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Limite fatturato partita IVA forfettaria 2025 si basa su pagamenti incassati o importo fatture emesse?

Come si calcola il limite del fatturato di una partita Iva in regime forfettario: spiegazioni e chiarimenti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Limite fatturato partita IVA forfettaria

Nel 2025, il regime forfettario continua a rappresentare una delle scelte preferite per lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori individuali, offrendo semplificazioni fiscali rilevanti e una tassazione ridotta rispetto al regime ordinario. Un elemento centrale nella valutazione dell’opportunità di aderire a questo regime riguarda la determinazione del limite di fatturato e la modalità con cui viene calcolato ai fini dell’accesso e della permanenza nella flat tax. È importante chiarire se tale limite si basa sugli importi effettivamente incassati o sull’ammontare delle fatture emesse.

Il principio di cassa nel regime forfettario 2025: incassato vs. emesso

Nel regime forfettario, ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014, il limite di fatturato annuale di 85.000 euro viene determinato in base ai compensi effettivamente incassati nel corso dell’anno di riferimento, non alle fatture semplicemente emesse. Il modello forfettario prevede infatti l’applicazione del cosiddetto principio di cassa, che privilegia la rilevanza dei flussi finanziari realmente acquisiti rispetto alla competenza economica classica utilizzata nei regimi ordinari.

Ad esempio, se un contribuente emette, durante il 2025, fatture per un totale di 90.000 euro ma entro il 31 dicembre ha incassato solo 80.000 euro, il dato considerato rilevante ai fini del regime sarà quello degli incassi effettivi: il regime forfettario potrà essere mantenuto anche nell’anno successivo. Qualora invece gli importi incassati superino la soglia, cambiano le condizioni e modalità di adesione e permanenza nel regime.

  • Importo incassi fino a 85.000 euro: si mantiene il forfettario per l’anno successivo.
  • Incassi tra 85.001 e 100.000 euro: si resta forfettari nell’anno in corso, ma occorre passare obbligatoriamente al regime ordinario dall’anno seguente.
  • Incassi oltre 100.000 euro: si perde il forfettario sin dal momento in cui la soglia è superata, con applicazione immediata dell’IVA e delle regole ordinarie.

Le fatture emesse e non ancora riscosse non concorrono al calcolo del limite nell’anno di emissione, ma saranno considerate nell’anno di effettivo incasso. Questa modalità semplifica la gestione contabile e fiscale, consentendo un monitoraggio più diretto della soglia di accesso e permanenza nel regime agevolato. 

Requisiti per l’accesso e la permanenza nel regime forfettario

L’accesso al regime forfettario e la possibilità di mantenerlo sono vincolati a parametri oggettivi e soggettivi individuati dalla normativa, aggiornati dalla Legge di Bilancio 2025. In dettaglio, possono usufruire del regime agevolato:

  • Persone fisiche che esercitano attività d’impresa, arti o professioni in forma individuale;
  • Chi, nell’anno precedente, abbia conseguito ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro, calcolati su base di cassa;
  • Chi ha sostenuto spese per lavoro dipendente, lavoro accessorio e collaborazioni per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro annui;
  • Chi nell’anno precedente non ha percepito redditi da lavoro dipendente e assimilati superiori a 35.000 euro (soglia aggiornata al 2025);
  • Chi non partecipa, direttamente o indirettamente, a società di persone, associazioni o Srl con attività riconducibili a quella individuale;
  • Chi non si avvale di regimi IVA speciali.

Dovranno inoltre essere rispettate le cause di esclusione, in particolare per i soggetti che operano prevalentemente nei confronti di ex datori di lavoro o in presenza di altre situazioni indicate nella normativa. Sono previste alcune eccezioni per categorie specifiche in presenza di contratti misti (ad esempio, rapporti subordinati part-time certificati presso datori con più di 250 dipendenti), come stabilito dalla Legge 203/2024.

Regole di calcolo del fatturato, somme incassate, principio di cassa e scenari di superamento dei limiti

Confermato anche per il 2025, il principio di cassa si applica uniformemente sia per i ricavi sia per i compensi professionali percepiti. È fondamentale, pertanto, tenere registri puntuali dei flussi finanziari e non delle sole fatture emesse.

