Essere segnalati come "cattivo pagatore" può avere conseguenze significative sulla propria vita finanziaria, limitando l'accesso al credito e creando difficoltà nell'ottenere prestiti, mutui o carte di credito. Ma quando esattamente una banca può effettuare questa segnalazione? Quali sono i motivi legittimi che possono portare a tale provvedimento?
Essere segnalati come cattivo pagatore significa essere classificati in specifici sistemi di informazione creditizia a causa di inadempienze nei pagamenti finanziari o contrattuali. Questa condizione viene registrata nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC) o nella Centrale Rischi, con informazioni rese accessibili a banche e istituzioni finanziarie per valutare l'affidabilità creditizia di un soggetto.
Le cause principali di una segnalazione includono:
La segnalazione comporta che l'inadempienza venga conservata nei database consultabili da creditori futuri, influenzandone la decisione nell'approvazione di nuovi crediti. Inoltre, i regolamenti come il nuovo Regolamento EBA del 2021 hanno introdotto criteri più stringenti, facilitando l'identificazione di soggetti in default con soglie minime di debito.
Questa classificazione, regolamentata dal Codice di condotta per i SIC, garantisce trasparenza nel trattamento dei dati, ma obbliga anche le banche a notificare il cliente con un preavviso scritto prima di procedere con la segnalazione.
La segnalazione da parte dell'istituto di credito, può avvenire legittimamente solo in specifiche circostanze. Vediamo nel dettaglio quando la banca è autorizzata a procedere:
Questi termini possono variare leggermente in base alle politiche specifiche della banca e alle condizioni contrattuali sottoscritte.
Le segnalazioni come cattivo pagatore possono diventare oggetto di controversie in diversi casi specifici. Una delle situazioni più comuni riguarda gli errori della banca, come l’errata registrazione di un'inadempienza o l’assenza del preavviso obbligatorio. In questi casi, è possibile richiedere la rettifica o la cancellazione della segnalazione.
Debiti contestati rientrano tra i casi più delicati. Se un cliente solleva una contestazione formale relativa alla cifra dovuta o alla validità del contratto, la banca dovrebbe sospendere eventuali segnalazioni fino alla risoluzione della disputa. Azioni legali pendenti, ad esempio per l’applicazione di interessi usurari o calcoli erronei, possono impedire una segnalazione legittima.
Segnalazioni illegittime avvengono anche in assenza di una reale situazione di sofferenza economica del cliente. La giurisprudenza ha confermato che il semplice ritardo nel pagamento non è sufficiente per giustificare una segnalazione per morosità, in quanto è necessaria una valutazione complessiva delle condizioni finanziarie.
Infine, i ritardi amministrativi da parte degli intermediari finanziari nel comunicare l'avvenuta regolarizzazione del debito possono prolungare ingiustificatamente la permanenza del cliente nei Sistemi di Informazioni Creditizie, causando danni economici e reputazionali che possono essere oggetto di richieste di risarcimento.
La banca ha un obbligo tassativo di fornire un preavviso formale al cliente prima di procedere con qualsiasi segnalazione negativa nei sistemi di informazioni creditizie o nella Centrale Rischi. Questo obbligo è sancito dall’articolo 4 del Codice di deontologia e buona condotta per i SIC e dall’articolo 125 del Testo Unico Bancario (TUB).
Il preavviso deve contenere informazioni specifiche per garantire chiarezza e trasparenza. Tra gli elementi fondamentali:
Il preavviso deve essere trasmesso tramite modalità tracciabili, come raccomandata con ricevuta di ritorno o Posta Elettronica Certificata (PEC), per garantire che il cliente ne venga a conoscenza e che la banca possa dimostrarne l’invio e la ricezione.
Nel caso in cui manchi l’invio del preavviso o la prova dello stesso, la segnalazione può essere contestata come illegittima, aprendo la strada ad azioni legali contro la banca, compresi risarcimenti per eventuali danni subiti.