Quali compensi e voci in busta paga dipendenti 2022 non sono soggette a tasse e trattenute. Lista aggiornata

Oltre alle trattenute previdenziali, il datore opera sulla retribuzione del lavoratore dipendente le trattenute fiscali a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Quali compensi e voci in busta paga dipe

Trattenute in busta paga dipendenti 2022, quali sono senza tasse?

Non scatta alcuna tassazione è quella dei fringe benefit, come quelli relativi ai buoni benzina e ai buoni spesa. Stessa cosa per i buoni pasto e le indennità di trasferta, ma sempre nel rispetto delle soglie massime. Nessuna tassazione per il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore nell'esercizio della propria attività.

La busta paga è uno dei documenti più complessi non solo da redigere, ma anche da leggere. Anche se l'attenzione esclusiva del lavoratore è sul calcolo netto ovvero sull'importo che il datore di lavoro accrediterà sul conto corrente, il processo che porta alla determinazione di quella somma è lungo e andrebbe conosciuto.

Nel passaggio dal lordo al netto entrano infatti in gioco numerosi elementi tra tasse, trattenute, voci e compensi che incidono sul risultato finale. Concentriamo l'attenzione su un aspetto specifico di questa materia ovvero su quali compensi e voci in busta paga dipendenti non sono soggette a tasse e trattenute. Sono quelli per cui il dipendente non paga le tasse sui redditi che percepisce. Approfondiamo quindi:

  • Trattenute in busta paga dipendenti 2022, quali sono senza tasse
  • Il caso particolare delle detrazioni: trattenute e tasse

Trattenute in busta paga dipendenti 2022, quali sono senza tasse

Oltre alle trattenute previdenziali, il datore di lavoro opera sulla retribuzione del lavoratore dipendente le trattenute fiscali a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche e di addizionali regionali e comunali, che rappresentano l'imposta che il dipendente deve versare alla pubblica amministrazione in relazione al proprio reddito da lavoro. Se il lavoratore possiede altri redditi deve provvedere al pagamento della maggiore imposta dovuta, in relazione al reddito complessivo, in sede di dichiarazione dei redditi.

Per quanto riguarda l'imposta sul solo reddito da lavoro dipendente, è il datore di lavoro che nella sua qualità di sostituto d'imposta, a provvedere a effettuare il pagamento all'erario e agli enti territoriali per conto del dipendente.

Rispetto a questo impianto, la prima voce su cui non scatta alcuna tassazione è quella dei fringe benefit, come quelli relativi ai buoni benzina e ai buoni spesa. Ma con una importante precisazione: la tassazione è azzerata fino al tetto massimo di 258,23 euro. Nessuna tassazione anche sui buoni pasto, siano essi di tipo cartaceo o elettronico. La differenza non è solo di forma, ma anche fiscale.

Nel primo caso l'esenzione è fino alla soglia massima di 4 euro giornalieri, nel secondo di 8 euro al giorno. Nessuna tassazione per il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore nell'esercizio della propria attività. In pratica il dipendente finisce per ricevere esattamente la somma che ha speso, senza alcun aggravio fiscale.

Segnaliamo infine che anche le indennità di trasferta sono esenti da imposizione fiscale. Occorre però fare riferimento a una doppia soglia: 46,48 euro al giorno nel caso di trasferta in Italia e fuori dal comune di residenza; 77,47 euro al giorno nel caso di trasferte all'estero.

Il caso particolare delle detrazioni: trattenute e tasse

Un aspetto a cui prestare molta attenzione nella lettura della busta paga ovvero delle trattenute fiscali, delle tasse da pagare e delle voci aggiuntive è quello delle detrazioni. Per calcolare l'Irpef netta occorre infatti sottrarre tutte quelle di cui si può beneficiare.

Le prime sono rapportate ai giorni di lavoro e diminuiscono progressivamente con il crescere del reddito. Le seconde sono legate ai familiari a carico dal punto di vista fiscale ovvero il coniuge non legalmente ed effettivamente separato, i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, gli adottivi, gli affidati e affiliati, altri familiari tra genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle, nipoti, a condizione che siano conviventi o che ricevano dallo stesso un assegno alimentare non risultante da provvedimenti dell'autorità giudiziaria.

L'importo della detrazione va rapportato ai mesi dell'anno in caso di figli nuovi nati o deceduti durante l'anno fiscale di riferimento o in caso di matrimonio o decesso del coniuge. Nel caso di superamento del tetto di reddito previsto, il familiare non viene considerato più a carico per l'intero anno solare. In ogni caso spetta al lavoratore deve comunicare all'azienda le eventuali variazioni dei carichi di famiglia.

Oltre alle detrazioni di previdenza sociale I datori di lavoro lavorano anche sugli stipendi dei dipendenti con ritenute alla fonte mediante l'imposta sul reddito delle persone fisiche.