Conviene proporre ricorso al giudice di pace contro la multa auto ricevuta nel caso in cui le ragioni da esporre sia realmente solide. L'alternativa è il ricorso al prefetto.
Qualunque sia l'infrazione commessa, non è mai piacevole ricevere una multa auto. E lo è ancora di meno quando si pensa di averla ricevuta ingiustamente. A quel punto l'automobilista ha tre strade percorribili a sua disposizione. La prima è quella di pagare l'importo indicato nel verbale che, è bene saperlo, può anche essere molto elevato in base alla trasgressione contestata. La seconda strada è quella di pagare il meno possibile.
Per farlo, il guidatore multato deve passare alla cassa entro 5 giorni dal ricevimento della notifica. La terza strada è quella della contestazione formale della sanzione ricevuta. Ancora più precisamente, le opzioni a disposizione sono due ed entrambe sono percorribili. Spetta però all'automobilista valutare quali sono i pro e i contro delle due soluzioni e dunque cosa cambia. Vediamo quindi:
Ricorso contro una multa auto, cosa conviene fare di più
Quando è possibile pagare a rate l'importo della multa
Dinanzi alla ricezione di una multa, l'automobilista ha un doppia possibilità per fare valere le proprie ragioni: il prefetto o il giudice di pace. Ciascuna di loro, sebbene alternativa, presenta vantaggi e svantaggi da considerare con attenzione.
E sono anche di carattere strettamente economico. Scendendo quindi nei dettagli, il ricorso al prefetto si caratterizza perché è gratuito, a parte il costo della raccomandata, va presentato entro 60 giorni dalla notifica della multa, è facoltativo ovvero bisogna farne richiesta nel ricorso.
Dopodiché il prefetto emette un'ordinanza ingiunzione di pagamento per un importo pari almeno al doppio della multa contestata. Il ricorrente può ricorrere contro la decisione al giudice di pace. A ogni modo, se il prefetto respinge il ricorso, emette un'ordinanza con cui ingiunge il pagamento di una somma non inferiore al doppio della multa. In questo caso puoi fare ricorso al giudice di pace. Se lo accoglie, dispone l'archiviazione degli atti e non dovrai pagare la multa.
Il ricorso al giudice di pace costa almeno 43 euro in bolli. Più precisamente:
ricorsi contro la multa auto del valore fino a 1033 euro, il contributo che il ricorrente è chiamato a versare ammonta a 43 euro
ricorsi contro la multa auto del valore da 1033,01 a 1100 euro, il contributo che il ricorrente è chiamato a versare ammonta a 43 euro, a cui aggiungere le spese pari a 27 euro
ricorsi contro la multa auto del valore da 1100,01 a 5200 euro, il contributo che il ricorrente è chiamato a versare ammonta a 98 euro, a cui aggiungere le spese pari a 27 euro
ricorsi contro la multa auto del valore da 5200,01 a 15.493,71 euro, il contributo che il ricorrente è chiamato a versare ammonta a 237 euro, a cui aggiungere le spese pari a 27 euro
Il ricorso al giudice di pace va presentano entro 30 giorni dalla notifica della multa con il timer che scatta proprio al momento della consegna del documento. Il ricorrente deve essere presente all'udienza e se il ricorso non viene accolto bisogna pagare la multa o impugnare la sentenza. Il ricorrente può impugnare contro la decisione davanti al Tribunale.
Dopo aver esaminato le caratteristiche principali dei ricorsi alternativi al giudice di pace o al prefetto, c'è anche un altro interessante aspetto da considerare. L'importo della multa auto comminata per la trasgressione commessa (divieto di sosta o sforamento dei limiti di velocità, ad esempio) può essere corrisposto a rate se l'importo è superiore a 200 euro, i 200 euro riguardano un unico verbale, il richiedente ha un reddito annuo imponibile inferiore alla soglia di 10628,16 euro.
Ed è possibile pagare la multa con lo sconto del 30% per i primi 5 giorni dalla data di accertamento della violazione: è il caso in cui il trasgressore viene fermato dalla pattuglia di polizia e apprende immediatamente della violazione tramite la cosiddetta contestazione immediata; notifica del verbale: quando il verbale viene consegnato successivamente all'indirizzo del trasgressore.
Sebbene l'automobilista possa scegliere liberamente i vari modi per fare ricorso nel 2023, deve valutare con attenzione le conseguenze della decisione.