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Partita Iva non più utilizzata ma neppure chiusa. Rischi e conseguenze spiegati da Agenzia delle Entrate

Quando una partita Iva non mostra attività per tre anni consecutivi, viene classificata come inattiva o dormiente, anche se rimane formalmente registrata all'anagrafe tributaria.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Partita Iva non più utilizzata ma neppur

Se una partita Iva non viene utilizzata per emettere fatture per almeno tre anni consecutivi, viene classificata come inattiva, anche se formalmente registrata all’anagrafe tributaria. L'inattività può derivare anche dall'assenza di dichiarazioni annuali Iva per tre anni o dalla cessazione dell'attività economica senza una comunicazione formale all'Agenzia delle entrate.

Lo status di inattiva o dormiente indica che la partita Iva, sebbene esista ufficialmente nei registri, non è operativa in termini pratici. Vediamo in questo articolo:

  • Partita Iva inattiva, quali conseguenze

  • Quando una partita Iva può essere tenuta aperta

Partita Iva inattiva, quali conseguenze

Quando una partita Iva non mostra attività per tre anni consecutivi, viene classificata come inattiva o dormiente, anche se rimane formalmente registrata all'anagrafe tributaria. I titolari di tali partite Iva devono considerare se mantenerle attive, magari avviando un nuovo progetto imprenditoriale o modificando il codice di attività, oppure procedere con la chiusura ufficiale attraverso una comunicazione specifica all'anagrafe tributaria.

Le conseguenze di mantenere una partita Iva inattiva possono essere rilevanti. Tra le più comuni si annoverano sanzioni fiscali per la mancata presentazione delle dichiarazioni e il mancato pagamento delle tasse. L'Agenzia delle entrate può avviare procedure di accertamento fiscale per verificare la situazione del contribuente e calcolare le tasse non pagate degli anni precedenti. Un altro risvolto riguarda il recupero dei crediti da parte dell'Agenzia delle entrate per tasse e sanzioni non saldate.

L'inattività prolungata può anche portare alla cancellazione della partita Iva dai registri ufficiali, precludendo la possibilità di svolgere attività commerciali. La presenza di una partita Iva inattiva può essere segnalata anche alla centrale dei rischi, complicando l'ottenimento di finanziamenti futuri. In casi di violazioni fiscali gravi, possono scattare anche azioni amministrative o penali contro il titolare.

Quando una partita Iva può essere tenuta aperta

Quando una partita Iva genera un fatturato molto basso, prossimo allo zero, può comunque essere mantenuta attiva. È una condizione comune per chi sta avviando una nuova attività professionale o per chi si trova in una fase delicata di posizionamento sul mercato.

Ad esempio, un giovane avvocato che inizia la propria carriera autonoma dopo la pratica potrebbe non avere subito un flusso di clienti stabile, e la sua partita Iva potrebbe risultare temporaneamente inattiva. Analogamente, aprire una partita Iva per una fonte di reddito secondaria può portare a periodi di scarsa attività economica.

D'altra parte, c'è chi decide di chiudere definitivamente la propria partita Iva, come nel caso di un libero professionista che entra a far parte di uno studio associato e smette di fatturare autonomamente. La partita Iva in questo scenario può rimanere aperta nel caso in cui il professionista preveda di ricevere futuri incarichi indipendenti. Mantenere una partita Iva comporta dei costi continui che il titolare deve essere in grado di sostenere, e questa è una considerazione cruciale prima di decidere di chiuderla.

Un aspetto da considerare è la distinzione tra una partita Iva inattiva e una chiusa. Una partita Iva inattiva non è utilizzata per attività economiche ma non è stata formalmente chiusa all'Agenzia delle entrate, quindi il titolare continua ad avere obblighi fiscali e deve pagare le tasse. Una partita Iva chiusa, al contrario, non è più operativa e il titolare ha completato le formalità di chiusura, liberandosi degli obblighi fiscali a meno che non ci siano pendenze come recuperi crediti o sanzioni per violazioni commesse precedentemente.