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Investire in criptovalute, guida sui sistemi diretti e indiretti, come funziona, tassazione, sicurezza

Una guida semplice, adatta a tutti, ma nello stesso tempo completa con spiegazioni e chiarimenti su come investire in criptovalute comprandole direttamente o scegliendo prodotti finanziari che investono a loro volta su questo asset finanziario

Autore: Marcello Tansini
pubblicato il
Investire in criptovalute, guida sui sis

L'affermazione delle valute digitali ha segnato una trasformazione profonda nella gestione e nella percezione degli investimenti personali. Questi strumenti, nati fuori dai tradizionali circuiti bancari, hanno introdotto nuove dinamiche nel panorama finanziario globale. L’accessibilità di piattaforme online e l’evoluzione di soluzioni tecnologiche hanno reso possibile, anche per piccoli risparmiatori, accedere a un mercato che un tempo risultava riservato a operatori specializzati.

Le valute digitali attraggono per la promessa di opportunità di crescita e l’alto potenziale di diversificazione del portafoglio, ma richiedono livelli di consapevolezza e preparazione superiori a quelli delle tradizionali forme di investimento. I mercati digitali, infatti, sono caratterizzati da un alto livello di volatilità, assenza o quasi di regolamentazione stringente e ampia varietà di prodotti, tra cui token, NFT e stablecoin, ognuno con proprie specificità di funzione e rischio.

Cosa sono le criptovalute: definizione, principi e funzionamento della blockchain

Le criptovalute rappresentano una forma di valore digitale creata tramite processi informatici e protetta da complessi algoritmi crittografici. Non hanno una rappresentazione fisica e non sono emesse da autorità centrali, ma funzionano attraverso un'infrastruttura decentralizzata. L'elemento che accomuna tutte le criptovalute è l'uso della blockchain, tecnologia che registra, in modo sicuro e trasparente, tutte le transazioni effettuate dagli utenti in una rete.

I principi che regolano le criptovalute si basano su trasparenza, decentralizzazione e autonomia dall’autorità centrale. Gli utenti possono scambiarsi valore direttamente, senza bisogno di intermediari. Ogni transazione viene aggiunta a nuovi blocchi solo dopo essere stata autenticata dalla rete, riducendo drasticamente i rischi di manipolazione o frode.

Le criptovalute possono svolgere diverse funzioni: da semplice mezzo di scambio, a riserva di valore o strumento per la partecipazione a piattaforme decentralizzate. L'accessibilità e la possibilità di trasferimenti rapidi a livello globale sono tra i motivi che ne incentivano l'adozione. Tuttavia, la volatilità dei prezzi e l'assenza di regolamentazione costituiscono elementi da valutare attentamente.

Storia, evoluzione e tipologie di criptovalute: Bitcoin, Altcoin e stablecoin

Il debutto di Bitcoin nel 2009 ha inaugurato una nuova era nel sistema finanziario. La nascita della prima moneta digitale, ideata da un soggetto noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, ha posto le basi per la creazione di un intero ecosistema, dando impulso allo sviluppo di migliaia di valute digitali. Bitcoin ha rapidamente guadagnato una reputazione di "oro digitale" grazie alla sua resistenza alla manipolazione e al carattere deflattivo.

Nel tempo si sono affermate altre categorie di criptovalute, note come Altcoin. Queste comprendono soluzioni nate con l’obiettivo di differenziarsi o migliorare alcune caratteristiche della prima criptovaluta, offrendo funzionalità alternative rispetto a Bitcoin. Tra le principali Altcoin si annoverano Ethereum, che consente l’esecuzione di contratti intelligenti e la creazione di applicazioni decentralizzate, e altre come Ripple, Litecoin e Cardano, ciascuna con specifiche tecniche e campi di utilizzo distinti.

Un'ulteriore tipologia è costituita dalle stablecoin, strumenti digitali il cui valore viene ancorato a beni o valute tradizionali (ad esempio il dollaro USA) per ridurre la volatilità. Questi asset offrono maggiore prevedibilità nelle transazioni e sono spesso utilizzati come ponte tra la finanza decentralizzata e quella tradizionale. La varietà crescente di valute digitali riflette l’evoluzione delle esigenze di utenti e mercati, stimolando un avanzamento continuo nel settore.

