Quando pensione di invalidità può essere sospesa. Tutti i casi 2023

Decadenza dei requisiti, trasferimento all’estero e non solo: quali sono tutti i casi 2023 in cui può essere sospesa la pensione di invalidità

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Quando pensione di invalidità può essere

Quando può essere sospesa la pensione di invalidità?

Sono diversi i casi in cui, secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, la pensione di invalidità può essere sospesa e sono quelli che riguardano decadenza dei requisiti, mancato invio della comunicazione reddituale, assenza alla visita di controllo e per trasferimento all'estero.
 

Quando può essere sospesa la pensione di invalidità? La pensione di invalidità è una prestazione assistenziale erogata dall’Inps e per cui bisogna presentare apposita domanda. Possono presentare domanda per avere la pensione di invalidità solo coloro ai quali viene riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa in una specifica percentuale e che non superano il limite di reddito stabilito dall’Inps. 

Per avere la pensione di invalidità non è richiesto alcun particolare requisito contributivo ma una volta approvata non è detto che venga erogata per sempre al beneficiario. Vediamo allora tutti i casi 2023 in cui può essere sospesa la pensione di invalidità ai soggetti percipienti.

  • Sospensione della pensione di invalidità per decadenza dei requisiti
  • Pensione di invalidità sospesa senza invio comunicazione reddituale
  • Sospensione della pensione di invalidità per mancata visita di controllo
  • Sospensione della pensione di invalidità per trasferimento all'estero

Sospensione della pensione di invalidità per decadenza dei requisiti

Chi percepisce la pensione di invalidità può essere sempre sottoposto a visite di controllo sanitario per l'accertamento e la revisione dello stato di invalidità. Se e quando vengono meno condizioni e requisiti che danno diritto a percepire la pensione di invalidità, allora la prestazione viene sospesa.

Pensione di invalidità sospesa senza invio comunicazione reddituale

La pensione di invalidità può essere sospesa anche nel caso in cui non viene presentata apposita comunicazione dei redditi percepiti all’Inps o all’Agenzia delle Entrate. E’ stato lo stesso Inps a precisare che i beneficiari della pensione di invalidità devono trasmettere la dovuta comunicazione reddituale e in mancanza di tale comunicazione, la pensione di invalidità viene sospesa.

La trasmissione della comunicazione reddituale è un dovere che, per legge, spetta a tutti coloro che percepiscono la pensione di invalidità, perché il suo importo è strettamente collegato al reddito percepito. La sospensione della pensione di invalidità per mancata comunicazione dei dati reddituali prevede immediata interruzione della prestazione con azzeramento della prima rata utile.

Sospensione della pensione di invalidità per mancata visita di controllo

Altro caso 2023 in cui può essere sospesa la pensione di invalidità è quello che si verifica quando il soggetto che percepisce la pensione di invalidità non si presenta alla visita di revisione. In tal caso, la prestazione economica per l'invalidità viene sospesa dal primo giorno del mese successivo a quello della convocazione. 

Per l'assenza alla visita di revisione e controllo, il soggetto che percepisce la pensione di invalidità riceve apposita comunicazione di sospensione della prestazione con l'invito a presentare entro 90 giorni all'Inps la giustificazione dell'assenza. 

Se l'interessato presenta una giustificazione sanitaria o amministrativa ritenuta valida, il procedimento di revisione riparte con la comunicazione della nuova data della visita medica a cui presentarsi e solo se l'interessato continua a non presentarsi, scatta la revoca totale della prestazione.

Sospensione della pensione di invalidità per trasferimento all'estero

La pensione di invalidità viene sospesa anche nel caso in cui il soggetto beneficiario si trasferisce all’estero. Per trasferimento all'estero, la legge prevede, infatti, che siano erogati ai soggetti solo i trattamenti contributivi dovuti e che le prestazioni speciali in denaro, sia assistenziali che previdenziali, non a carattere contributivo, siano erogate solo nello Stato in cui i soggetti risiedono e sono inesportabili anche negli Stati membri dell'Unione europea. 

Ciò significa che chi in Italia percepisce la pensione di invalidità nel caso di trasferimento all'estero, che sia Francia, Inghilterra, ecc, perde il diritto a percepirla.


 

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