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Quando e dove un prodotto si puņ acquistare senza iva in Italia e nel mondo

L'aliquota Iva ordinaria in Italia č al 22% della base imponibile. Per alcune operazioni l'aliquota č ridotta al 10% o al 4% o per altre č completamente esente. Differenze di percentuali e regole ci sono anche all'estero.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Quando e dove un prodotto si puņ acquist

L'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) rappresenta uno degli aspetti più rilevanti della fiscalità nei consumi, sia in Italia sia a livello internazionale. Tuttavia, esistono categorie di prodotti e servizi che possono essere acquistati esenti IVA, oppure con aliquote ridotte o addirittura azzerate, a seconda delle specifiche normative nazionali e delle finalità di acquisto. 

Principi generali: quando si può acquistare senza IVA

L’IVA, ovvero l’imposta sul valore aggiunto, si applica alla maggior parte dei beni e servizi offerti sul territorio italiano e nella maggior parte dei Paesi a livello globale, incidendo direttamente sul prezzo finale pagato dal consumatore o dall’acquirente professionale. Tuttavia, la normativa (in Italia regolata dal D.P.R. n. 633/1972) prevede situazioni di esenzione, operazioni non imponibili e operazioni escluse, oltre all'applicazione di aliquote ridotte per specifiche categorie di prodotti e servizi.

In linea generale, un prodotto o servizio può essere acquistato senza IVA se ricorre almeno una di queste condizioni:

  • l’operazione rientra tra quelle non imponibili (esportazioni, servizi internazionali, vendite ai viaggiatori extra-UE, cessioni intra-UE, operazioni con Stati a regime particolare come San Marino e Vaticano);
  • si tratta di beni o servizi esenti secondo l’art. 10 del D.P.R. n. 633/1972 (es. prestazioni sanitarie, attività educative, alcune operazioni immobiliari, servizi finanziari);
  • viene applicato un regime agevolato o di franchigia (es. regime forfettario o regime dei minimi per le partite IVA con ricavi sotto specifiche soglie);
  • l’acquisto avviene in regimi speciali come il duty free per viaggiatori diretti verso Paesi al di fuori dell’Unione Europea.

È fondamentale distinguere tra operazioni non imponibili (ad es. esportazioni, cessioni a viaggiatori extra-UE), esenti (per cui la legge dispone un’esclusione dall’IVA per motivi sociali o di equilibrio fiscale) ed escluse (in assenza dei requisiti soggettivo, oggettivo o territoriale per l’applicazione).

Prodotti e servizi esenti IVA: la mappa normativa

L’art. 10 del D.P.R. 633/1972 individua in modo analitico le principali categorie di operazioni esenti IVA, per motivi di interesse collettivo o funzione sociale. Le esenzioni più rilevanti includono:

  • Prestazioni sanitarie: servizi forniti da strutture pubbliche e private accreditate, prestazioni di medici, dentisti, infermieri e altri operatori sanitari;
  • Attività educative e culturali: scuole di ogni ordine e grado, università, corsi di formazione riconosciuti, musei, biblioteche, manifestazioni artistiche;
  • Attività finanziarie, assicurative e bancarie;
  • Operazioni immobiliari selezionate: alcuni tipi di locazione e cessione di immobili;
  • Servizi sociali, previdenziali e assistenziali;
  • Operazioni relative alla riscossione di tributi;
  • Servizi postali universali e funebri.

La normativa vieta l'addebito dell'imposta nei confronti del cliente nelle fatture di tali categorie; è obbligatorio, invece, riportare il riferimento normativo relativo all’esenzione. È importante non confondere l’esenzione con l’aliquota zero: nel primo caso non è possibile recuperare l’IVA sugli acquisti connessi (ad esempio, un’impresa che vende solo prodotti esenti non detrae l’imposta pagata a monte).

Operazioni non imponibili e acquisti senza IVA: casi tipici

In ambito commerciale e internazionale, sono numerosi i casi in cui un prodotto è venduto senza applicazione dell’IVA per regime non imponibile. Le circostanze tipiche sono:

  • Esportazioni definitive di beni fuori dal territorio comunitario;
  • Operazioni assimilate alle esportazioni (es. vendite a organismi internazionali, ambasciate);
  • Cessioni intracomunitarie di beni tra soggetti IVA diversi residenti in Stati UE differenti;
  • Cessioni ai viaggiatori extra-UE entro specifici limiti di valore e con precise procedure di validazione doganale;
  • Servizi internazionali o connessi agli scambi transfrontalieri.

Tali situazioni consentono di emettere fatture senza addebito di IVA, previo rispetto delle disposizioni in materia di documentazione, verifica dei requisiti soggettivi/oggettivi e adempimenti doganali. Ad esempio, per le esportazioni, la prova dell'uscita del bene dal territorio UE deve essere fornita tempestivamente, anche utilizzando sistemi digitalizzati come OTELLO per i rimborsi tax free nei confronti dei viaggiatori extra-UE.

Aliquote IVA in Italia e beni soggetti a riduzione o esclusione

La struttura delle aliquote IVA in Italia prevede:

  • Aliquota ordinaria (22%): applicata su quasi tutti i beni e servizi che non rientrano in eccezioni normative;
  • Aliquota ridotta (10%): destinata a prodotti agroalimentari, energia elettrica e gas per uso domestico, ristrutturazioni edilizie, manutenzioni, medicinali, servizi turistici, spettacoli teatrali;
  • Aliquota ridotta (5%): riservata ad esempio ad alcuni alimenti di base e servizi socio-sanitari;
  • Aliquota super-ridotta (4%): applicata a latte fresco, pane, ortofrutta, libri, giornali e periodici, prodotti per l’agricoltura, beni per persone con disabilità, case popolari, protesi e apparecchi ortopedici.

Alcune categorie sono invece totalmente esenti o escluse (come già illustrato), mentre altre usufruiscono di aliquote agevolate. Tra i prodotti che si possono acquistare senza IVA o con aliquote minima vi sono, oltre alle prestazioni sanitarie e formative:

  • beni venduti nei duty free in aeroporto per viaggiatori extra-UE;
  • prodotti editoriali (libri, quotidiani, periodici);
  • gas e energia per usi domestici particolari;
  • beni alimentari primari (riso, cereali, latte fresco, verdura, ecc.).

Le aliquote vengono periodicamente aggiornate secondo la normativa vigente e sono riepilogate nelle Tabelle A, parte II e III del D.P.R. 633/1972.

Acquisti duty free e rimborso IVA per viaggiatori

Un’importante eccezione all’imposizione IVA riguarda gli acquisti effettuati da viaggiatori presso i negozi duty free, collocati solitamente negli aeroporti internazionali.

Questi punti vendita propongono prodotti senza IVA o altre imposte indirette, esclusivamente a passeggeri che provano di essere in transito verso Paesi non appartenenti all’Unione Europea e nel rispetto dei limiti quantitativi e tecnici fissati dalle norme doganali. Categorie tipiche di prodotti includono profumi, cosmetici, alcolici, tabacco, oggetti di lusso e souvenir. Al momento dell’acquisto, la merce viene sigillata e deve accompagnare il passeggero durante il viaggio. Il prezzo pagato sarà al netto dell’IVA nazionale.

Si aggiunge la possibilità, per i cittadini extra-UE che acquistano beni in Italia e li esportano nel proprio paese d’origine entro determinati termini, di chiedere il rimborso dell’IVA. Le condizioni principali per ottenere il rimborso includono:

  • valore minimo per ogni fattura pari a 70 euro;
  • destinazione personale o familiare della merce;
  • esibizione della merce e della fattura alle dogane al momento dell’uscita dall’UE per ottenere il visto doganale;
  • restituzione della fattura vistata al venditore o intermediario;
  • utilizzo della procedura elettronica OTELLO negli aeroporti principali.

Il regime forfettario, il regime dei minimi e le operazioni esenti per piccole imprese

Le persone fisiche e le imprese di piccole dimensioni, fino a una soglia di ricavi o compensi annui fissata dalla legge (attualmente 85.000 euro), possono optare per il regime forfettario. Questo particolare regime comporta:

  • esonero dalla maggior parte degli adempimenti IVA (liquidazione, versamento, detrazione);
  • fatture senza aggravio di imposta, con specifica dicitura che richiama normativa di riferimento (“Operazione senza applicazione dell’IVA ai sensi dell’art. 1, comma 58, Legge 190/2014, regime forfettario”);
  • impossibilità di detrarre l’imposta da acquisti effettuati;
  • contabilità semplificata e agevolazioni fiscali anche in ambito previdenziale.

Anche il regime dei minimi (ora ad esaurimento) permette di emettere fatture senza IVA, secondo condizioni e limiti specifici.

Fatture senza IVA e reverse charge: applicazioni speciali

In alcune transazioni specifiche, la normativa sulle fatturazioni senza IVA prevede procedure come il reverse charge (inversione contabile). Il reverse charge si applica nelle operazioni tra aziende in vari settori (edilizia, elettronica, oro, rifiuti, immobili) e nelle cessioni intracomunitarie: la responsabilità del versamento dell’IVA è trasferita dal fornitore al cliente. I principali riferimenti normativi sono gli articoli 17 e 10 del D.P.R. 633/1972 e le relative circolari dell’Agenzia delle Entrate.

Quando si emette una fattura senza IVA per reverse charge, è obbligatorio riportare la specifica dicitura normativa e la natura dell’operazione (codici N6.1, N6.2… nella fatturazione elettronica). L’acquirente integrerà la fattura con l’aliquota e l’imposta, effettuando l’annotazione nei registri previsti.

Acquisti senza IVA nel mondo e confronto tra sistemi

A livello internazionale, la disciplina dell’imposta sui consumi (VAT/IVA/GST) varia considerevolmente. In molti Paesi europei ed extra-europei coesistono:

  • Aliquote standard tra il 15% e il 27% (es. Francia 20%, Germania 19%, Svezia 25%);
  • Aliquote ridotte per beni di prima necessità, farmaci, libri, servizi educativi;
  • Differenze tra beni e servizi esenti e non imponibili, con regolamentazioni stringenti sulle esportazioni definitive e sulle transazioni tax free shopping.

È importante ricordare che ciascuno Stato può modificare annualmente tariffe e condizioni di esenzione. Le informazioni su aliquote e regimi fiscali sono accessibili tramite i portali delle autorità fiscali nazionali e le piattaforme di consulenza specializzata.

Shopping tax free all’estero: funzionamento e strategie

Lo shopping tax free è una pratica consolidata nei principali hub commerciali internazionali: consente ai viaggiatori di recuperare l’imposta locale (VAT o IVA) sugli acquisti destinati all’esportazione e non al consumo interno. Regole e percentuali variano da Paese a Paese e spesso sono richiesti:

  • acquisto presso punti vendita aderenti al circuito tax free;
  • raggiungimento di una soglia minima di spesa;
  • presentazione di passaporto e richiesta del modulo tax free in negozio;
  • convalida presso dogana all’uscita dal Paese e restituzione della documentazione;
  • ricevimento del rimborso in contanti, su carta o tramite bonifico (al netto di eventuali commissioni di gestione).

Per i viaggiatori italiani residenti in Italia, lo shopping tax free è ammesso solo nei Paesi in cui la normativa lo consenta e solo per i prodotti ammessi all’esportazione personale.

 

FAQ – Domande frequenti su acquisto senza IVA, esenzioni e rimborso

  • È possibile acquistare prodotti comuni senza IVA in Italia?
    Solo alcune categorie di beni e servizi sono esentate (sanità, formazione, pubblicazioni), altre lo sono per specifici clienti (es. cittadini extra-UE nei duty free, imprese in regime forfetario).
  • Quali documenti servono per ottenere il rimborso IVA in aeroporto?
    Fattura completa, passaporto, visto doganale, prova dell’esportazione entro tre mesi dalla data d’acquisto.
  • Dove sono pubblicate le aliquote IVA aggiornate in Italia?
    L’elenco ufficiale è allegato al D.P.R. 633/1972, tabelle A parte II, II-bis e III; aggiornamenti e circolari possono essere visionati sui siti istituzionali e presso il portale dell’Agenzia delle Dogane.
  • Lo shopping tax free si applica anche negli Stati Uniti?
    Negli USA non esiste una VAT federale: ogni Stato applica eventuali Sales Tax, con regole e rimborsi differenti, e generalmente assenti politiche di rimborso automatizzato per i visitatori stranieri.
  • In regime forfettario, si può detrarre l’IVA dalle spese sostenute?
    No: chi opera in regime forfettario non addebita né detrae l’IVA, risparmiando sugli adempimenti ma senza diritto al recupero dell’imposta sugli acquisti.

Glossario dei principali termini IVA

Termine Definizione sintetica
Esenzione IVA Operazione in cui non si applica l’imposta per espressa previsione normativa (es. sanità, formazione), con obblighi di fatturazione senza addebito dell’imposta.
Non imponibile Operazione che ricade nelle ipotesi di esportazione, servizi internazionali, cessioni extra-UE, per cui non si applica IVA pur mantenendo obblighi documentali.
Reverse charge Meccanismo di inversione contabile, per cui l’imposta è dovuta dall’acquirente e non dal fornitore (tipica delle operazioni B2B in determinati settori o in transazioni comunitarie).
Duty free Punto vendita autorizzato, localizzato in aeroporto o frontiera, in cui merci destinate all’esportazione vengono vendute esenti da imposte indirette.
Tax free shopping Procedura che consente ai viaggiatori non residenti di richiedere il rimborso dell’IVA su beni acquistati e esportati, in presenza di determinati requisiti.
Regime forfettario Regolamentazione fiscale agevolata per partite IVA con ricavi annui sotto soglia; non si applica, detrae o versa l’IVA, con semplificazioni contabili.