I principali sistemi per investire in criptovalute: accesso diretto e strumenti indiretti

Il settore degli investimenti digitali offre diversi metodi di esposizione agli asset crittografici, distinguibili in due macro-categorie: accesso diretto e strumenti indiretti. L’accesso diretto contempla l’acquisto effettivo di criptovalute tramite exchange online, dove l’utente diviene titolare delle risorse digitali e può successivamente gestirle, custodirle o venderle. Gli exchange centralizzati rappresentano la soluzione più diffusa, consentendo di operare su un’ampia varietà di token e di effettuare operazioni come trading, conversione e trasferimenti. Alternativamente, esistono piattaforme decentralizzate che offrono maggiore autonomia ma pongono l’utente di fronte a responsabilità aggiuntive in termini di sicurezza e gestione delle chiavi private.

Il possesso diretto implica alcune scelte operative: la selezione di una piattaforma affidabile, l’apertura di un wallet digitale (hot o cold wallet) e la gestione autonoma delle procedure di sicurezza per l’accesso ai propri fondi. Questa soluzione permette un controllo diretto sull’asset, la possibilità di partecipare a protocolli di finanza decentralizzata o staking e la negoziazione peer-to-peer senza intermediazioni.

Per chi preferisce evitare la gestione diretta degli asset o cerca soluzioni di diversificazione tramite strumenti regolamentati, sono disponibili opzioni di investimento indiretto. Tali strumenti includono:

  • ETP (Exchange Traded Product): strumenti finanziari quotati che replicano l’andamento di una o più criptovalute sottostanti, negoziabili su mercati regolamentati;
  • Fondi comuni e OICR: offrono esposizione al mercato crypto tramite la sottoscrizione di quote di fondi gestiti da società specializzate;
  • Azioni di società attive nel settore blockchain: permettono di beneficiare del potenziale di crescita delle tecnologie legate alle criptovalute senza detenere direttamente i token;
  • Derivati finanziari: come future e opzioni quotate su alcuni listini, consentono di operare in leva o coprirsi dal rischio di volatilità;
  • Certificati e strumenti strutturati: disponibili presso istituti finanziari, offrono protezione parziale del capitale o accesso a strategie specifiche sul settore digitale.

La scelta tra modalità dirette e indirette richiede un’attenta valutazione del livello di esperienza, degli obiettivi e del rischio sopportabile dall’investitore, considerando costi, liquidità, regolamentazione e implicazioni fiscali di ciascun approccio.

Come scegliere una piattaforma di acquisto o trading sicura

La selezione di una piattaforma affidabile per l’acquisto o il trading di asset digitali è il primo passo per ridurre i rischi operativi e finanziari. Una piattaforma sicura deve presentare requisiti tecnici, normativi e di trasparenza, in grado di tutelare gli interessi degli utenti. L’autorizzazione da parte di un ente di vigilanza riconosciuto o la conformità alle direttive europee è un primo indicatore di affidabilità.

Uno degli elementi da valutare è la presenza di procedure di identificazione degli utenti (KYC) e controlli antiriciclaggio, obbligatori per i soggetti che operano legalmente. La trasparenza su commissioni, tassi di conversione, tempi di prelievo e assistenza al cliente riduce il rischio di costi occulti e criticità nei processi di gestione dei fondi.

In sintesi occorre analizzare:

  • Protezione tecnologica: strumenti come autenticazione a due fattori, crittografia dei dati, assicurazione sui depositi e storicità degli attacchi informatici segnalano attenzione alla sicurezza informatica.
  • Reputazione e opinioni degli utenti: recensioni indipendenti, feedback e segnalazioni su malfunzionamenti o pratiche commerciali scorrette rappresentano validi indicatori di affidabilità a lungo termine.
  • Accessibilità e supporto: la presenza di un servizio clienti reattivo, multicanale e in lingua italiana offre maggiore tutela agli investitori residenti in Italia.
  • Trasparenza aziendale: informazioni chiare sui fondatori, sede legale e regolamenti applicati permettono agli utenti di conoscere chi gestisce il servizio.

Prima di procedere, è consigliabile verificare che la piattaforma tratti direttamente la gestione degli asset o utilizzi terze parti per la custodia, poiché questa scelta condiziona la sicurezza e il controllo sui capitali depositati.

Wallet e custodia delle criptovalute: sicurezza e rischi giuridici

La custodia degli asset digitali avviene tramite soluzioni denominate wallet, strumenti che permettono la gestione e la movimentazione delle criptovalute. Esistono due principali categorie di wallet: hot wallet, collegati a internet e utilizzati per transazioni rapide, e cold wallet, dispositivi fisici o soluzioni offline dedicati alla conservazione a lungo termine.

