Cosa cambia per i benefit a cargiver e assistenti di parenti malati, anziani o disabili con le modifiche alle detrazioni previste dalla Manovra finanziaria 2025
Come cambiano quest’anno gli aiuti e le detrazioni per i cargiver e chi assiste parenti anziani, malati e disabili? La Manovra Finanziaria 2025 in vigore dal primo gennaio ha introdotto diverse novità per le persone disabili e le loro famiglie, tra cui modifiche alle detrazioni fiscali e il riconoscimento dei diritti dei caregiver. Vediamo cosa cambia realmente.
Il tetto base è stato fissato a 14.000 euro per chi dichiara un reddito tra 75.000 e 100.000 euro e a 8.000 euro per chi supera i 100.000 euro, ma l'importo detraibile si moltiplica in base alla composizione familiare e il coefficiente di moltiplicazione aumenta in base al numero di figli a carico.
E’ possibile raggiungere il valore massimo nel caso di famiglie con più di due figli o con almeno un figlio disabile con la Legge 104.
Cambia anche il sistema delle detrazioni per i figli a carico, valide solo per i figli di età compresa tra i 21 e i 30 anni, a meno che non si tratti di figli con disabilità, per cui non ci sono senza limiti di età per usufruire delle detrazioni.
Precisiamo che le detrazioni in questione valgono solo per i familiari dei parenti malati, anziani o disabili.
Le limitazioni dei familiari per le detrazioni Irpef incidono sul riconoscimento dei benefici per i dipendenti.
Vengono, infatti, ridotti i per chi assiste parenti malati o disabili e non rientra nella parentela in linea retta, riducendo così, e di tanto, la platea dei beneficiari delle agevolazioni dei welfare aziendali.
Fino al 2024, le detrazioni per familiari a carico spettavano al contribuente per ogni persona indicata nell’articolo 433 del Codice civile purché convivente o se titolare, certificato, di assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.
I soggetti comprendevano:
Tale modifica ha diverse conseguenze anche sulle prestazioni erogate dal datore di lavoro a determinate categorie di dipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti, in cui non rientrano più le spese sostenute dal dipendente per l’assistenza a familiari non conviventi, come un suocero o una suocera.