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Imposta di bollo conti correnti bancari per aziende e partite Iva, calcolo quanto si paga nel 2025 con esempi

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Esempi imposta di bollo sui conti corren

Imposta di bollo sui conti correnti aziendali e per partite IVA: Come si calcola nel 2025, quanto si paga e guarda esempi pratici per non avere sorprese

L'imposta di bollo sui conti correnti rappresenta un tributo obbligatorio che interessa tutti i soggetti intestatari di conti correnti, siano essi aziende, liberi professionisti o partite IVA. Questo prelievo fiscale viene applicato dalle banche e successivamente trasferito all'Agenzia delle Entrate, configurandosi come una delle principali voci di spesa nella gestione di un conto bancario aziendale.

Sebbene questo onere fiscale sia inevitabile per la maggior parte dei titolari di conti correnti, esistono diverse possibilità per mitigarne l'impatto economico, grazie a esenzioni specifiche e soluzioni bancarie alternative. Alcune istituzioni finanziarie, infatti, propongono conti correnti bancari più convenienti con agevolazioni sull'imposta di bollo, offrendo condizioni particolarmente vantaggiose rispetto agli standard di mercato.

Cos'è l'imposta di bollo sui conti correnti bancari

L'imposta di bollo rappresenta un tributo erariale che grava sia sui conti correnti destinati alle attività imprenditoriali che su quelli personali, configurandosi come uno degli addebiti più significativi per i titolari. Questo onere fiscale è legato al semplice possesso di un conto corrente e si applica in modo generalizzato sia alle persone fisiche che alle persone giuridiche, fatte salve alcune specifiche esenzioni previste dalla normativa.

La caratteristica principale di questa imposta è la sua applicazione in misura fissa, determinata in base alla tipologia di intestatario del conto. Non si tratta quindi di un prelievo proporzionale al saldo o alle operazioni effettuate, ma di un importo predeterminato che varia esclusivamente in funzione della natura giuridica del soggetto titolare del conto.

Gli istituti bancari fungono da sostituti d'imposta, prelevando l'importo dovuto direttamente dal conto del cliente e trasferendolo successivamente all'erario. Questo meccanismo di riscossione rende l'imposta di bollo un tributo particolarmente efficiente dal punto di vista dell'amministrazione fiscale.

Calcolo dell'imposta di bollo per aziende e partite IVA nel 2025

Per il 2025, l'imposta di bollo mantiene le sue caratteristiche di prelievo a importo fisso, con tariffe differenziate in base alla tipologia di intestatario del conto corrente. Per i conti correnti aziendali e quelli intestati a partite IVA (persone giuridiche), l'importo è fissato a 100 euro annui, indipendentemente dalla giacenza media o dal volume delle operazioni effettuate.

Per quanto riguarda invece i conti correnti intestati a persone fisiche, l'imposta ammonta a 34,20 euro all'anno, ma con un'importante distinzione: questo importo è dovuto solamente quando la giacenza media annuale supera la soglia dei 5.000 euro. Questa differenziazione evidenzia come il legislatore abbia voluto alleggerire l'onere fiscale per i piccoli risparmiatori.

Gli istituti bancari procedono generalmente alla riscossione dell'imposta attraverso annullamenti e revoche bonifici bancari, suddividendo l'importo annuale in rate mensili o trimestrali, secondo quanto stabilito nel contratto di conto corrente. Questa dilazione temporale consente di distribuire il peso fiscale nell'arco dell'anno, rendendo meno gravoso l'impatto sui conti dei titolari.

Applicazione dell'imposta su diversi strumenti finanziari

L'Agenzia delle Entrate ha chiarito che l'ambito di applicazione dell'imposta di bollo si estende oltre i semplici conti correnti. Il tributo riguarda infatti anche:

  • Estratti di conto corrente bancari e postali
  • Rendiconti dei libretti di risparmio
  • Comunicazioni periodiche relative a prodotti finanziari
  • Rapporti tra enti gestori e fondazioni bancarie
Una menzione particolare meritano i conti deposito, per i quali l'imposta di bollo assume carattere proporzionale anziché fisso: viene applicata con l'aliquota dello 0,2% sull'ammontare vincolato, sempre a condizione che questo superi complessivamente i 5.000 euro.

Esenzioni dall'imposta di bollo per specifiche categorie

La normativa fiscale prevede alcune importanti esenzioni dall'imposta di bollo sui conti correnti, destinate a particolari categorie di soggetti. Queste eccezioni sono state introdotte per ragioni di equità sociale o per incentivare determinate forme di risparmio.

Sono esenti dal pagamento dell'imposta di bollo:

  • I conti correnti con giacenza media annuale inferiore a 5.000 euro (solo per persone fisiche)
  • I conti correnti intestati a soggetti con ISEE inferiore a 7.500 euro annui
  • I conti correnti di base, previsti dalla normativa sull'inclusione finanziaria
  • I conti correnti pubblici intestati a pubbliche amministrazioni
Queste esenzioni rappresentano un importante strumento di politica fiscale, volto a ridurre l'impatto del tributo sulle fasce economicamente più vulnerabili della popolazione e su specifiche categorie di soggetti ritenuti meritevoli di particolare tutela.

Esempi pratici di calcolo dell'imposta per diverse tipologie di soggetti

Per comprendere meglio l'applicazione pratica dell'imposta di bollo, è utile analizzare alcuni casi concreti relativi a diverse tipologie di soggetti titolari di conti correnti.

Caso 1: Società di capitali con più conti correnti

Una S.r.l. che detiene tre conti correnti presso diverse banche dovrà corrispondere l'imposta di bollo di 100 euro annui per ciascun conto, per un totale di 300 euro. L'imposta viene calcolata infatti sul numero di rapporti bancari e non sul soggetto intestatario.

Caso 2: Libero professionista con conto personale e professionale

Un avvocato con partita IVA che possiede sia un conto corrente dedicato all'attività professionale che uno personale dovrà versare:

  • 100 euro annui per il conto professionale (in quanto intestato a soggetto esercente attività d'impresa)
  • 34,20 euro annui per il conto personale, ma solo se la giacenza media annuale supera i 5.000 euro

Caso 3: Impresa individuale con conto a bassa giacenza

Un'impresa individuale con un conto corrente dedicato all'attività commerciale dovrà versare l'imposta di bollo di 100 euro annui, indipendentemente dalla giacenza media. La soglia di esenzione dei 5.000 euro non si applica infatti ai conti intestati a soggetti che svolgono attività d'impresa, anche se in forma individuale.

Soluzioni bancarie per ridurre l'imposta di bollo nel 2025

Nel panorama bancario del 2025, diverse istituzioni finanziarie propongono soluzioni specifiche per aziende e partite IVA che consentono di ridurre o addirittura azzerare l'onere dell'imposta di bollo. Queste opportunità rappresentano un'importante leva competitiva tra gli istituti di credito.

Conti correnti con imposta di bollo azzerata

Il conto aziendale Tinaba offre condizioni particolarmente vantaggiose per le imprese: l'istituto si fa carico sia dei costi di apertura che dell'imposta di bollo, liberando completamente il cliente da questo onere fiscale. Il canone annuo risulta azzerato e i prelievi sono gratuiti per i primi 12 mesi (successivamente hanno un costo di 2 euro ciascuno).

Hype Business propone una soluzione specifica per imprenditori, lavoratori autonomi e liberi professionisti con partita IVA, nonché per piccole imprese. Attraverso questa offerta, è possibile eliminare completamente l'imposta di bollo, con un significativo risparmio annuale per l'azienda.

Conti con imposta di bollo ridotta

Tot offre un conto aziendale all-inclusive rivolto a imprese, associazioni ed enti del terzo settore (con un massimo di 5 soci fondatori). La caratteristica distintiva di questo conto è la drastica riduzione dell'imposta di bollo, che ammonta a soli 2 euro all'anno invece dei consueti 100 euro applicati dalla maggior parte degli istituti di credito.

Soluzioni internazionali

Qonto, istituto di pagamento di origine francese, offre alle imprese italiane un vantaggio competitivo significativo: i suoi conti non sono soggetti all'imposta di bollo italiana. Questa particolarità deriva dalla natura giuridica e dalla sede dell'istituto, che consente di operare sul mercato italiano senza applicare questo specifico tributo.

Imposta di bollo sui prodotti finanziari collegati al conto corrente

Oltre ai conti correnti tradizionali, l'imposta di bollo si applica anche ad altri prodotti finanziari collegati, con modalità di calcolo differenti che è importante conoscere per una corretta pianificazione fiscale aziendale.

Per i depositi titoli e gli investimenti finanziari in generale, l'imposta di bollo si calcola in misura proporzionale, con l'aliquota dello 0,2% sul valore di mercato dei titoli o, in mancanza, sul valore nominale o di rimborso. Questa imposta viene applicata sulle comunicazioni periodiche inviate alla clientela.

Per i libretti di risparmio, molto utilizzati anche in ambito aziendale per specifiche esigenze di gestione della liquidità, l'imposta di bollo segue le stesse regole previste per i conti correnti: 34,20 euro annui per le persone fisiche (solo con giacenza superiore a 5.000 euro) e 100 euro annui per le persone giuridiche.

Le carte prepagate con IBAN, che spesso rappresentano una soluzione complementare al conto corrente principale per le aziende, sono anch'esse soggette all'imposta di bollo, con le medesime regole e importi previsti per i conti correnti tradizionali, quando sono utilizzate come strumento sostitutivo del conto.

Adempimenti fiscali relativi all'imposta di bollo

L'imposta di bollo sui conti correnti bancari richiede alcuni adempimenti specifici sia da parte degli istituti di credito che dei titolari dei conti, in particolare per quanto riguarda la documentazione fiscale e la deducibilità dell'imposta.

Le banche hanno l'obbligo di indicare chiaramente l'importo dell'imposta di bollo addebitata negli estratti conto periodici inviati ai clienti. Questa indicazione deve essere dettagliata e separata dalle altre spese bancarie, per consentire una corretta contabilizzazione da parte del cliente.

Per le aziende e i professionisti con partita IVA, l'imposta di bollo rappresenta un costo fiscalmente deducibile nella determinazione del reddito d'impresa o di lavoro autonomo. È quindi importante conservare adeguata documentazione degli addebiti per poterli correttamente inserire nella contabilità aziendale.

In caso di chiusura del conto corrente in corso d'anno, l'imposta di bollo è dovuta in misura proporzionale ai giorni di effettiva apertura del conto. La banca provvederà a calcolare l'importo esatto e ad addebitarlo in occasione dell'estinzione del rapporto.

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