La sicurezza nella scelta del wallet è legata a diversi fattori, tra cui la protezione delle chiavi private (necessarie per autorizzare le transazioni), la presenza di backup sicuri e le modalità di recupero dei fondi in caso di perdita delle credenziali. I wallet non custodial offrono pieno controllo all’utente, ma la responsabilità della sicurezza ricade totalmente sul singolo utilizzatore. Al contrario, le soluzioni custodial delegate la custodia delle chiavi a intermediari che possono adottare misure di sicurezza avanzate, ma espongono i depositanti ai rischi operativi e agli eventuali default del provider.

Sotto il profilo giuridico, la titolarità delle criptovalute dipende dall’accesso alle chiavi private; la perdita di queste informazioni equivale, di fatto, alla perdita degli asset associati. Nel contesto italiano, la disciplina sulla custodia delle valute digitali è oggetto di interpretazione, poiché il quadro normativo non fornisce tutele analoghe a quelle previste per i depositi bancari. La natura non regolamentata del settore richiede massima attenzione, specialmente nelle pratiche di archiviazione e tutela in caso di eventi imprevisti come furto o decesso.

Rischi e volatilità: errori comuni e strategie di gestione del capitale

L’elevato grado di volatilità distingue i mercati delle valute digitali rispetto ad altri asset tradizionali, con oscillazioni di prezzo che possono manifestarsi anche nell’arco di pochi minuti. Questo scenario espone gli investitori a rischi significativi, amplificati dalla presenza di sentimenti come paura e avidità, spesso accentuati dai trend mediatici o dalle speculazioni di breve termine.

Tra gli errori più diffusi vi sono l’investimento senza la dovuta conoscenza del funzionamento del mercato, l’impulsività nelle decisioni di acquisto e vendita, la mancata diversificazione del portafoglio e l’assenza di un piano di gestione strutturata del capitale. La sottovalutazione dei costi di transazione e delle implicazioni fiscali rappresenta un ulteriore fattore di rischio, così come la scarsa attenzione agli aspetti psicologici che portano a vendere in momenti di panico, consolidando perdite evitabili.

Alcuni consigli semplici ma davvero utili per evitare forti perdite:

  • Strategie di gestione del rischio: suddividere il capitale su più asset (diversificazione), stabilire un budget massimo da impiegare, limitando le esposizioni a percentuali ragionevoli del proprio patrimonio;
  • Applicazione di stop-loss: predisporre limiti automatici alla perdita consente di contenere i danni in caso di forti fluttuazioni discontinue;
  • Uso del dollar-cost averaging: investire somme costanti a intervalli regolari invece di puntare tutto in un’unica soluzione riduce l’impatto della volatilità sui risultati complessivi;
  • Monitoraggio continuo: analizzare il rendimento delle singole criptovalute e l’andamento generale di mercato aiuta a mantenere un approccio razionale e adattarsi a eventuali mutamenti strutturali.

Tassazione delle criptovalute in Italia: regole, obblighi e best practice

La disciplina fiscale italiana in ambito di asset digitali prevede un insieme di obblighi specifici per investitori e detentori di criptovalute. Le plusvalenze realizzate mediante la conversione delle valute digitali in euro o altre valute legali – e in alcuni casi anche tra criptovalute differenti – possono essere soggette a tassazione ai sensi dell’art. 67 del TUIR. Il monitoraggio fiscale, ovvero la dichiarazione delle attività detenute su piattaforme estere, è richiesto tramite il quadro RW della dichiarazione dei redditi.
Il legislatore ha precisato che la soglia di esenzione per le plusvalenze realizzate da persone fisiche non imprenditori è fissata a 2.000 euro all’anno. Oltre questo importo, le eccedenze vanno dichiarate e tassate con aliquota pari al 26%.
Tra i suggerimenti certamente da adottare si consiglia di mantenere una documentazione dettagliata di tutte le operazioni – sia in entrata che in uscita – per calcolare correttamente le eventuali imposte dovute. È opportuno anche segnalare ogni movimentazione e custodire i resoconti forniti dai wallet e dalle piattaforme di trading. Gli obblighi includono la dichiarazione dei capitali investiti su exchange esteri, risultando in violazioni amministrative o penali in caso di omessa o incompleta dichiarazione. Per i soggetti con posizioni rilevanti si suggerisce un supporto fiscale professionale.

