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In quali casi le ferie non godute nel 2025 devono essere pagate e quanto

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Gestione del periodo delle ferie

Quando le ferie non godute devono essere pagate, cosa dice la legge e come si calcola l’importo spettante in busta paga

Se alle ferie non si può rinunciare e lavoratore e datore di lavoro sono chiamati a raggiungere una intesa in relazione ai tempi dell'interruzione dell'attività e alla durata, è fondamentale comprendere in quali casi le ferie non godute nel 2025 devono essere monetizzate secondo la normativa aggiornata. I periodi di riposo annuale non possono essere negati, ma la loro fruizione può essere posticipata nel caso in cui sopraggiungano esigenze organizzative aziendali. In ogni caso, il lavoratore propone e il datore dispone.

La durata del congedo annuale è fissata dalla legge, dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL), dagli usi e secondo il principio di equità, anche in riferimento ai colleghi di lavoro. Approfondiamo allora tutti gli aspetti relativi alla gestione delle ferie non godute nel 2025.

Ferie non godute nel 2025, quando devono essere liquidate

Ogni dettaglio legato ai periodi di riposo annuale è rigorosamente normato dal legislatore. Il periodo delle ferie deve essere goduto per almeno due settimane consecutive in caso di richiesta del lavoratore nel corso dell'anno di maturazione e le restanti due settimane nei 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione.

Secondo le disposizioni vigenti, il periodo minimo di 4 settimane non può essere sostituito da una indennità per ferie non godute. I giorni di vacanza possono essere convertiti in denaro solamente quando si verifica la cessazione del rapporto di lavoro, sia per dimissioni sia per licenziamento. Ricordiamo poi che nel caso di lavoro medio multiperiodale sono rinviati alla contrattazione collettiva i criteri e le modalità di regolazione della fruizione delle ferie.

Settori e CCNL con specifiche regolamentazioni sulle ferie

Diversi settori presentano particolarità nella gestione delle ferie, regolate dai rispettivi CCNL:

  • Terziario e servizi
  • Edilizia e legno
  • Alimentari
  • Credito e assicurazioni
  • Tessili
  • Trasporti
  • Meccanici
  • Agricoltura e allevamento
  • Enti e istituzioni private
  • Chimica
  • Poligrafici e spettacolo
  • Marittimi
  • Enti pubblici

Quando il datore di lavoro è obbligato a pagare le ferie non fruite

Il datore di lavoro deve corrispondere l'indennità sostitutiva per le ferie non godute in due situazioni principali:
  1. Se non sono state fruite entro i 18 mesi successivi al termine dell'anno di maturazione
  2. Se sono trascorsi i termini stabiliti dal contratto collettivo applicato
Non occorre fare riferimento alle sole leggi nazionali, ma anche ai singoli contratti collettivi nazionali di lavoro poiché possono contenere specificità in relazione ai diritti e ai doveri legati all'esercizio delle ferie. In base alla giurisprudenza consolidata e alla normativa vigente, le ferie rappresentano un diritto irrinunciabile del lavoratore, tutelato dall'articolo 36 della Costituzione.

Periodi in cui non maturano le ferie

A meno di accordi specifici tra le parti, le ferie non maturano durante:

  • Periodi di aspettativa non retribuita
  • Sciopero
  • Assenze non giustificate
  • Sospensione per cassa integrazione a zero ore

Periodi in cui maturano le ferie

Al contrario, i giorni di ferie continuano ad accumularsi anche durante:
  • L'astensione obbligatoria di maternità
  • Il congedo di paternità
  • La malattia debitamente certificata
  • Il periodo di fruizione delle stesse ferie

Quantificazione economica delle ferie non godute

Quando il datore di lavoro è tenuto a liquidare le ferie non godute, il calcolo dell'indennità sostitutiva avviene considerando la retribuzione globale di fatto. Questo significa che l'importo deve includere non solo la paga base, ma anche tutti gli elementi accessori della retribuzione che il lavoratore avrebbe percepito se avesse lavorato, compresi eventuali superminimi o premi di produzione.

La formula per calcolare quanto devono essere pagate le ferie non godute è la seguente:

Retribuzione giornaliera × numero di giorni di ferie non goduti = Indennità sostitutiva

La retribuzione giornaliera si ottiene dividendo la retribuzione mensile per il divisore convenzionale previsto dal CCNL applicato (generalmente 26 giorni per i mensili).

Gestione del periodo delle ferie tra datore e lavoratore

Il momento di fruizione delle ferie ovvero il rinvio ad altra data può essere stabilito dal datore di lavoro che deve contemperare le esigenze dell'attività produttiva e gli interessi del dipendente. In caso di accordo tra le parti, il datore di lavoro deve preventivamente comunicare al lavoratore il periodo stabilito per il godimento delle ferie.

Reperibilità durante le ferie e possibilità di richiamo

Un altro aspetto che presenta numerose particolarità è quella della reperibilità del lavoratore in ferie. Alcuni CCNL prevedono espressamente la possibilità per il datore di lavoro di richiamare il dipendente dal periodo di riposo. Tale facoltà può essere esercitata solo se:

  • È espressamente previsto nel contratto collettivo applicato
  • Esiste un accordo specifico tra le parti
  • Sussistono ragioni oggettive e documentabili di necessità aziendale
In ogni caso il lavoratore conserva il diritto a godere in seguito il periodo di assenza non fruito. Allo stesso tempo, il datore di lavoro può modificare il piano ferie, se non è ancora stato applicato, in considerazione di sopravvenute esigenze aziendali, purché ne dia comunicazione al lavoratore con un congruo preavviso.

Prescrizione del diritto alle ferie e alle indennità sostitutive nel 2025

Un aspetto rilevante da considerare è quello della prescrizione del diritto alle ferie. Secondo la normativa vigente, il diritto alle ferie si prescrive dopo 5 anni dalla maturazione. Questo significa che il lavoratore ha 5 anni di tempo per richiedere la fruizione delle ferie o, nei casi previsti dalla legge, la corresponsione dell'indennità sostitutiva.

La prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il diritto può essere esercitato, quindi:

  • Per le ferie maturate nel 2025, la prescrizione scadrà nel 2030
  • Per l'indennità sostitutiva, il termine prescrizionale decorre dalla cessazione del rapporto di lavoro

Conseguenze per il datore di lavoro che non concede le ferie

Il datore di lavoro che impedisce od ostacola la fruizione delle ferie da parte dei dipendenti può incorrere in sanzioni amministrative e, nei casi più gravi, anche penali. La normativa vigente prevede specifiche tutele per il lavoratore, che può:
  • Presentare ricorso all'Ispettorato Nazionale del Lavoro
  • Adire le vie legali per ottenere il risarcimento dei danni
  • Richiedere l'intervento delle organizzazioni sindacali
Inoltre, la mancata concessione delle ferie può configurare una violazione degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro, con ulteriori conseguenze sanzionatorie per il datore.

Ferie e trattamento fiscale: cosa sapere per il 2025

Dal punto di vista fiscale, l'indennità sostitutiva per ferie non godute è soggetta a normale tassazione IRPEF come reddito da lavoro dipendente. Nel 2025, questo compenso concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore e viene assoggettato a imposizione secondo gli scaglioni di reddito vigenti.

Per quanto riguarda i contributi previdenziali, anche su tale indennità il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi INPS, poiché essa rappresenta a tutti gli effetti un elemento della retribuzione.

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