Come funzionano i premi produttività per i dipendenti privati nel 2025: le regole previste e la tassazione applicata ancora agevolata e ridotta
Quali sono le regole e la tassazione in vigore nel 2025 per i premi produttività dei dipendenti privati? Il premio di produzione è un compenso che si aggiunge allo stipendio normalmente percepito da un dipendente solo ed esclusivamente a seguito di una valutazione della performance o aziendale o individuale in un determinato periodo di tempo.
Si tratta, dunque, di un modo per incentivare e motivare i dipendenti a dare il massimo e a contribuire allo sviluppo e alla crescita dell’azienda.
La Legge di Bilancio 2024 ha ridotto la tassazione per i premi sul lavoro che, dunque, sarà confermata anche il prossimo anno.
Ciò significa che sui primi 3 mila euro di premio l’imposta Irpef e le addizionali regionali e comunali pari al 10% saranno ancora ridotte al 5%, se il dipendente percepisce un reddito inferiore a 80mila euro.
Per esempio, se un dipendente riceve un premio di 2mila euro lordi, considerando l’imposta al 5% e i contributi previdenziali al 31%, l’importo netto che effettivamente ottiene è di 1.280 euro.
Precisiamo che i premi produttività rientrano tra le voci delle retribuzioni aggiuntive previste da diversi Ccnl per i propri dipendenti e non devono esser confusi con i fringe benefit, né vi rientrano.
La Manovra approvata ha confermato ancora per il 2025 l’aumento per i dipendenti a 1.000 euro, che diventano 2.000 euro per le famiglie con figli, della soglia esentasse per i fringe benefit (i beni e servizi corrisposti non in denaro) che possono essere riconosciuti dal datore di lavoro ai dipendenti.
Non cambia nel 2025 neppure la platea dei beneficiari dei fringe benefit, che restano: