i genitori decidono di dare soldi ai figli non devono preoccuparsi di particolari tasse da pagare perché quando si donano soldi di importi relativamente bassi o medi non è prevista alcuna tassazione. Tuttavia, i soldi dati ai figli sono tassabili perché per i figli stessi fanno cumulo con i propri redditi. Stando alle leggi in vigore, i figli che ricevono soldi dai genitori devono dichiararli al fisco tramite la dichiarazione dei redditi.
Quando i soldi dati a figli sono tassabili e sanzionabili di multe anche con bonifico nel 2022-2023? Si dice da sempre che quando si devono dare soldi ai figli, il sistema migliore per farlo senza incorrere in rischi e sanzioni da parte del Fisco sia quello di trasferire il denaro con sistema tracciabile in modo da evitare controlli e relative multe. Tuttavia, è bene sapere che ci sono casi in cui anche i soldi dai ai figli con sistemi tracciabili come bonifici possono essere tassati e soggetti a sanzioni. Vediamo quali sono.
Quando i genitori decidono di dare soldi ai figli non devono preoccuparsi di particolari tasse da pagare perché quando si donano soldi di importi relativamente bassi o medi non è prevista alcuna tassazione. La legge italiana prevede, infatti, l’applicazione di imposte su soldi dati ai figli solo quando l'importo supera un milione di euro, e in tal caso si applica una tassa del 4%.
In particolare, le aliquote di pagamento per l’imposta sulle donazioni di soldi sono:
Per cifre più basse non è prevista alcuna tassazione.
Tuttavia, i soldi dati ai figli sono tassabili sui redditi dei figli stessi (sono i figli che devono pagare le tasse relative) perché per i figli stessi fanno cumulo con i propri redditi. Stando alle leggi in vigore, i figli che ricevono soldi dai genitori devono dichiararli al fisco tramite la dichiarazione dei redditi.
Ma, anche in tal caso, si tratta di dichiarazioni al Fisco che devono avvenire solo ed esclusivamente nel caso si tratti di importanti somme di denaro date dai genitori ai figli, mentre se i soldi dati ai figli sono di importo basso non serve dichiarare nulla al Fisco, perché non sono tassabili basse somme donate.
Il problema è che la legge non indica precisamente quali somme sono "alte e rilevanti" e quali siano "basse" e , quindi, quando chiaramente il figlio deve indicarli in dichiarazione dei redditi.
Ovviamente la tassa che si andrà ad applicare in dichiarazione dei redditi varierà in base ai redditi totali percepiti e dichiarati dallo stesso figlio, tolte le detrazioni di cui eventualmente ha diritto.
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore nel 2022-2023, non sono sanzionabili i soldi dati ai figli, soprattutto se con bonifico, se superiori a determinati importi. Non esiste, infatti, per legge un limite ai soldi che si possono dare ad un figlio ma, per evitare controlli e sanzioni, bisogna sempre giustificare l’operazione nei confronti dell'Agenzia delle Entrate e preservare le quote di eventuali eredi legittimari.
Ma le sanzioni quando un genitore da soldi a figli possono scattare quando si danno soldi pur se con bonifico ma di importi elevati e senza causale. Quando avviene, infatti, un trasferimento di soldi da genitori a figli con bonifico, anche se si tratta di bassi importi, è sempre consigliabile riportare apposita causale, come ‘Regalia in favore di… (nome e cognome del figlio)’, o ‘Contributo a favore di…’, o ‘Regalo per compleanno’, ecc.
In questi casi, se il fisco effettua un controllo sul trasferimento dei soldi da genitori a figlio, di importo elevato, il figlio può tranquillamente dimostrate il bonifico ricevuto dai genitori, con importo e specifica causale che così evita controlli del Fisco ed eventuali sanzioni.
Precisiamo, però, che finora l’Agenzia delle Entrate non è particolarmente intervenuta sulla questione ma per evitare problemi meglio seguire sempre i dettami di legge.