Garantire un ambiente lavorativo sicuro non è solo un obbligo normativo, ma un investimento nel benessere dei lavoratori che si traduce in maggiore produttività e riduzione dei costi legati a infortuni e malattie professionali. Nel 2025, rispettare gli standard di sicurezza è diventato ancora più importante, con nuove normative e aggiornamenti che richiedono particolare attenzione da parte dei datori di lavoro.
Nel presente articolo approfondiremo le misure di sicurezza obbligatorie che ogni azienda deve garantire, fornendo una panoramica completa degli adempimenti necessari e delle figure professionali coinvolte nella gestione della sicurezza sul lavoro.
Sono davvero numerose le misure di sicurezza che il datore di lavoro deve garantire nell'ambiente lavorativo. Gli incidenti sul lavoro continuano a rappresentare una problematica significativa, con un numero considerevole di lavoratori che rimangono vittime di infortuni. Questi eventi possono verificarsi sia a causa di imprudenze personali, sia per l'assenza di quelle misure di protezione obbligatorie che il datore di lavoro ha il dovere di implementare.
Il primo passo fondamentale consiste nell'acquisire tutte le informazioni pertinenti e nell'identificare i potenziali pericoli specifici del contesto lavorativo. Successivamente, ogni azienda, indipendentemente dalle sue dimensioni, deve procedere alla valutazione dei rischi derivanti da tali pericoli, considerando:
Completata questa analisi preliminare, il passo successivo prevede la programmazione di interventi mirati per eliminare o ridurre i rischi identificati e la redazione di una documentazione dettagliata sulla valutazione del rischio.
Un altro aspetto preliminare da considerare riguarda le figure professionali coinvolte nella definizione e nell'implementazione delle misure di sicurezza aziendale. Oltre al datore di lavoro, la cui responsabilità è centrale, intervengono anche:
Tra le misure più importanti che il datore di lavoro deve implementare figura il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro. Questo include una corretta concezione dei posti di lavoro, una selezione appropriata delle attrezzature e la definizione di metodi di lavoro e produzione che riducano al minimo i rischi per la salute dei lavoratori.
Per il 2025, particolare attenzione va dedicata anche alla programmazione della prevenzione, integrando le condizioni tecniche produttive dell'azienda e considerando l'influenza dei fattori ambientali e dell'organizzazione del lavoro. Parallelamente, è necessario pianificare misure per garantire un miglioramento costante dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e buone prassi operative.
Il datore di lavoro deve occuparsi della manutenzione regolare di ambienti, attrezzature e impianti, con particolare attenzione ai dispositivi di sicurezza, seguendo le indicazioni fornite dai fabbricanti. In alcuni casi, è necessario allontanare temporaneamente un lavoratore dall'esposizione a un rischio per motivi sanitari e assegnargli mansioni alternative più sicure.
Un aspetto cruciale riguarda l'eliminazione dei rischi o la loro riduzione al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite grazie al progresso tecnico. Inoltre, il datore di lavoro deve predisporre misure di emergenza efficaci da attivare in caso di primo soccorso, lotta antincendio, evacuazione dei lavoratori e situazioni di pericolo grave e immediato.
La lista degli obblighi di sicurezza che il datore di lavoro deve garantire nel 2025 include numerosi aspetti fondamentali:
Nel 2025, la lista aggiornata comprende anche:
Per garantire un sistema di sicurezza efficace, il D.Lgs. 81/2008 prevede il coinvolgimento di diverse figure professionali, ognuna con responsabilità specifiche.
Il datore di lavoro, come definito dall'art. 2 lett. b) del D.Lgs. 81/08, è "il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'assetto dell'organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell'organizzazione stessa o dell'unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa".
È la figura con la maggiore responsabilità in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Ha due obblighi indelegabili previsti dall'art. 17:
Altri obblighi, delegabili ma comunque di sua responsabilità ultima, includono:
Per il 2025, il datore di lavoro deve ricevere una formazione adeguata e specifica sulla sicurezza, con aggiornamenti quinquennali come previsto dall'Accordo Stato Regioni del 17 aprile 2025.
Il dirigente è una figura apicale con un ruolo fondamentale nell'organizzazione della sicurezza aziendale. Spesso riceve dal datore di lavoro, attraverso una delega sulla sicurezza del lavoro, compiti specifici legati alla sicurezza sul lavoro e può assumere anche il ruolo di Manager HSE (Health, Safety and Environment).
Anche il dirigente deve ricevere una formazione adeguata e specifica in materia di sicurezza, con aggiornamenti quinquennali. Su di lui ricadono obblighi e responsabilità che, se non rispettati, possono comportare conseguenze sia civili che penali.
Per tutelare il dirigente, è consigliabile che il datore di lavoro attivi una polizza assicurativa con copertura anche dopo la fine del rapporto di lavoro, per coprire eventuali eventi dannosi verificatisi durante il periodo di attività.
Il preposto, definito dall'art. 2, lettera e) del D.Lgs. 81/08, ha il compito di:
È importante notare che non è necessaria una nomina formale per essere considerati preposti: chi viene riconosciuto dagli altri lavoratori come "responsabile" o "capo" può essere considerato un "preposto di fatto", con tutte le responsabilità che ne derivano.
Nel 2025, il preposto deve ricevere una formazione specifica e un aggiornamento biennale, come previsto dall'art. 37 del D.Lgs. 81/2008. Assume una posizione di garanzia nei confronti dei lavoratori sotto la sua direzione e può essere ritenuto responsabile, sia civilmente che penalmente, per eventuali inadempienze agli obblighi previsti.
Il lavoratore non è solo un "beneficiario" delle misure di sicurezza, ma ha anche responsabilità attive nella prevenzione dei rischi. L'art. 2 lett. a) del D.Lgs. 81/2008 lo definisce come la "persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione".
Sono equiparati al lavoratore figure come il socio lavoratore, l'associato in partecipazione, i tirocinanti, gli allievi degli istituti di istruzione e i volontari.
Tra i diritti del lavoratore ci sono:
Tra gli obblighi dei lavoratori figurano: