I lavoratori edili, al pari di tutti i lavoratori dipendenti assunti con regolare contratto, possono accedere a specifiche tutele economiche in caso di perdita dell'occupazione. Quando un operaio o un impiegato del settore edile si trova improvvisamente senza lavoro, il sistema previdenziale italiano prevede strumenti di sostegno al reddito ben definiti.
I lavoratori con contratto edile CCNL 2025 che perdono l'occupazione possono accedere alla NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), l'indennità ordinaria di disoccupazione prevista per tutti i lavoratori dipendenti. Questa prestazione viene erogata ai lavoratori che hanno perso involontariamente la propria occupazione, includendo situazioni di:
È importante sottolineare che fino a qualche anno fa esisteva un'indennità speciale per i lavoratori edili, successivamente abrogata. Attualmente, quindi, questi lavoratori accedono agli stessi strumenti di sostegno al reddito disponibili per le altre categorie di lavoratori dipendenti.
Per poter richiedere e ottenere l'indennità di disoccupazione NASpI nel 2025, i lavoratori del settore edile devono soddisfare tre requisiti fondamentali:
I lavoratori edili, per la natura spesso discontinua del loro impiego, devono prestare particolare attenzione alla verifica di questi requisiti prima di presentare domanda all'INPS.
Il calcolo dell'importo della NASpI per i lavoratori con contratto edile CCNL 2025 segue le stesse regole applicate a tutti i lavoratori dipendenti. La determinazione dell'importo si basa sulla retribuzione media percepita negli ultimi quattro anni di lavoro.
La formula di calcolo prevede questi passaggi:
In base al risultato ottenuto, l'indennità mensile sarà pari:
Per il 2025, considerando il tasso di rivalutazione ufficiale fissato al 5,4%, l'importo massimo dell'indennità NASpI è di 1.550 euro mensili. È importante ricordare che questo importo si riduce progressivamente del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di fruizione.
Ipotizziamo un muratore con una retribuzione media mensile di 1.800 euro negli ultimi quattro anni:
Dal sesto mese in poi, l'importo si ridurrà progressivamente del 3% mensile.
La durata della NASpI per i lavoratori del settore edile è pari alla metà delle settimane di contribuzione versate nei quattro anni precedenti la disoccupazione. Il conteggio esclude i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione precedenti.
Per il 2025, la durata massima dell'indennità è di 24 mesi (104 settimane). Questo rappresenta un elemento particolarmente rilevante per i lavoratori edili, che spesso alternano periodi di lavoro a periodi di inattività dovuti alla conclusione di cantieri o alla stagionalità del settore.
La durata effettiva dell'indennità dipende quindi dalla storia contributiva del singolo lavoratore. Ad esempio, un operaio edile che negli ultimi quattro anni ha lavorato continuativamente per due anni (104 settimane contributive) avrà diritto a 52 settimane di NASpI contratto part time durata.
Per i lavoratori edili, la procedura di richiesta della NASpI nel 2025 prevede la presentazione della domanda all'INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. La domanda deve essere inoltrata esclusivamente per via telematica attraverso uno dei seguenti canali:
Alla domanda è necessario allegare:
Il pagamento dell'indennità avviene mensilmente tramite accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN intestati al richiedente. In alternativa, per importi fino a 1.000 euro, è possibile richiedere il pagamento in contanti presso qualsiasi ufficio postale.
Nel corso del 2025, i lavoratori edili che percepiscono la NASpI possono svolgere attività lavorativa subordinata o autonoma, mantenendo in alcuni casi parte dell'indennità. Questo aspetto è particolarmente rilevante per un settore caratterizzato da frequenti opportunità di lavoro temporaneo o occasionale.
In caso di lavoro subordinato:
In caso di lavoro autonomo:
Il beneficiario è tenuto a comunicare all'INPS, entro 30 giorni, l'inizio di un'attività lavorativa e il reddito annuo previsto.