Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Quando la banca può segnalare una persona come cattivo pagatore e i motivi

La banca può segnalare come cattivo pagatore in caso di ritardi o mancati pagamenti. Quando avviene la segnalazione, perché e quali sono le conseguenze nei sistemi di credito

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando la banca può segnalare una person

Essere segnalati come "cattivo pagatore" può avere conseguenze significative sulla propria vita finanziaria, limitando l'accesso al credito e creando difficoltà nell'ottenere prestiti, mutui o carte di credito. Ma quando esattamente una banca può effettuare questa segnalazione? Quali sono i motivi legittimi che possono portare a tale provvedimento?

Cosa significa essere segnalati come cattivo pagatore

Essere segnalati come cattivo pagatore significa essere classificati in specifici sistemi di informazione creditizia a causa di inadempienze nei pagamenti finanziari o contrattuali. Questa condizione viene registrata nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) o nella Centrale Rischi, con informazioni rese accessibili a banche e istituzioni finanziarie per valutare l'affidabilità creditizia di un soggetto.

Le cause principali di una segnalazione includono:

  • Ritardi nel pagamento delle rate di mutui o prestiti, anche se di natura temporanea.
  • Mancati pagamenti protratti per oltre 90 giorni su debiti rilevanti.
  • Sconfinamenti sul conto corrente oltre la soglia consentita dal contratto bancario.

La segnalazione comporta che l'inadempienza venga conservata nei database consultabili da creditori futuri, influenzandone la decisione nell'approvazione di nuovi crediti. Inoltre, i regolamenti come il nuovo Regolamento EBA del 2021 hanno introdotto criteri più stringenti, facilitando l'identificazione di soggetti in default con soglie minime di debito.

Questa classificazione, regolamentata dal Codice di condotta per i SIC, garantisce trasparenza nel trattamento dei dati, ma obbliga anche le banche a notificare il cliente con un preavviso scritto prima di procedere con la segnalazione.

Quando la banca può segnalare un cliente come cattivo pagatore

La segnalazione da parte dell'istituto di credito, può avvenire legittimamente solo in specifiche circostanze. Vediamo nel dettaglio quando la banca è autorizzata a procedere:

  • Ritardi significativi nei pagamenti: la banca può segnalare un cliente quando si verificano ritardi significativi nei pagamenti delle rate di un finanziamento. In particolare:
    • Per i finanziamenti rateali (come mutui o prestiti personali), la segnalazione può avvenire dopo due rate consecutive non pagate.
    • Per le carte di credito e gli scoperti di conto corrente, può avvenire dopo due mesi consecutivi di mancato pagamento del debito minimo richiesto.

Questi termini possono variare leggermente in base alle politiche specifiche della banca e alle condizioni contrattuali sottoscritte.

  • Importo minimo del debito insoluto: non tutti i debiti, anche se in ritardo, portano automaticamente alla segnalazione. Generalmente, per essere segnalati alla Centrale Rischi di Banca d'Italia, l'esposizione deve superare i 30.000 euro. Per i SIC privati come CRIF, invece, l'importo minimo può essere molto più basso, anche di poche centinaia di euro.
  • Decadenza dal beneficio del termine: la banca può procedere alla segnalazione quando dichiara la decadenza dal beneficio del termine, ossia quando, a causa dei reiterati inadempimenti, richiede il pagamento immediato dell'intero debito residuo. Questa è una conseguenza grave dell'insolvenza continuata.
  • Sofferenze bancarie: quando il cliente si trova in uno stato di insolvenza non temporaneo, ovvero quando la banca valuta che il debitore non sia più in grado di ripagare i propri debiti. Questo rappresenta il livello più grave di segnalazione.

Casi particolari: quando la segnalazione è controversa

Le segnalazioni come cattivo pagatore possono diventare oggetto di controversie in diversi casi specifici. Una delle situazioni più comuni riguarda gli errori della banca, come l’errata registrazione di un'inadempienza o l’assenza del preavviso obbligatorio. In questi casi, è possibile richiedere la rettifica o la cancellazione della segnalazione.

Debiti contestati rientrano tra i casi più delicati. Se un cliente solleva una contestazione formale relativa alla cifra dovuta o alla validità del contratto, la banca dovrebbe sospendere eventuali segnalazioni fino alla risoluzione della disputa. Azioni legali pendenti, ad esempio per l’applicazione di interessi usurari o calcoli erronei, possono impedire una segnalazione legittima.

Segnalazioni illegittime avvengono anche in assenza di una reale situazione di sofferenza economica del cliente. La giurisprudenza ha confermato che il semplice ritardo nel pagamento non è sufficiente per giustificare una segnalazione per morosità, in quanto è necessaria una valutazione complessiva delle condizioni finanziarie.

Infine, i ritardi amministrativi da parte degli intermediari finanziari nel comunicare l'avvenuta regolarizzazione del debito possono prolungare ingiustificatamente la permanenza del cliente nei Sistemi di Informazioni Creditizie, causando danni economici e reputazionali che possono essere oggetto di richieste di risarcimento.

Obblighi di preavviso da parte della banca

La banca ha un obbligo tassativo di fornire un preavviso formale al cliente prima di procedere con qualsiasi segnalazione negativa nei sistemi di informazioni creditizie o nella Centrale Rischi. Questo obbligo è sancito dall’articolo 4 del Codice di deontologia e buona condotta per i SIC e dall’articolo 125 del Testo Unico Bancario (TUB).

Il preavviso deve contenere informazioni specifiche per garantire chiarezza e trasparenza. Tra gli elementi fondamentali:

  • Le cause dell’inadempimento, come il mancato pagamento delle rate o lo sconfinamento del conto corrente.
  • L’avvertimento dell’intenzione della banca di effettuare la segnalazione negativa.
  • Un termine congruo, generalmente di almeno 15 giorni, per permettere al cliente di regolarizzare la propria posizione prima della segnalazione.

Il preavviso deve essere trasmesso tramite modalità tracciabili, come raccomandata con ricevuta di ritorno o Posta Elettronica Certificata (PEC), per garantire che il cliente ne venga a conoscenza e che la banca possa dimostrarne l’invio e la ricezione.

Nel caso in cui manchi l’invio del preavviso o la prova dello stesso, la segnalazione può essere contestata come illegittima, aprendo la strada ad azioni legali contro la banca, compresi risarcimenti per eventuali danni subiti.