Riassumendo le regole operative:

  • Rileva la data di incasso: una fattura emessa nell’annualità precedente ma incassata nell’anno in corso, viene conteggiata per il limite dell’annualità in cui si riceve il pagamento.
  • Limite annuale: il superamento della soglia degli 85.000 euro, calcolata su base incassi, comporta la perdita del regime dal successivo anno fiscale se l’incassato rimane sotto i 100.000 euro, mentre la perdita è immediata se si supera la seconda soglia.
  • Sono esclusi dal calcolo: finanziamenti e somme non riconducibili all’attività professionale o d'impresa.

La Circolare n. 32/E/2023 dell’Agenzia delle Entrate ha confermato e approfondito la disciplina in merito al superamento dei limiti, prevedendo modalità di rettifica IVA e di adempimenti contabili in caso di passaggio immediato al regime ordinario.

Vantaggi e adempimenti, sintesi pratica per chi adotta il regime forfettario

Scegliere il regime forfettario comporta numerosi vantaggi fiscali e gestionali:

  • Tassazione agevolata: imposta sostitutiva al 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività (ove spettante);
  • Esenzione dall’IVA: né applicazione né detrazione dell’imposta;
  • Semplificazione contabile: nessun obbligo di registri IVA, tenuta dei libri contabili o adempimenti connessi agli indici sintetici di affidabilità fiscale;
  • Monitoraggio attivo degli incassi per evitare il superamento delle soglie e possibili penalizzazioni fiscali;
  • Deducibilità dei contributi previdenziali obbligatori versati;
  • Riduzione INPS per specifiche categorie (dal 2025, fino al 50% per nuove iscrizioni nella gestione artigiani e commercianti);
  • Durata illimitata del regime finché sono rispettate tutte le condizioni di accesso.

Tra gli adempimenti da non trascurare: la compilazione corretta della dichiarazione dei redditi (modello Redditi PF – quadro LM), il rispetto delle scadenze fiscali per saldo e acconti d’imposta e la conservazione digitale della documentazione. È inoltre necessario certificare adeguatamente tutti i corrispettivi e le fatture, anche in formato elettronico.

FAQ: domande frequenti sul calcolo dei limiti e la gestione amministrativa nel 2025

  • Il limite di 85.000 euro si calcola sulle fatture incassate o su quelle emesse?
    Solamente sulla base delle somme effettivamente incassate nell’anno di riferimento, indipendentemente dalla data di emissione della fattura.
  • Cosa comporta il superamento dei limiti?
    Se si supera la soglia di 85.000 euro ma si resta entro 100.000 euro, si mantiene il regime solo per l’anno in corso e si passa all’ordinario dal successivo. Se si superano i 100.000 euro d’incasso, si passa subito al regime ordinario e occorre adempiere agli obblighi IVA dal momento dello sforamento.
  • Come vanno gestite le fatture non incassate?
    Non rilevano ai fini del limite di fatturato nell’anno di emissione; concorrono invece nella determinazione del limite dell’anno in cui avviene realmente l’incasso.
  • Quali sono i principali adempimenti da rispettare come forfettari?
    Numerazione e conservazione delle fatture, rispetto dell’obbligo di fatturazione elettronica, dichiarazione annuale dei redditi, monitoraggio del superamento delle soglie, assolvimento dell’imposta di bollo virtuale.
  • La riduzione dei contributi INPS è disponibile per tutti?
    Dall’anno 2025 è prevista una riduzione transitoria al 50% per nuove iscrizioni presso la gestione artigiani e commercianti INPS per 36 mesi, regolata tuttavia da condizioni specifiche e da istanza, alternativa ad altri regimi agevolati.
  • Come avviene il rientro nel regime forfettario se precedentemente si era usciti?
    Bisogna nuovamente soddisfare tutti i requisiti di legge. La fruizione dell’aliquota ridotta al 5% non è replicabile dopo la prima adesione.

Per ulteriori dettagli e approfondimenti relativi a apertura, chiusura o riapertura della partita IVA forfettaria, si consiglia la lettura della guida dedicata: Quante volte si può aprire e chiudere una partita Iva forfettaria nel corso della propria vita lavorativa?

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