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Quali sono le spese che tutti o quasi gli italiani pagano obbligatoriamente ogni mese? E gli extra che si concedono?

Le famiglie italiane affrontano mensilmente una serie di spese obbligatorie che incidono sul bilancio domestico: ecco i numeri.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Le famiglie italiane si trovano ogni mese a dover affrontare una serie di spese obbligatorie, che rappresentano una quota consistente del bilancio domestico. Secondo uno studio dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, queste spese hanno inciso per il 59,6% della spesa mensile media di una famiglia, pari a 2.016 euro. Oltre la metà del reddito delle famiglie viene assorbito da spese considerate indispensabili e riducono la capacità di destinare risorse ad altri beni o attività. Vediamo i dettagli:

  • Le principali voci di spesa obbligatorie

  • Quali sono gli extra che si concedono gli italiani

Le principali voci di spesa obbligatorie

Tra le spese che pesano di più sul bilancio familiare troviamo gli alimentari e le bevande analcoliche, che assorbono in media 511 euro al mese per nucleo familiare. Questa categoria è una necessità primaria, il cui costo è stato influenzato dall’aumento dell’inflazione e dalla crescita dei prezzi lungo tutta la filiera agroalimentare.

Un’altra voce sono le utenze domestiche e dalla manutenzione della casa. Tra bollette di luce, gas, acqua e spese condominiali, le famiglie spendono mediamente 425 euro al mese. L’aumento dei costi dell’energia, soprattutto tra il 2021 e il 2022, ha reso questa categoria di spesa una delle più gravose, mettendo in difficoltà soprattutto le famiglie a basso reddito.

I trasporti, che comprendono carburante, manutenzione dei veicoli e spese per i mezzi pubblici, rappresentano un’altra voce importante, con una spesa media mensile di 265 euro. Anche in questo caso, l’aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime ha contribuito a rendere più onerosa questa spesa obbligatoria.

L’incidenza delle spese obbligatorie varia a livello territoriale. Ad esempio, nel Centro Italia, le spese obbligatorie rappresentano circa il 55,3% del totale, con una spesa media mensile di 2.549 euro, di cui 1.435 euro destinati a coprire le necessità primarie. Nelle regioni meridionali, dove il reddito medio è più basso, l’incidenza percentuale delle spese obbligatorie tende a essere ancora più elevata, riducendo la capacità di risparmio.

Un altro aspetto riguarda l’acquisto di beni alimentari. Negli ultimi anni, molti italiani hanno modificato le proprie abitudini di consumo, privilegiando l’acquisto di prodotti in offerta o a marchio privato, che offrono un buon rapporto qualità-prezzo.

Quali sono gli extra che si concedono gli italiani

Oltre alle spese essenziali, molte famiglie, come emerge dai dati Istat, riescono a dedicare una parte del loro budget a spese complementari, legate al tempo libero e al benessere. Tra queste, i servizi di ristorazione e alloggio sono una voce con una media di 134 euro al mese destinati a ristoranti, bar e brevi soggiorni fuori casa. Nonostante le difficoltà economiche, molti italiani continuano a valorizzare i momenti conviviali, soprattutto durante i fine settimana o le festività.

La ricreazione, lo sport e la cultura sono un altro settore rilevante. Circa 92 euro al mese vengono spesi in attività come cinema, teatro, eventi sportivi e abbonamenti a palestre. Questo tipo di spesa varia in base alla composizione del nucleo familiare, essendo generalmente più elevata nelle famiglie con figli adolescenti o giovani adulti.

Un’altra voce discrezionale sono le spese per l’abbigliamento e le calzature, che subiscono variazioni in base alla stagione e agli eventi particolari, come cerimonie o festività.

L’aumento dell’inflazione registrato negli ultimi anni ha comunque avuto un impatto sul bilancio delle famiglie italiane. Secondo la Cgia di Mestre, l’incidenza delle spese obbligatorie sul totale delle spese familiari è passata dal 55,8% nel 2021 al 59,6% nel 2022, segnando un aumento. Questo significa che le famiglie hanno dovuto destinare una quota maggiore del loro reddito a coprire le necessità primarie, riducendo la possibilità di spesa per beni discrezionali o attività legate al tempo libero.