Negli ultimi anni, l’uso del contante ha subito un declino in molti Paesi, tra cui l’Italia. Questo fenomeno, spesso descritto come una naturale evoluzione verso una società digitale, nasconde però dinamiche complesse che hanno spinto alcuni osservatori a ipotizzare l’esistenza di un tacito accordo tra governi e istituzioni finanziarie.
Da un lato, ci sono benefici in termini di tracciabilità e sicurezza, ma dall’altro emergono rischi per i cittadini, che potrebbero trovarsi svantaggiati in un sistema sempre più dominato dai pagamenti elettronici.
La progressiva scomparsa del contante, il punto
Un tacito accordo in cui perdono i cittadini?
Il declino dell’uso del contante è evidente. La chiusura di molti sportelli bancomat e il calo del numero di transazioni effettuate con denaro fisico sono segnali di un cambiamento importante. Secondo i dati aggiornati, dal 2010 a oggi il numero di sportelli automatici in Italia è diminuito del 25%, con una accelerazione negli ultimi anni. A cui si aggiungono politiche più stringenti sul contante, come i limiti ai pagamenti in denaro fisico (oggi fissati a 5.000 euro) e incentivi per i pagamenti elettronici.
Le motivazioni dietro questa trasformazione includono la lotta all’evasione fiscale, il contrasto al riciclaggio di denaro e la promozione di una maggiore sicurezza economica. La rapidità con cui il contante sta scomparendo ha sollevato preoccupazioni tra chi ritiene che questa transizione non sia solo una conseguenza naturale dell’evoluzione tecnologica, ma il risultato di strategie deliberate per favorire il controllo e il monitoraggio delle transazioni finanziarie.
I sostenitori di una società senza contante sottolineano i benefici della digitalizzazione. I pagamenti elettronici, infatti, garantiscono una maggiore tracciabilità, riducendo il rischio di frodi e facilitando il contrasto all’evasione fiscale. I sistemi di pagamento digitali offrono una maggiore comodità per i consumatori e permettono transazioni rapide e sicure, spesso gestibili da smartphone o altri dispositivi elettronici.
A livello economico, una riduzione dell’uso del contante può portare a un miglioramento della trasparenza fiscale e un aumento delle entrate dello Stato. Le banche e le società finanziarie beneficiano di un maggiore utilizzo dei loro servizi che generano commissioni e altre entrate legate ai pagamenti elettronici.
La rapidità con cui il contante sta scomparendo fa pensare a un tacito accordo tra governi e istituzioni finanziarie. I governi beneficiano della maggiore trasparenza e delle entrate fiscali generate dai pagamenti elettronici, mentre le banche e le società di carte di credito guadagnano attraverso le commissioni e il controllo dei flussi finanziari. In questo scenario, i cittadini sembrano essere i veri perdenti, costretti a sostenere costi aggiuntivi e a rinunciare alla loro autonomia finanziaria.
Un altro problema riguarda infatti le commissioni bancarie. Ogni transazione elettronica comporta costi, spesso invisibili per i consumatori. Si tratta di un onere aggiuntivo, soprattutto per le piccole transazioni quotidiane, che in passato potevano essere effettuate gratuitamente con il contante. Con l'aumento delle commissioni, ci aspettiamo che le imprese alzino i prezzi dei loro prodotti e servizi e i cittadini sono costretti a pagare di più.
La scomparsa del contante solleva altri interrogativi, in particolare sulle conseguenze per i cittadini. Il primo problema riguarda l’esclusione digitale. Molte persone, soprattutto le fasce più anziane o svantaggiate, non hanno accesso agli strumenti tecnologici necessari per effettuare pagamenti digitali. Questa situazione rischia di creare una divisione tra chi può partecipare all’economia digitale e chi ne resta escluso. Una situazione che si verifica anche in alcune chiese nella raccolta delle elemosine.
C’è poi la questione della privacy. In un sistema in cui ogni transazione è tracciabile, i cittadini perdono parte della loro libertà finanziaria. Le informazioni sulle abitudini di spesa diventano un bene prezioso per aziende e governi.
Anche se il declino del contante sembra inarrestabile è difficile credere che scompaia completamente, almeno nel breve termine. Il denaro fisico continua a essere il metodo di pagamento preferito per molte persone, in particolare nelle transazioni di piccolo importo o in contesti dove l’accesso ai servizi digitali è limitato. Con l’avanzare della digitalizzazione e l’implementazione di politiche sempre più restrittive, il ruolo del contante nell’economia potrebbe continuare a diminuire, con conseguenze ancora difficili da prevedere.