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Pagamento ferie non godute, le tasse che vengono applicate ed entro quanto tempo l'azienda deve pagare

Quando un dipendente non prende le ferie nei termini stabiliti, l'azienda deve comunque versare contributi e tasse e rischia di incorrere in sanzioni.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Pagamento ferie non godute, le tasse che

La legge italiana tutela il diritto dei lavoratori di usufruire di almeno quattro settimane di ferie annuali, vietandone la monetizzazione. I datori di lavoro non possono cioè offrire compensi economici in cambio della rinuncia alle ferie. Le aziende che non rispettano questa disposizione si espongono a sanzioni.

Nonostante il divieto generale, esistono alcune eccezioni alla regola. Ad esempio, in alcune circostanze i datori di lavoro possono autorizzare la compensazione monetaria delle ferie non godute. Accade di solito alla fine del rapporto di lavoro, quando le ferie accumulate ma non utilizzate vengono convertite in una somma di denaro.

Questa pratica è regolata e può avvenire solo sotto specifiche condizioni, garantendo che il diritto al riposo e al recupero del lavoratore sia comunque salvaguardato. Vediamo tutto:

  • Calcolo tasse delle ferie non godute, come avviene

  • Il caso particolare del pagamento delle ferie non godute

Calcolo tasse delle ferie non godute, come avviene

Il calcolo del compenso per le ferie non godute si attua mediante un metodo preciso: si moltiplicano i giorni di ferie residue per la retribuzione giornaliera o oraria del lavoratore.

Questa prassi è comune quando un rapporto di lavoro si conclude, per licenziamento o dimissioni. Ad esempio, un dipendente che guadagna 10 euro all'ora e si dimette lasciando 20 ore di ferie non usufruite riceverà 200 euro lordi, cifra sulla quale verranno calcolati contributi Inos e tasse Irpef.

Quando un dipendente non prende le ferie nei termini stabiliti, l'azienda deve comunque versare i contributi e le tasse e rischia di incorrere in sanzioni. Per evitarlo serve una buona pianificazione delle ferie ovvero la programmazione di chiusure aziendali in periodi di minore attività o l'invito ai dipendenti a programmare le loro ferie con adeguato preavviso.

La gestione delle ferie dovrebbe essere vista come un'opportunità per aumentare la soddisfazione e la produttività dei dipendenti. Un lavoratore che ha la possibilità di concordare le proprie ferie in modo flessibile e collaborativo è generalmente più motivato e soddisfatto.

Il caso particolare del pagamento delle ferie non godute

Una sentenza del Tar Calabria ha acceso i riflettori sulla compensazione economica per le ferie non godute in caso di fine rapporto di lavoro. Stabilisce che, quando un dipendente non è in grado di fruire delle ferie per motivi oggettivi come una malattia, il divieto di monetizzare le ferie non si applica.

Sul fronte europeo, la Corte di Giustizia ha ribadito che i lavoratori hanno diritto al pagamento delle ferie annuali non godute al termine del loro impiego, indipendentemente dalla causa della cessazione. Questa interpretazione si estende anche ai casi di pensionamento dove il lavoratore non ha potuto usufruire delle ferie a causa di circostanze indipendenti dalla sua volontà.

Il Consiglio di Stato, seguendo l'orientamento della Corte di Giustizia, ha chiarito che il diritto a una compensazione sostitutiva per il congedo ordinario accumulato è automatico anche in caso di infermità protratta fino al termine del servizio, indipendentemente dalla volontà del dipendente.

Ha quindi rafforzato questo principio, affermando che il lavoratore ha diritto alla retribuzione del congedo ordinario non utilizzato che avrebbe potuto godere se non fosse stato per una malattia che ha impedito la fruizione delle ferie maturate e di quelle che si accumulavano durante la malattia.

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