La condizione di invalidità di un lavoratore rappresenta una situazione particolare che può consentire l'accesso a forme di pensionamento anticipato rispetto ai requisiti ordinari. Tuttavia, non tutte le percentuali di invalidità garantiscono questo diritto automaticamente. Per beneficiare della pensione anticipata per invalidità è fondamentale che al lavoratore venga riconosciuta una specifica percentuale di menomazione fisica o psichica, con requisiti di uscita differenziati in base al grado di invalidità certificato. Analizziamo nel dettaglio quando e come è possibile accedere alla pensione anticipata per invalidità, considerando le diverse percentuali di riconoscimento nel 2025.
Quando viene riconosciuta l'invalidità totale al 100%, in base alle condizioni di salute più o meno gravi, sono previste diverse possibilità di pensionamento anticipato. Le opzioni disponibili variano in funzione della gravità della situazione e del settore lavorativo:
In questi casi, l'INPS valuta la situazione clinica del richiedente attraverso una visita medica condotta dalle proprie commissioni sanitarie, che determineranno se l'invalidità riconosciuta sia effettivamente rilevante per l'attività lavorativa svolta.
Per i lavoratori con una invalidità riconosciuta pari o superiore all'80% esiste una significativa possibilità di accesso anticipato alla pensione di vecchiaia. Questa misura, introdotta dalla Legge Amato (Decreto Legislativo n. 503 del 30 dicembre 1992), permette ai dipendenti del settore privato di anticipare notevolmente l'uscita dal mondo del lavoro rispetto all'età pensionabile ordinaria.
Stando a quanto previsto dalle norme vigenti nel 2025, i lavoratori dipendenti del settore privato con invalidità pari o superiore all'80% possono andare in pensione di vecchiaia anticipata avendo maturato:
È importante sottolineare che questa misura si applica esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e ai fondi di previdenza sostitutivi. Sono esclusi i dipendenti del settore pubblico e i lavoratori autonomi.
Una volta maturati i requisiti pensionistici, per la decorrenza ufficiale della pensione è necessario attendere la finestra mobile di 12 mesi. Questo significa che il primo pagamento della pensione avverrà trascorso un anno dal momento in cui viene perfezionato il diritto al trattamento.
La decorrenza della finestra mobile dipende dalla data in cui è stata riconosciuta l'invalidità all'80% rispetto al momento in cui è stato perfezionato il requisito anagrafico:
Per accedere alla pensione anticipata con invalidità all'80%, i lavoratori dipendenti del settore privato devono soddisfare tre requisiti fondamentali:
Per i lavoratori che rientrano in una delle tre deroghe previste dalla Legge Amato, l'anzianità contributiva richiesta può scendere a 15 anni. Queste deroghe si applicano ai lavoratori che:
Una menzione particolare merita la situazione dei lavoratori non vedenti, per i quali i requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione anticipata sono ulteriormente ridotti:
Anche in questo caso è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi e attendere la finestra mobile di 12 mesi.
Chi ha una invalidità riconosciuta al 75% non ha alcun diritto specifico ad andare in pensione anticipata nel 2025 con questa percentuale esatta. Non esistono possibilità di uscita prima per invalidi con una invalidità pari precisamente al 75%. Come visto, per poter andare in pensione di vecchiaia anticipata a 56 anni di età invece che a 67 anni (e con 20 anni di contributi) è richiesta una invalidità minima dell'80%.
Tuttavia, i lavoratori con percentuale di invalidità pari o superiore al 74% (che include quindi anche chi ha il 75%) possono accedere ad altre forme di pensionamento anticipato:
Nel 2025, le lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74% possono accedere anche alla misura denominata "Opzione Donna". Questa misura consente alle lavoratrici invalide di andare in pensione con requisiti anagrafici ridotti rispetto a quelli ordinari.
I requisiti per accedere a Opzione Donna con invalidità dal 74% in su sono:
È importante sottolineare che la pensione ottenuta con Opzione Donna viene calcolata interamente con il sistema contributivo, il che potrebbe comportare una riduzione dell'assegno pensionistico rispetto al calcolo con il sistema misto o retributivo.
Chi ha un'invalidità riconosciuta al 67% non ha diritto ad andare in pensione anticipata specificamente per questa percentuale di invalidità. Tuttavia, può avere accesso all'assegno ordinario di invalidità, che rappresenta una forma di tutela importante.
L'assegno ordinario di invalidità viene riconosciuto dall'INPS a coloro che:
È importante precisare che l'assegno ordinario d'invalidità:
L'assegno ordinario di invalidità viene trasformato automaticamente in pensione di vecchiaia al raggiungimento dell'età pensionabile (67 anni nel 2025), a condizione che il beneficiario abbia maturato i requisiti contributivi richiesti per la pensione di vecchiaia e abbia cessato l'attività lavorativa.
Per chi ha una invalidità riconosciuta al 60% o al 50%, purtroppo non esistono specifiche possibilità di pensionamento anticipato legate direttamente a queste percentuali di invalidità. I lavoratori con queste percentuali di invalidità dovranno seguire le regole generali previste per tutti i lavoratori.
L'unica possibilità di pensionamento anticipato accessibile potrebbe essere la pensione anticipata contributiva, che tuttavia richiede requisiti specifici non legati all'invalidità:
Se non si soddisfano questi requisiti, pur avendo una invalidità riconosciuta al 60% o al 50%, si potrà andare in pensione solo al raggiungimento dei 67 anni di età richiesti per la pensione di vecchiaia ordinaria nel 2025, a condizione di aver maturato almeno 20 anni di contributi.