Regolamentazione europea: il Regolamento MiCAR e le prospettive future

L’assetto regolatorio elaborato dall’Unione Europea con il Regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) si propone di fornire un quadro normativo comune per operatori, investitori e fornitori di servizi nel settore dei beni digitali. MiCAR disciplina l’emissione e l’offerta al pubblico di token, regolamentando in particolare asset-referenced token, e-money token e altre cripto-attività. La regolamentazione impone requisiti stringenti a tutela degli investitori, quali obblighi informativi, trasparenza sulle condizioni di emissione e governance, nonché la predisposizione di meccanismi per la salvaguardia dei fondi degli utenti.


Sul piano operativo, MiCAR stabilisce che e-money token possano essere emessi solo da enti creditizi autorizzati, mentre per gli altri token è richiesta una procedura di approvazione e registrazione presso autorità specifiche. La normativa introduce l’obbligo di redigere un white paper informativo e la necessità di fornire dettagli sul funzionamento, i rischi e i diritti degli acquirenti.
La protezione degli utenti si concretizza anche attraverso strumenti di rimborso e canali di risoluzione delle controversie.

Certamente, l’implementazione pratica del quadro MiCAR potrà offrire maggiore fiducia e stabilità agli operatori, ma permangono interrogativi sull’adattamento normativo alle innovazioni future.

L’applicazione omogenea delle regole nei mercati europei mira a rafforzare la competitività del settore e a contrastare i rischi di frodi e instabilità sistemica.

Come proteggersi da truffe, frodi e attacchi informatici nel settore cripto

La prevenzione dei rischi di frodi e attacchi informatici nell’ambito delle valute digitali richiede l’adozione di strategie precise e meticolose da parte degli investitori. Identificare tempestivamente potenziali truffe è possibile osservando alcuni segnali ricorrenti: la promessa di rendimenti garantiti, la pressione ad agire rapidamente e la presenza di canali di comunicazione poco trasparenti. Le offerte che richiedono informazioni sensibili o il trasferimento di fondi verso destinazioni sconosciute sono da considerarsi sospette.

L’uso di soluzioni tecnologiche aggiornate è essenziale:

  • attivare la doppia autenticazione per gli account di trading e wallet;
  • verificare sempre i domini dei siti e controllare la presenza di certificati di sicurezza;
  • evitare di cliccare su link ricevuti via email o social network non verificati;
  • aggiornare costantemente software e dispositivi utilizzati per la gestione delle criptovalute;
  • effettuare backup regolari delle chiavi private e conservarli offline o in ambienti protetti.

La consultazione di forum o portali governativi e lo studio dei feedback forniti dagli utenti già attivi consentono di individuare operatori non affidabili prima di effettuare qualunque investimento.

Consigli pratici per investire responsabilmente in criptovalute

L’approccio razionale e informato nell’acquisto e nella gestione di asset digitali rappresenta una tutela imprescindibile per l’investitore responsabile. Un primo passo consiste nella valutazione dello stato delle proprie competenze e degli obiettivi finanziari personali: è consigliabile investire esclusivamente risorse il cui eventuale deprezzamento non comprometta l’equilibrio del bilancio familiare.

  • Diversificazione degli investimenti: non concentrare eccessivamente il capitale su una singola criptovaluta o progetto. La suddivisione su più asset riduce il rischio connesso a singoli eventi negativi di mercato.
  • Pianificazione a lungo termine: l’orizzonte temporale di medio-lungo periodo consente di assorbire più facilmente le oscillazioni e di evitare scelte impulsive dovute a picchi e cali improvvisi.
  • Monitoraggio continuo: mantenere un aggiornamento costante sulle novità normative, sulle tendenze e sugli sviluppi tecnologici caratteristici del settore aiuta a prevenire rischi inattesi.
  • Attenzione ai costi: registrare le commissioni e i costi di trading aiuta a calcolare con precisione la redditività dell’investimento e a non sottovalutare spese ripetitive.
  • Consulenza professionale: per chi detiene portafogli rilevanti o ha un profilo di rischio basso, è opportuno valutare il supporto di consulenti qualificati con conoscenze specifiche del settore digitale.

Queste buone prassi riducono l’effetto delle emozioni sulle scelte di investimento e permettono di costruire strategie più resilienti, basate su informazioni oggettive e documentate.

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