Nel 2025 il sistema previdenziale italiano mette ancora a disposizione diversi strumenti per accedere al pensionamento in anticipo rispetto alla normale pensione di vecchiaia, che richiede il compimento di 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Molti lavoratori possono però beneficiare di modalità flessibili e specifici regimi di pensione anticipata che consentono l’uscita dal lavoro a condizioni differenti.
Il regime di pensione anticipata ordinaria rappresenta la via più comune per l’accesso al pensionamento prima dell’età prevista per la vecchiaia. È accessibile a:
Non si richiedono limiti di età anagrafica. Tuttavia, la decorrenza della pensione avviene dopo una finestra mobile di tre mesi dal raggiungimento dei requisiti (per i dipendenti pubblici degli enti locali di 4 mesi). Nel calcolo possono rientrare:
Non sono richieste finestre temporali aggiuntive per chi avesse già acquisito i requisiti negli anni scorsi.
Tra le soluzioni in vigore anche nel 2025 spicca la pensione Quota 103, prorogata con conferma delle condizioni aggiornate:
Le finestre per iniziare a percepire la pensione dopo il raggiungimento dei requisiti sono di:
Secondo la normativa, l’importo massimo mensile erogabile con Quota 103 è limitatato a 2.413,60 euro lordi (quattro volte il trattamento minimo INPS) fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni), senza possibilità di incumulare il trattamento con redditi da lavoro (eccezione solo per lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro lordi).
Tutti i contributi obbligatori, figurativi, da riscatto e volontari (anche da più gestioni, eccetto le casse professionali) valgono per il raggiungimento del requisito. Per le lavoratrici madri si applicano abbattimenti del requisito anagrafico per ogni figlio, fino a 16 mesi con almeno quattro o più figli.
Per chi ha iniziato a versare i contributi dal 1° gennaio 1996, la possibilità di accedere alla pensione anticipata contributiva è riservata a chi ha:
Dal 2025, per raggiungere l’importo soglia, è possibile sommare all’assegno previdenziale anche il valore della previdenza complementare, ma il requisito contributivo sale a 25 anni di versamenti in presenza di tale integrazione. Il diritto decorre dopo una finestra di tre mesi dalla maturazione dei requisiti.
L’importo della pensione non potrà superare per le mensilità di anticipo 5 volte il trattamento minimo, fino al raggiungimento dell’età per la vecchiaia.
Un’altra novità per le lavoratrici madri: dal 2025, il bonus sull’età anagrafica è stato rafforzato, consentendo uno sconto di quattro mesi per ogni figlio (massimo 16 mesi in caso di 4 o più figli).
Sono previste vie preferenziali per alcune categorie di lavoratori:
Sui lavori gravosi o usuranti, la normativa ha escluso l’adeguamento automatico ai parametri della speranza di vita fino al 31 dicembre 2026, congelando i requisiti attuali almeno fino a tale data.
La Ape Sociale è stata confermata anche per tutto il 2025 ed è rivolta a particolari soggetti in condizioni di fragilità o svantaggio. Possono beneficiarne:
I requisiti anagrafici sono almeno 63 anni e 5 mesi. L’indennità è pari all’importo maturato su base teorica e non supera il tetto di 1.500 euro lordi mensili, senza tredicesima e senza aggiornamenti inflattivi, fino al compimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
Restano in vigore le tre finestre annuali per la presentazione della domanda di verifica delle condizioni all’INPS, entro 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre 2025.
Opzione Donna si rivolge alle lavoratrici dipendenti e autonome che soddisfano:
Accedono alla misura solo caregiver, donne con invalidità riconosciuta almeno al 74% e lavoratrici licenziate o dipendenti da aziende con tavolo di crisi attivo presso il MIMIT entro gennaio 2025 (per loro accesso già a 59 anni). La pensione viene ricalcolata interamente con metodo contributivo e prevede finestre mobili: 12 mesi per dipendenti, 18 mesi per autonome. L’assegno percepito sarà più basso rispetto a quello calcolato con il sistema misto o retributivo.
La RITA consente l’anticipo della prestazione pensionistica tramite l’erogazione della posizione maturata nei fondi di previdenza complementare:
La RITA può rappresentare una soluzione di flessibilità per i lavoratori in uscita che dispongano di posizione previdenziale integrativa e vogliano garantirsi un reddito costante fino al conseguimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. La procedura prevede la presentazione di specifica documentazione presso il proprio Fondo Pensione.
L’isopensione è una misura straordinaria per aziende con più di 15 dipendenti che intendono favorire l’uscita anticipata dei lavoratori in esubero. Si può ottenere la pensione fino a 7 anni prima rispetto ai requisiti ordinari della pensione di vecchiaia:
L’indennità, corrisposta in 13 mensilità, consente di avvicinarsi in modo graduale alla quiescenza, tutelando il lavoratore durante il periodo di ponte previdenziale.
Le pratiche verso la pensione anticipata si sono progressivamente informatizzate. Le principali modalità per avviare la domanda sono:
La domanda va presentata dopo il raggiungimento dei requisiti ma può essere inoltrata anche qualche mese prima per ridurre i tempi di attesa imposti dalle finestre mobili. È importante munirsi di una dettagliata estratto conto contributivo e, per alcune specifiche formule (es. Ape Sociale, lavoratori precoci, Opzione Donna), anche delle certificazioni e attestazioni richieste.